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MONDO

Forze Haftar rilasciano cargo turco

Allarme Onu per le vittime civili scontro in Libia: 284 morti. Ue: Paesi rispettino embargo su armi

Allarme Onu per la situazione dei diritti umani in Libia, compreso l'impatto del conflitto sui civili: documentati nel 2019 almeno 284 morti civili e 363 feriti. Quanto ai migranti ,oltre 8.600 persone sono state intercettate dai libici e riportate indietro, in un Paese "che ovviamente - si afferma -non può essere considerato in nessun modo come un porto sicuro per lo sbarco". Intanto, l'Ue raccomanda alla comunità internazionale di rispettare l'embargo sulle armi, e fa appello alle parti perché lo scontro cessi e riparta il dialogo politico

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Jens Stoltenberg, Josep Borrell (AP Photo/Francisco Seco)
In Libia nel 2019 l'Alto commissariato Onu per i diritti umani, insieme alla missione Onu di supporto in Libia Unsmil, ha documentato la morte di almeno 284 civili e 363 feriti in relazione al conflitto armato, in aumento di oltre un quarto rispetto al numero delle vittime registrate nello stesso periodo del 2018. Lo riferisce il portavoce dell'Alto commissario Onu per i diritti umani (Ohchr), Rupert Colville.

"Fra gennaio e novembre oltre 8.600 migranti sono stati intercettati in mare dalla guardia costiera libica e riportati in Libia, che non può in nessun modo essere considerata un porto sicuro per lo sbarco". Lo afferma nella nota l'Alto commissariato Onu. "Molti di coloro che sono stati intercettati sono stati riportati in centri ufficiali e non ufficiali di detenzione, dove vengono regolarmente sottoposti a gravi violazioni dei diritti umani e abusi", segnala l'Ohchr.

"Alla luce della continua escalation in Libia, in particolare nei dintorni di Tripoli, l'Unione europea ribadisce il suo appello a tutte le parti libiche affinché cessino tutte le azioni militari e riprendano il dialogo politico. Non esiste una soluzione militare alla crisi in Libia. L'unico modo per risolverlo deve essere politico, negoziato sulla base delle proposte recentemente avanzate dalle Nazioni Unite". Lo scrive in una nota il portavoce dell'Alto rappresentante dell'Ue per gli Affari esteri, Joseph Borrell ribadendo che "tutti i membri della comunità internazionale dovrebbero osservare e rispettare l'embargo sulle armi delle Nazioni Unite". L'Ue, continua, "sostiene fermamente gli sforzi del rappresentante speciale delle Nazioni Unite Ghassan Salamé e del processo di Berlino, in quanto unica via per il rilancio del processo politico libico e la ricostruzione di una Libia pacifica, stabile e sicura"

Forze Haftar rilasciano cargo turco, "armi non trovate"
L'imbarcazione fermata sabato scorso al largo della Libia dalle forze fedeli al generale libico Khalifa Haftar è stata rilasciata. Lo scrive Ap citando Ahmed Al-Mesmari, portavoce dell'Esercito nazionale libico (LNA). Lo riporta Sky News Arab. Mesmari ha dichiarato che, a bordo della nave battente bandiera di Grenada e con equipaggio turco, non sono state trovate armi.