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ECONOMIA

In arrivo nuove misure di stimolo

Allarme deflazione, la Bce potrebbe decidere taglio dei tassi e misure per far ripartire il credito

Oltre ad abbassare il tasso di riferimento dallo 0,25% allo 0,10%, la Banca centrale potrebbe portare i tassi sui depositi delle banche presso l'Eurotower in territorio negativo, iniettare nuova moneta a condizione che le banche finanzino i prestiti alle imprese e rilanciare le cartolarizzazioni

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L'Eurotower, sede della Bce
Inflazione sempre più bassa, credito insufficiente. Elementi che fanno paura alla Banca centrale che domani annuncerà le nuove misure di sostegno all'economia, quelle che lo scorso mese il presidente Draghi ha definito 'non convenzionali'. L'ennesima sopresa è arrivata proprio ieri con l'Eurostat: l'inflazione nell'Eurozona a maggio, su base annua, è stata pari allo 0,5% contro lo 0,7% di aprile. Anche l'inflazione di base, cioè quella che non tiene conto della volatilità dei prezzi del settore energetico e alimentare, è scesa al suo minimo storico dello 0,7% dall'1%. Di qui l'urgenza, da parte della Bce, di prendere provvedimenti. E anche in fretta. Molti economisti ritengono addirittura che le misure arrivino troppo tardi. Per la serie, bisognava agire almeno un anno e mezzo fa. 

Lo spettro deflattivo fa infatti paura, ma la bassa inflazione che ora si registra nell'Eurozona, come ha detto il presidente della Banca centrale di recente, è già un rischio. Questa rende infatti più difficile il recupero della competitività dei Paesi in difficoltà e complica la sostenibilità per quelli zavorrati dal debito.
Quasi sicuramente le mosse della Bce ruoteranno intorno a tre elementi centrali: il taglio dei tassi d'interesse sui depositi delle banche presso la Bce (essendo ora allo 0% verrebbero portati per la prima volta in territorio negativo, ndr), una nuova iniezione di liquidità alle banche con la condizione che facciano credito alle imprese (le prime due maxi operazioni di rifinanziamento Ltro alle banche - liquidità a lungo termine - nel 2011 e nel 2012, ndr), il rilancio del mercato dei titoli cartolarizzati (gli Abs, titoli derivati che contengono prestiti alle pmi, ndr) basati sui prestiti bancari, anche con un eventuale acquisto da parte dell'Eurotower. 

Per ricapitolare, oltre al taglio del tasso di riferimento, che è oggi allo 0,25% e che potrebbe arrivare allo 0,10%, la Banca centrale potrebbe quindi portare in negativo i tassi sui depositi delle banche presso l'Eurotower. Tradotto: gli istituti di credito dovranno pagare una sorta di 'tassa' per tenere la loro moneta in eccesso depositata presso la Bce. Ma veniamo al senso di questa possibile mossa: l'idea è quella di disincentivare i depositi e convincere le banche a dare a prestito i fondi, ma anche quella - essendo oggi l'euro troppo forte - di causare il ribasso del cambio, rendendo così i depositi in euro meno attraenti. Ed è proprio alla forza dell'euro che la Bce attribuisce la bassa inflazione.