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ITALIA

L'analisi

Allarme dei servizi: "Rischio aumento razzismo e squadrismo in vista delle elezioni europee"

Nella relazione consegnata al Parlamento i servizi di informazione analizzano la galassia dell'ultradestra e avvertono: "I comportamenti marcatamente razzisti e xenofobi già messi in atto da parte di formazioni di estrema destra possono aumentare nelle prossime settimane"

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C'è il rischio concreto che in vista delle elezioni europee in programma a maggio possano aumentare gli episodi di intolleranza nei confronti degli stranieri. L'allarme arriva dai servizi segreti che nella relazione consegnata al parlamento ricordano che già si sono registrati comportamenti "marcatamente razzisti e xenofobi" da parte di formazioni di estrema destra e "episodi di stampo squadrista".

 "Costante attenzione informativa è stata riservata al panorama dell'ultradestra", si legge nella relazione inviata al parlamento."Caratterizzatosi per una pronunciata vitalità, ha riproposto, specie con riguardo alle formazioni più strutturate, alcune consolidate linee di tendenza: competizioni 'egemoniche' e fluidità di rapporti, interesse ad accreditarsi sulla scena politica mantenendo uno stretto ancoraggio alla 'base', propensione ad intensificare le relazioni con ornotoghe formazioni estere".

"Le strategie d'inserimento nel tessuto sociale hanno fatto leva su iniziative propagandistiche e di protesta, soprattutto in talune periferie urbane, centrate sull'opposizione alle politiche migratorie, nell'ambito di una più ampia mobilitazione su tematiche sociali di forte presa (sicurezza, lavoro, casa, pressione fiscale).

Razzismo e intolleranza
Tale attivismo, di impronta marcatamente razzista e xenofoba, si è accompagnato ad una narrazione dagli accenti di forte intolleranza nei confronti degli stranieri che, al di là del richiamato omicidio di Macerata, potrebbe aver concorso ad ispirare taluni episodi di stampo squadrista, oltre che gesti di natura emulativa, e potrebbe conoscere un inasprimento con l'approssimarsi dell'appuntamento elettorale europeo".

007 in campo per verificare interferenze su elezioni Possibili campagne disinformazione su social network 
Nell'ambito delle attività di cyber-sicurezza - si spiega nella relazione -  l'intelligence ha istituito agli inizi del 2018 "un esercizio ad hoc teso a cogliere - all'interno del perimetro definito dal quadro normativo vigente - eventuali indizi di influenza, interferenza o condizionamento del processo elettorale del 4 marzo. Tale esercizio è stato riattivato nel mese di novembre in vista dell'appuntamento per il rinnovo del Parlamento europeo". Le campagne di disinformazione, attuate prevalentemente tramite l'uso dei social network, si legge nella Relazione, "rappresentano uno degli strumenti attraverso cui attori ostili tentano di orientare l'opinione pubblica, interferendo finanche con processi fondamentali per la vita democratica, come le elezioni".

Minaccia jihadista
La minaccia jihadista - si legge nel testo - "non ha conosciuto flessioni", come dimostrano "le numerose allerte su pianificazioni terroristiche da realizzare contro obiettivi occidentali". L'Isis, per gli 007, "si è mostrato ancora in grado di ispirare attacchi in Europa, suggerendone autori e modi". La propaganda jihadista invita a colpire con armi non tradizionali, come droni carichi di esplosivo da lanciare verso "eventi di massa o centri commerciali". La relazione sottolinea poi il fenomeno dei 'radicalizzati in casa', uno degli ambiti che sta più impegnando l'intelligence italiana. Si tratta di un bacino "sempre più ampio e sfuggente" che richiede un attento monitoraggio per cogliere segnali del possibile passaggio "dalla radicalizzazione all'attivazione violenta".

E attenzione è dedicata ai foreign fighter partiti per la Siria o l'Iraq, a vario titolo collegati con l'Italia: sono 138.

Migranti, sbarchi in calo per assenza Ong e azione libici 
Il calo degli sbarchi di migranti sulle coste italiane - che ha fatto segnare una contrazione dell'80% nel 2018 - è dovuto alla "rafforzata capacità della Guardia Costiera" libica da un lato e alla "drastica riduzione delle navi delle Ong" davanti alle coste nordafricane dall'altro che, "di fatto, ha privato i trafficanti della possibilità disfruttare le attività umanitarie" ricorrendo a barconi e gommoni fatiscenti e a basso costo. Gli 007 sottolineano che sul calo ha inciso anche "il potenziamento dei controlli a sud della Libia, specie in territorio nigerino".   

Seppur in modo "sporadico e non strutturale" le indagini e le attività d'intelligence hanno"confermato l'utilizzo dei canali dell'immigrazione clandestina per il trasferimento in Europa di estremisti sub-sahariani". 

Gli 'sbarchi occulti', vale a dire le traversate effettuate con mezzi veloci per evitare di essere intercettati in mare e per evitare i controlli al momento dello sbarco, sono un fenomeno che va tenuto nella massima considerazione in un'ottica di prevenzione, per evitare l'arrivo in Italia di personaggi che potrebbero avere collegamenti con ilterrorismo. Il fenomeno riguarda in primo luogo la Tunisia ma anche la rotta che dall'Algeria porta alla Sardegna, la stessa Libia e le traversate in Adriatico.   In Tunisia, affermano i Servizi, è operativa "una ramificata rete criminale...con basi e referenti in territorio nazionale"mentre per quanto riguarda la Libia le attività d'intelligence hanno permesso di accertare, per aggirare i controlli, le partenze vengono effettuate anche ricorrendo a 'navi madre'. Ma gli sbarchi occulti, spiegano ancora gli 007, si sono registrati anche per quanto riguarda gli "attraversamenti dell'Adriatico e lungo la rotta balcanica terrestre" dove sono presenti "snodi logistici" utilizzati anche dalle reti di supporto ai militanti jihadisti.     ger 'fidelizzati'".  

Cresce contrapposizione tra potenze
C'è una "dialettica tra grandi potenze, vecchie e nuove, che ha spesso assunto toni e tratti di netta contrapposizione", mentre  nell'Unione Europea si registra"l'attenuarsi dei tradizionali meccanismi di solidarietà, che ha accentuato le diffidenze e le divisioni tra Capitali e tra popoli, con tutte le incognite, anch'esse non solo economiche,legate alla Brexit". Emerge, si legge nella Relazione, il protagonismo di Paesi,"alcuni dei quali distintisi per il ricorso, anche in ambito europeo, a pratiche di peculiare aggressività e spregiudicatezza. Ciò su uno sfondo in cui segnano il passo, se non i sistemi di alleanza cui l'Occidente ha sin qui affidato la tutela della propria sicurezza in quanto tali, almeno la percezione del comune destino che ne ha finora costituito il collante profondo".   Ed anche i rapporti fra Paesi abituati a considerarsi alleati, segnalano gli 007, "risultano segnati da plurime linee di faglia e da una pronunciata spinta verso l'unilateralismo,che rende fragile la tenuta degli assetti multilaterali tradizionali e, con essi, quella delle loro singole componenti".