MONDO
Poi il tentato suicidio
Allarme in Francia, uomo piomba su mercatino di Natale: 11 feriti. È il terzo episodio nel Paese
Un uomo alla guida di un camioncino si è lanciato contro la folla ferendo undici persone e ha poi tentato di togliersi la vita. Episodio quasi identico a quello dell'altro ieri a Digione. Per la Procura è un gesto isolato ma testimoni avrebbero riferito che, anche in questo caso, l'uomo avrebbe gridato Allah Akbar. La magistratura nega

Un altro episodio di violenza in Francia. Ieri sera a Nantes, un uomo a bordo di un camioncino bianco è piombato sulla folla in un mercatino di Natale. L'automobilista ha ferito undici persone - cinque in maniera grave, una delle quali è prognosi riservata - e poi avrebbe tentato il suicidio con nove colpi di pugnale.
Il grido 'Allah Akbar'
Per il quotidiano locale, Ouest-France - che cita la testimonianza di persone presenti e di un poliziotto - al momento di lanciarsi contro il chioschetto del vin brulé, l'uomo, 44 anni, avrebbe gridato 'Allah Akbar' (Dio è grande), ma la magistratura nega.
L'episodio di Digione
L'episodio di Nantes sembra praticamente identico a quello che domenica sera ha terrorizzato Digione, quando un uomo con gravi problemi psicologici, a bordo della sua Renault Clio usata come l'arma di un killer, ha investito tredici passanti in diversi angoli della città dopo aver urlato 'Allah Akbar'.
L'attacco al commissariato a Joué-lès-Tours
Sempre al grido di 'Dio è grande' un neofita convertito all'Islam venerdì scorso si è presentato in commissariato a Joué-lès-Tours, nel centro del Paese, accoltellando tre poliziotti. Sul suo profilo Facebook, il ragazzo di appena vent'anni - poi abbattuto dagli agenti - aveva pubblicato la bandiera nera dei terroristi dell'Isis.
Autorità francesi: "Azione isolata"
Le autorità francesi per ora non considerano questi episodi come attacchi terroristici. Quello di Nantes è stato un attacco "deliberato", ma anche "un'azione isolata" e per questo "non si può parlare di un atto di terrorismo", ha affermato la procuratrice capo della città francese, Brigitte Lamy, sottolineando l'assenza di "una rivendicazione particolare" e insistendo sul fatto che l'investitore non avrebbe invocato in questo caso Allah. Lamy ha tuttavia ammesso che l'uomo era "noto ai servizi di sicurezza", pur senza precisare per quali motivi.
Hollande: "Estrema vigilanza"
"Serve estrema vigilanza", ha avvertito il presidente francese Hollande. "Il rischio terrorismo non è mai stato così elevato", ha rincarato il premier Valls, pur aggiungendo in serata che ci vuole cautela e che é il momento "del buon senso e del sangue freddo".
Impegno francese contro lo Stato islamico
Per il suo impegno contro lo 'Stato islamico', la Francia - unico Paese europeo a partecipare ai raid aerei in Iraq insieme agli Usa, per questo motivo l'alpinista Hervé Gourdel, sarebbe stati rapito a settembre in Algeria e poi sgozzato da un gruppo di fondamentalisti affiliati all'Isis. A rendere la Francia particolarmente esposta, c'è poi la sua missione anti-jihad nel nord del Mali o la legge contro il divieto del velo nei luoghi pubblici.
Un migliaio di individui coinvolti nella jihad
Nel Paese ci sono circa 5-6 milioni di musulmani e alcuni di loro possono essere indottrinati sul web, incitati alla Guerra Santa. "Abbiamo oltre un migliaio di individui coinvolti dalla jihad in Siria o in Iraq, oltre trecento sono lì", ha avvertito il premier, invitando "tutta la società a reagire".
Il grido 'Allah Akbar'
Per il quotidiano locale, Ouest-France - che cita la testimonianza di persone presenti e di un poliziotto - al momento di lanciarsi contro il chioschetto del vin brulé, l'uomo, 44 anni, avrebbe gridato 'Allah Akbar' (Dio è grande), ma la magistratura nega.
L'episodio di Digione
L'episodio di Nantes sembra praticamente identico a quello che domenica sera ha terrorizzato Digione, quando un uomo con gravi problemi psicologici, a bordo della sua Renault Clio usata come l'arma di un killer, ha investito tredici passanti in diversi angoli della città dopo aver urlato 'Allah Akbar'.
L'attacco al commissariato a Joué-lès-Tours
Sempre al grido di 'Dio è grande' un neofita convertito all'Islam venerdì scorso si è presentato in commissariato a Joué-lès-Tours, nel centro del Paese, accoltellando tre poliziotti. Sul suo profilo Facebook, il ragazzo di appena vent'anni - poi abbattuto dagli agenti - aveva pubblicato la bandiera nera dei terroristi dell'Isis.
Autorità francesi: "Azione isolata"
Le autorità francesi per ora non considerano questi episodi come attacchi terroristici. Quello di Nantes è stato un attacco "deliberato", ma anche "un'azione isolata" e per questo "non si può parlare di un atto di terrorismo", ha affermato la procuratrice capo della città francese, Brigitte Lamy, sottolineando l'assenza di "una rivendicazione particolare" e insistendo sul fatto che l'investitore non avrebbe invocato in questo caso Allah. Lamy ha tuttavia ammesso che l'uomo era "noto ai servizi di sicurezza", pur senza precisare per quali motivi.
Hollande: "Estrema vigilanza"
"Serve estrema vigilanza", ha avvertito il presidente francese Hollande. "Il rischio terrorismo non è mai stato così elevato", ha rincarato il premier Valls, pur aggiungendo in serata che ci vuole cautela e che é il momento "del buon senso e del sangue freddo".
Impegno francese contro lo Stato islamico
Per il suo impegno contro lo 'Stato islamico', la Francia - unico Paese europeo a partecipare ai raid aerei in Iraq insieme agli Usa, per questo motivo l'alpinista Hervé Gourdel, sarebbe stati rapito a settembre in Algeria e poi sgozzato da un gruppo di fondamentalisti affiliati all'Isis. A rendere la Francia particolarmente esposta, c'è poi la sua missione anti-jihad nel nord del Mali o la legge contro il divieto del velo nei luoghi pubblici.
Un migliaio di individui coinvolti nella jihad
Nel Paese ci sono circa 5-6 milioni di musulmani e alcuni di loro possono essere indottrinati sul web, incitati alla Guerra Santa. "Abbiamo oltre un migliaio di individui coinvolti dalla jihad in Siria o in Iraq, oltre trecento sono lì", ha avvertito il premier, invitando "tutta la società a reagire".