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SALUTE

Non tutti sanno che è possibile un'interazione pericolosa

Allergie, con certi farmaci niente sole

In soggetti predisposti sono molte le medicine che possono provocare una reazione allergica. Dal rossore cutaneo al prurito, fino allo shock anafilattico, che mette a rischio la vita. Intervista a Carlo Pini, Direttore di Immunobiologia all'Istituto Superiore di Sanità 

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Carlo Pini, Direttore di Immunobiologia all'Istituto Superiore di Sanità
Direttore Pini quali classi di farmaci possono scatenare una reazione allergica?
In linea teorica molte sostanze sono in grado scatenare una reazione allergica. Tra queste i farmaci rappresentano un importante causa di reazioni che possono risultare anche gravi. Tra i farmaci maggiormente associati su base epidemiologica a reazioni allergiche si devono segnalare gli antibiotici cosiddetti betalattamici quali le penicilline e le cefalosporine, ma possono dare reazioni anche gravi i cosiddetti FANS, gli antiinfiammatori, i mezzi di contrasto, gli anestetici, ed altri. Non necessariamente il meccanismo di azione alla base della reazione allergica provocata da queste classi di farmaci è identico, anche se la sintomatologia che viene indotta è molto simile e come ho detto a volte gli effetti sono molto gravi.  

A volte la sensibilizzazione si manifesta con certi farmaci se per esempio ci esponiamo al sole.
L’esposizione al sole costituisce una importante concausa nella induzione della sensibilizzazione.  I meccanismi di azione sono piuttosto complessi ma in genere si ritiene che l’azione dei raggi ultravioletti anche a basse dosi venga potenziata da alcune categorie di farmaci sino a provocare i tipici sintomi di una scottatura solare. Sostanzialmente le reazioni associate con la presenza di esposizione solare si distinguono in reazioni fototossiche e fotoallergiche.  Anche in questo caso le categorie di farmaci potenzialmente coinvolti sono varie e vanno dai contraccettivi orali ai FANS, alcuni antibiotici, ed altri.

Come ci accorgiamo che stiamo per avere un attacco allergico da farmaco?
La sintomatologia che si associa ad un evento allergico a farmaco e piuttosto varia anche in funzione del tipo del principio attivo che abbiamo assunto. Possono essere lievi o severe e possono andare dalla orticaria, angioedema (arrossamento della pelle fino alle bolle) , asma, ma può esserci persino lo shock anafilattico, l'evento più grave. Certamente ogni reazione anomala associata all’assunzione di un farmaco andrebbe anche considerata in relazione ad una potenziale reazione allergica ma solo una corretta valutazione clinica da parte del medico potrà confermare o meno la potenziale associazione della reazione osservata con il farmaco. In ogni caso l’attacco allergico può insorgere in maniera subdola, molto dipende dal livello di sensibilità dell’individuo in questione.
Se l'evento è importante, la persona sta immediatamente male, occorre ovviamente andare al primo pronto soccorso, meglio se si porta la confezione del medicinale assunto. Nei casi di modesta entità, bisogna comunque contattare il proprio medico e seguirne le indicazioni,  In ogni caso è fondamentale segnalare al proprio medico ogni reazione associata o potenzialmente associata ad un farmaco,  in generale è bene leggere attentamente il foglietto illustrativo circa il potenziale rischio noto per quel certo farmaco di indurre una reazione allergica, prima di assumere qualunque medicina. Soprattutto se si sa di essere predisposti a reazioni di questo tipo.

In questo caso, che dobbiamo fare nell’immediato? C’è chi si induce il vomito, o beve latte: sono rimedi che hanno un senso?
Guardi i sintomi di una reazione allergica ad in farmaco sono davvero molto diversificati per intensità e durata, variano da persona a persona: certamente il miglior approccio è basato sulla prevenzione e sul non utilizzo di farmaci potenzialmente associati ad episodi allergici anche marginali o ritenuti associati ad essi.
In caso di reazione sospetta il rimedio deve essere proporzionale alla gravità dei sintomi. Il bere latte o provocare vomito non costituisce un approccio giustificato. In caso di reazione di scarsa entità oltre alla sospensione del farmaco che si ritiene essere responsabile della reazione allergica, occorre immediatamente informare il medico e investigare nel dettaglio la situazione per arrivare ad una diagnosi certa che consenta di prevenire al meglio e per quanto possibile future insorgenze di reazioni allergiche. Ovviamente in caso di reazione grave il ricorso al Pronto Soccorso è raccomandato, dove sarà possibile prestare tutte le cure del caso al soggetto. In caso di reazioni gravi al punto da mettere in pericolo, come lo shock anafilattico, nell’immediato  l’unico rimedio rimane la somministrazione di adrenalina, unico farmaco in grado di compensare in tempi brevissimi  la criticità generalizzata che si accompagna allo shock.

Carlo Pini
Direttore di Immunobiologia all'Istituto Superiore di Sanità