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Coronavirus

Estate e pandemia

Aumentano contagi in Sardegna, oltre 60 positivi al Billionaire di Porto Cervo

Dall'esito dei tamponi un vero e proprio focolaio nel celebre locale della movida estiva. Positivo anche il proprietario Flavio Briatore. Un caso tra lo staff chiude anche il vicino Sottovento. L'Unita' di crisi: sardi contagiati dalla movida internazionale soprattutto nelle discoteche. Ad Arzachena tamponi su 150 dipendenti camping

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Ci sono altri 63 casi di positività al Covid-19 tra il personale del Billionaire, il locale di Porto Cervo di proprietà di Flavio Briatore, 70 anni, anche lui risultato positivo al Covid e ora ricoverato al San Raffaele di Milano. L'esito dei tamponi effettuati nei giorni scorsi dall'Ats - come riporta il quotidiano L'Unione Sarda - è arrivato nella tarda serata di ieri, confermando la presenza di un focolaio nel locale, chiuso dal 17 agosto.

Prima sei positivi, poi il numero era salito a 11 e in 50 si erano messi in autoisolamento. Sempre a Porto Cervo, da ieri ha chiuso anche un altro storico locale, il Sottovento, decisione presa dai gestori a seguito di un caso di positività tra lo staff.

Ad Arzachena tamponi su 150 dipendenti camping
Dopo i quattro casi di contagio accertati fra gli ospiti del camping Isuledda di Cannigione - una ragazza romana già rientrata nella capitale etre giovani in isolamento in un appartamento di Arzachena messo a disposizione dai gestori della struttura - scattano oggi i controlli disposti dalle autorità sanitarie: in accordo con la Prefettura di Sassari, Ats e Unità di crisi, saranno effettuati i tamponi rinofaringei solo ai circa 150 dipendenti del camping.I risultati si dovrebbero avere già in giornata e in base a idati verrà deciso se estendere i tamponi anche ai circa 1.800 ospiti in vacanza nella struttura. Ieri fino a tarda notte era ventilata l'ipotesi di eseguire i test su tutti gli ospiti e il personale del camping, poi, per motivi di ordine pubblico e perle difficoltà oggettive di intervenire simultaneamente su circa duemila persone, è stato deciso di procedere per step: i primi controlli saranno effettuati sui dipendenti e se la percentuale di contagi dovesse essere significativa si procederà con i controlli anche sugli ospiti. 

C'e' una prima ricostruzione su come la Sardegna sia diventata, in poco tempo, da terra sicura a essere accusata di diffondere il contagio. I vertici dell'Unita' di crisi regionale del Nord Sardegna non hanno dubbi sul fatto che siano stati i turisti a portare il coronavirus.

"Il virus non era in Sardegna, e' stato portato qui, dove ha attecchito, anche grazie alle discoteche",  spiegano dall'Unita' di crisi. In questo momento, mentre si cerca di analizzare anche i percorsi del virus, l'attivita' è concentrata soprattutto sulla gestione dei casi. Occorre seguire le persone in isolamento domiciliare e i turisti positivi. L'Unità di crisi ha però rilevato che chi si è infettato l'ha fatto prevalentemente in discoteca, "e chi va in discoteca? Soprattutto le persone in vacanza e chi c'era al Billionaire? Turisti e dipendenti. Ma chi lavora in discoteca, alla chiusura, di solito non va a ballare altrove".

"Le prime segnalazioni sono arrivate dalla Asl di Latina - dice Acciaro responsabile dell'Unita' di crisi - e le ragazze romane che sono state a Porto Rotondo hanno detto di essere arrivate da Ibiza". Con ordinanza del 12 agosto, il ministro alla Salute Roberto Speranza ha disposto l'obbligo di sottoporsi a tampone proprio per le persone in arrivo da Grecia, Croazia, Spagna o Malta.

"Non dalla Sardegna - ha sottolineato Acciaro - Se l'Isola era Covid free, come è possibile che le persone si siano contagiate qui?". L'ipotesi è che "ci sia stato dei gruppi che ha partecipato alla 'movida internazionale', o magari e' entrato in contatto con qualcuno che è stato in Spagna, Grecia, e poi si sono trovati in discoteca dove si sono contagiati". Perche' "il virus non era qui: la Sardegna e' stata contaminata. I sardi contagiati sono quasi tutti operatori del turismo, i'problemi' sono riconducibili alle discoteche, non ai supermercati".
 
La Sardegna è stata messa sul 'banco degli imputati'  attorno a Ferragosto con i casi della festa in discoteca a Porto Rotondo e del residence di Santo Stefano, a La Maddalena, contornati da quelli di diversi calciatori rientrati positivi dalle vacanze in Costa Smeralda. Sullo sfondo la polemica tra Flavio Briatore protagonista di un botta e risposta sui social con il sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda, dopo l'ordinanza che impone lo stop alla musica alle 24.  E' nata cosi' un'immagine dell'isola 'a rischio' - anche la zona 'imputata' e' una piccola parte del Nord, poco frequentata da sardi - che ha mandato su tutte le furie, oltre a comuni cittadini, imprenditori e politici locali.