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SPETTACOLO

L'intervista al Corriere della Sera

Amadeus: "Sanremo, o tutti compatti o arrivederci al 2022. Matilda De Angelis co-conduttrice"

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Matilda De Angelis (ANSA/EPA/PHILIPP GUELLAND)
"Sono giornate complicate, ma abbiamo anche una bella notizia: oltre a Elodie, come co-conduttrice per una sera abbiamo chiuso con Matilda De Angelis che sta avendo un grande successo con 'The Undoing', la serie con Nicole Kidman e Hugh Grant. Mi piace perché è una giovane attrice, spigliata, con una caratura già internazionale: sarà l'occasione per farla conoscere ancora di più".  Lo annuncia il conduttore e direttore artistica del Festival di  Sanremo, Amadeus, in un'intervista al Corriere della Sera.

"Chiarisco una cosa: non vorrei che  sembrasse che mi sono intestardito a fare Sanremo a tutti i costi. Lo  deve volere la Rai, la discografia e la città di Sanremo. Lo dobbiamo volere tutti: o siamo compatti e lavoriamo per farlo al meglio oppure ci rivediamo nel 2022". Lo dice senza giri di parole Amadeus nell'intervista Corriere della Sera. "La Rai è compatta, ma il fronte deve essere unito anche nei confronti di tutte le polemiche, sennò sembra il  classico armiamoci e partite", sottolinea Amadeus.       

Quanto alla sicurezza sanitaria del festival, al momento fissato dal 2 al 6 marzo, aggiunge: "Io sono sempre stato chiaro: o Sanremo si fa in sicurezza - perché la salute viene al primo posto - oppure non si fa.  Abbiamo l'esempio di Sanremo Giovani: è stato fatto in un teatro  piccolo, con tanti cantanti e tecnici che si sono avvicendati sul  palco. È andato tutto bene: non abbiamo avuto mezzo problema. Se il  protocollo sanitario è preciso le cose si possono fare. Con Sanremo  Giovani la Rai lo ha dimostrato".

Su un eventuale slittamento, Amadeus dice invece: "Se lo posticipi a maggio non è Sanremo, ma il  Festivalbar. E poi chi ci dice che a maggio avremo lasciato le  mascherine e potremo abbracciarci tranquillamente? Se così fosse firmerei subito, ma a maggio probabilmente saremo più o meno nella  stessa situazione. Quindi spostarlo per trovarsi con gli stessi  problemi non avrebbe senso".       

Sulle proteste di altri comparti del mondo dello spettacolo, Amadeus  dice: "Da parte mia c'è grande sostegno a tutto il mondo dello  spettacolo dove c'è gente disoccupata che non lavora da quasi un anno. Penso che con le dovute accortezze, i distanziamenti e i numeri  ridotti, teatri e cinema dovrebbero riaprire. Nel caso di Sanremo però parliamo di uno studio televisivo, come succede per tanti altri  programmi".

Infine, il pubblico di figuranti: "Sì, pensiamo a figure  contrattualizzate che sono parte integrante dello spettacolo nel  rispetto del Dpcm. Con le giuste distanze possiamo arrivare a 380 persone in platea, mentre la galleria sarà ovviamente chiusa. Dobbiamo offrire al pubblico a casa e agli artisti che sono sul palco la  possibilità di avere uno spettacolo vero. Chi dice che il pubblico non serve fa un altro mestiere. Io non mi metto a sindacare di protocolli  sanitari e mi affido al giudizio di tecnici ed esperti.

Su come si fa  uno spettacolo invece penso di avere l'esperienza per sapere come si  realizza uno show così importante", prosegue Amadeus, che poi  sottolinea: "Il Festival blindato non serve a niente, non è uno  spettacolo televisivo, passerebbe alla storia come il Sanremo del  Covid".