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MONDO

Aperta l'ambasciata Usa a Gerusalemme, quattro paesi europei all'inaugurazione

Il fronte europeo anti ambasciata registra le prime crepe: Austria, Ungheria, Romania e Repubblica Ceca hanno risposto all'invito del ministro degli Esteri israeliano

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Inaugurata oggi a Gerusalemme l'ambasciata Usa. Ci sono Ivanka Trump, la figlia prediletta del tycoon, e il marito Jared Kushner a capo della delegazione americana. Non c'è il presidente Trump. E' stata lei, Ivanka, a togliere il velo dalla targa che campeggia sulla facciata della sede della nuova ambasciata (peraltro provvisoria). Mentre al confine con la Striscia di Gaza esplodeva la rabbia palestinese e si registravano oltre 40 morti e almeno 1.600 feriti.

La decisione del presidente Trump di riconoscere Gerusalemme Capitale dello Stato ebraico, annunciata a dicembre dello scorso anno, ha da subito scatenato forti reazioni non solo da parte palestinese. L'Unione europea aveva respinto compatta la decisione del tycoon, considerata la pietra tombale del processo di pace in Medioriente. Ma oggi, il fronte Ue registra le prime crepe.

Quattro nazioni Ue decidono di partecipare
Austria, Ungheria, Romania e Repubblica Ceca hanno risposto all'invito del ministero degli Esteri israeliano e hanno inviato loro rappresentanti all'inaugurazione. Una scelta che sarà seguita, almeno per due di loro (Repubblica Ceca e Romania), dalla decisione di spostare, anche se con tempi e modalità diverse, la propria ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme.

Nella serata di ieri il premier Benyamin Netanyahu ha ricevuto la delegazione Usa inviata dal capo della Casa Bianca per la cerimonia, tornando a definire "storica e coraggiosa" la mossa di Trump. Mentre l'Olp ha lanciato un nuovo appello agli americani "a revocare la loro disastrosa e irresponsabile decisione di muovere l'ambasciata nella Gerusalemme occupata". In città intanto - dove ieri si è festeggiato il 'Jerusalem Day' a ricordo della riunificazione sotto il controllo israeliano a seguito della guerra del 1967 - si respira l'aria delle grandi occasioni.

800 inviti, 86 per i diplomatici
Gli inviti partiti dal ministero degli Esteri sono stati circa 800: 86 per i diplomatici, di cui 33 hanno accettato. Non ci saranno - secondo i media - né la Russia né l'Egitto. Gerusalemme in queste ore è tappezzata di bandiere israeliane e americane, e di cartelloni inneggianti a Trump. In un mese - hanno fatto sapere dall'ufficio stampa del governo che ha approntato un mega tendone dove poter seguire la cerimonia - sono state tra 300 e 400 le richieste di accredito di giornalisti da tutto il mondo per entrare nel paese. Numeri - hanno aggiunto - che si sono visti soltanto in occasione dell'ultima guerra con Gaza, quella del 2014. E non sono pochi neanche quelli che sono entrati nella Striscia per vedere quello che succede alla manifestazione indetta da Hamas davanti ai reticolati. L'esercito ha rafforzato la sua presenza lungo tutto il confine con due ulteriori battaglioni, e ne ha inviato un altro in Cisgiordania.

Capeggiata da Ivanka Trump e dal marito Jared Kushner, responsabile del dossier israelo-palestinese per conto del presidente Usa, la missione americana è composta anche dal segretario al Tesoro Usa Steve Mnuchin, dal vicesegretario di Stato John Sullivan e da 12 membri del Congresso.