Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Ambasciata-Usa-ospita-Coding-Girls-per-la-settimana-europea-programmazione-b7ce2f49-7cb2-43e9-9734-92a4a9cb8a4b.html | rainews/live/ | true
TECH

All'Ambasciata Usa le esperienze di chi sceglie l'informatica

CodingGirls, la sfida del tech per giovani ragazze

C'è un mondo 'rosa tech' a misura di ragazze, ma non tutte sono pronte a cogliere le opportunità a disposizione. Eppure il lavoro è abbondante: si stima 400 mila posizioni disponibili. Alla presentazione di CodingGirls Roma-Usa, iniziativa che vuole convincere le ragazze ad 'app'assionarsi alla programmazione, abbiamo intervistato alcuni degli esperti del settore

Condividi
di Celia GuimaraesRoma
Qual è il modo migliore per superare gli stereotipi di genere e attirare le giovani donne verso la carriera digitale? Perché le donne non sono interessate ad un lavoro nella tecnologia? La risposta non è semplice e chiama in causa tradizioni culturali sul ruolo delle donne, fattori socio-psicologici come la scarsa fiducia in se stesse, mancata capacità di negoziare, avversione al rischio, paura della competizione. In più. le donne dovrebbero confrontarsi con un ambiente a forte predominanza maschile, dove i modelli di riferimento femminili scarseggiano.

Europe CodeWeek
Rendere le bambine e le ragazze ‘app’assionate di coding, questo l’obiettivo di CodingGirls Roma-Usa, uno degli eventi organizzati in occasione della Settimana europea della programmazione, voluta dalla Fondazione Mondo Digitale e Ambasciata Usa in Italia, in collaborazione con Girls Who Code, associazione di ragazze americane impegnate come ‘evangelist’ del coding al femminile.
 
CodingGirls Roma-Usa
È una staffetta tra otto scuole di Roma e della provincia, tra laboratori di programmazione e robotica con maratona finale per creare app e prodotti educativi.  A motivare le ragazze (della seconda superiore), le coach di Girls Who Code, le maker del FabLab e le studentesse e ricercatrici dell’Università La Sapienza di Roma.

Lavoro sicuro e flessibile
Per Mirta Michilli, direttore generale della Fondazione Mondo Digitale, il lavoro nel settore apre prospettive importanti per le ragazze: “Le donne in Ict guadagnano in media il 9% in più rispetto alla media, secondo recenti studi, e sono 400 mila i posti di lavoro disponibili in Ict.” Una prospettiva interessante anche dal punto di vista della qualità della vita: “È un settore con più flessibilità per gli orari e meno esposto al rischio della disoccupazione”.

Per Michilli ci sono pregiudizi da abbattere, “prima di tutto quelli a scuola, che spesso non incentiva le bambine in discipline come la matematica”, talvolta a causa anche di modelli di riferimento maschili perché “solo il 19% delle donne è top manager in un’azienda Ict”. Il risultato è che è molto alto il tasso di abbandono delle ragazze impegnate in corsi universitari scientifici.

Il mistero dell’informatica
Perché le ragazze non prendono in considerazione la facoltà di Informatica? Secondo il professor Alessandro Panconesi, direttore del dipartimento di Informatica dell’Università La Sapienza di Roma, “non si sa. È un mistero”.  E cita l’esempio del progetto di un team di ricerca di Università Statale di Milano e Sapienza di Roma, a cui è stato assegnato un Google Focused Research Award dal titolo "Big Data and Web Algorithmics", per un valore di un milione di dollari. “Un team formato da sei ricercatori, zero donne”, osserva Panconesi.

Ci sono ragazze che frequentano matematica (ormai 50/50), altre Ingegneria o Fisica. Ma sono pochissime quelle che scelgono informatica, “forse perché non è percepita come deve essere: l’Informatica sta cambiando il mondo e alla sua base c’è la creatività”. Perché allora è vista come una disciplina noiosa? “Non lo so. È un mistero”.

La visione rosa
“Il tech offre grande opportunità ma è in calo in tutto il mondo il numero di ragazze che scelgono questo percorso”. A dirlo è Roberta Cocco, che in Microsoft, supporter dell’iniziativa, è Western Europe National Plan Director.  “Il problema più critico quando si parla di parità è che le grandi aziende invece cercano ragazze con ‘skills’ tech, e ci sono molti posti vacanti.”

E secondo Cocco, il tech “dà energia al futuro delle ragazze, anche quelle italiane”. Motivo per cui l’azienda di Redmond promuove nel nostro Paese da dieci anni progetti per inserire le giovani ragazze in percorsi di formazione tecnico-scientifici. Uno di questi è la Nuvola Rosa che, anticipa Cocco, avrà seguito con altre iniziative per giovani ragazze dai 17 ai 24 anni, già programmate per il 2015.