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MONDO

Vacante la sede di villa Bonaparte

Ambasciatore gay, secondo i media francesi Bergoglio avrebbe rifiutato il gradimento a Stefanini

Laurent Stefanini, indicato a gennaio dal governo Hollande, non si è ancora insediato presso la Santa Sede. Sarebbe sgradito perché dichiaratamente omosessuale

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Laurent Stefanini
Laurent Stefanini, l’ambasciatore gay scelto dal presidente Francois Hollande per rappresentare la Francia in Vaticano, è stato ricevuto sabato da Papa Francesco "in persona, che gli ha confermato il suo rifiuto di accordargli il gradimento". La notizia è riportata nelle anticipazioni del settimanale satirico francese Le Canard Enchainé, in edicola mercoledì.  

Secondo Il Canard, che per primo rivelò l'opposizione della Santa Sede alla nomina di Laurent Stefanini a Villa Bonaparte, Papa Francesco ha ricevuto il diplomatico "in modo molto discreto". 

Durante l'incontro, continua il settimanale in edicola domani, avrebbe detto all'ambasciatore francese di "non avere nulla contro di lui, al contrario non ha apprezzato né il Mariage Pour Tous (la legge francese sulle nozze gay,ndr.) né i metodi dell'Eliseo che ha tentato di forzargli la mano". Lo scorso 15 aprile, il portavoce del governo francese, Stéphane Le Foll, ha detto che la scelta di Laurent Stefanini sarebbe rimasta "la proposta della Francia".  Sempre secondo il Canard, il presidente francese starebbe cercando ora un sostituto.

Secondo BFM-TV invece Stefanini potrebbe contare "ancora" sul sostegno della Francia, la tv riporta infatti una fonte dell'Eliseo che ha smentito le indiscrezioni secondo cui Parigi starebbe cercando un sostituto dopo.

Nominato da quattro mesi, il nuovo ambasciatore di Francia presso la Santa Sede non si è ancora mai insediato. Indicato a gennaio dall'Eliseo, Laurent Stefanini sarebbe sgradito alla Santa Sede perché dichiaratamente omosessuale.
 
Ex capo del protocollo dell’Eliseo e già ex numero due dell’ambasciata di Francia presso la Santa Sede a Roma, Stefanini è stato nominato il 5 gennaio scorso dal presidente Francois Hollande in consiglio dei ministri per succedere a Bruno Joubert a Villa Bonaparte. Doveva insediarsi il primo marzo.  

"Stefanini sarebbe il primo ambasciatore dichiaratamente gay che arriva in Vaticano, è evidente che c’è un certo imbarazzo, visto che ancora non è giunto il gradimento. Senza questo formalmente l’ambasciatore non riceve le credenziali, è bloccato", spiegava pochi giorni fa Aurelio Mancuso, leader del mondo omosessuale italiano e presidente di Equality Italia.  

"La sua sessualità, è una questione strettamente privata, ci asteniamo da ogni commento", puntualizzano a Parigi, spiegando che in questo genere di dossier "non c’è mai un niet", quanto piuttosto "un’assenza di risposta" sulla proposta di candidatura.

Un caso analogo si era già verificato nel 2008, sempre per l’incarico di ambasciatore francese in Vaticano. Allora la sede rimase vacante per quasi un anno e tra i candidati non graditi figuravano un luterano, un divorziato e anche allora un omosessuale dichiarato.