MONDO
La pandemia nel continente
L'America Latina riprende i confinamenti tra la paura del collasso e le varianti del Covid
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) l'America Latina e i Caraibi non hanno la quantità di vaccini Covid-19 di cui avrebbero bisogno

A un anno dall’inizio della pandemia, il virus del Covid-19 ancora mette ko il continente americano, registrando 57,7 milioni di contagiati e più di un milione di decessi, frantumando sogni e riducendo molte famiglie in condizioni di estrema povertà. I numeri sono allarmanti e tendono a risalire, e, con l’aggravarsi del problema, si insidia la paura del collasso, dei confinamenti e delle varianti del Covid-19. A tale proposito molti governi della regione in questo periodo sono stati costretti a riattivare quarantene obbligatorie e coprifuoco notturni per tutelare la popolazione, soprattutto con l’avvicinarsi della Settimana Santa.
Le carenze di molti dei sistemi sanitari latinoamericani in quest'anno non hanno retto, in più occasioni, ai cambiamenti imposti dall’emergenza sanitaria. Dietro l'alto tasso di contagio e mortalità nel continente c'è soprattutto un sistema economico che impedisce alla gran parte della popolazione di mantenere le misure minime adeguate di tutela della salute, ancor più aggravato dalla mancanza di investimenti da parte di molti governi. Secondo la Commissione economica per l'America Latina e i Caraibi (CEPAL), nel 2020 la povertà e la povertà estrema hanno raggiunto livelli che negli ultimi vent’anni non erano stati mai registrati, e data la mancanza di circolarità di denaro, molte persone sono state costrette ad uscire per lavorare indipendentemente dalle quarantene e dai regimi sanitari restrittivi imposti nel paese di appartenenza.
Varianti che preoccupano l’OPS
Il Covid-19 circola in America Latina da più di un anno; il numero di decessi, di contagi e la situazione di collasso di alcune importanti strutture ospedaliere della regione hanno allarmato le autorità lo rendono il continente più colpito al mondo.
L’Organizzazione panamericana della salute (OPS) ha riferito che in 32 paesi e territori delle Americhe la maggior parte dei casi rilevati di contagio sono riconducibili a una delle tre “varianti di preoccupazione, o per l’aumento della trasmissibilità del virus e della sua virulenza o a causa della diminuzione dell’efficacia di misure o diagnosi sanitarie e sociali, vaccini e terapie”.
Al momento, i paesi che hanno segnalato varianti sono stati Argentina, Aruba, Barbados, Belize, Brasile, Canada, Isole Cayman, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Curaçao, Repubblica Dominicana, Ecuador, Guyana francese e Guadalupa. Vengono inclusi anche: Giamaica, Messico, Panama, Perù, Porto Rico, Saint Lucia, Trinidad e Tobago, Stati Uniti d'America, Uruguay e Venezuela. Praticamente quasi tutti.
Disuguaglianza nella distribuzione del vaccino
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) l'America Latina e i Caraibi non hanno la quantità di vaccini Covid-19 di cui avrebbero bisogno. Fino alla settimana scorsa la regione aveva ricevuto 37 milioni di dosi, che dovrebbero essere distribuite su 630 milioni di persone. La cifra è sufficiente per somministrare meno di 6 dosi ogni 100 abitanti: mantenendo un criterio di due per persona, oggi la regione può immunizzare il 2,8% della sua popolazione. Negli Stati Uniti, nel frattempo, quasi un cittadino su quattro ha già ricevuto il vaccino. Le disuguaglianze nella distribuzione globale tracciano la mappa delle differenze tra paesi ricchi e poveri. "Due terzi dei vaccini - avverte Diego Tipping, presidente della Croce Rossa argentina - sono stati assegnati ai 50 paesi più potenti, e solo lo 0,1% ai 50 paesi più poveri". L'87% delle dosi è nelle mani di soli quattro paesi latinoamericani: Brasile (15 milioni), Cile (8,6 milioni), Messico e Argentina (4 milioni). Coincide che i quattro paesi compongano il gruppo delle cinque maggiori economie della regione, unica assente la Colombia.
La maggior parte dei paesi dell'America Latina e dei Caraibi dipende da Covax, il meccanismo congiunto dell'OMS e della GAVI che avrebbe il compito di distribuire equamente 281 milioni di dosi, mentre paesi come Cuba (che prepara la propria formula) e Honduras, non hanno ricevuto una singola dose; altri ne hanno solo poche migliaia, come il Paraguay (4.000), l'Ecuador (73.000) o El Salvador (20.000). Le differenze tra ricchi e poveri sono evidenti. Il laboratorio americano Pfizer ha adempiuto all'1,6% dei suoi contratti con la regione, e la britannica AstraZeneca solo lo 0,26%; le consegne dello Sputnik V russo e della China Sinopharm sono circa il 5% di quanto concordato.
Chiusure frontiere e nuova quarantena nel cono Sud della regione
La paura del coronavirus persiste nel continente americano, così tanto da indurre il governo argentino ad imporre, a partire da questo fine settimana, la sospensione di tutti i voli regolari che collegano il Paese con Brasile, Cile e Messico, decretando anche nuove misure per prevenire una nuova ondata.
Il Messico ha superato i 200mila decessi per Covid-19, la terza cifra più alta al mondo, speranzosi di accelerare il piano vaccinale, ma con la minaccia dietro la porta di una terza ondata proprio dopo le vacanze di Pasqua. Per evitare ciò, il governo messicano ha pubblicato un decalogo in cui raccomanda di viaggiare con la famiglia in un luogo vicino a casa e di farlo con gruppi di non più di cinque persone.
Inoltre, dalla fine di marzo fino alla Domenica delle Palme (4 aprile), il Paraguay tornerà in una rigorosa quarantena per rallentare la trasmissione del virus e decomprimere gli ospedali, affollati di pazienti senza letti in terapia intensiva.
Allo stesso modo, il governo colombiano ha decretato il coprifuoco notturno per i prossimi due fine settimana e in Guatemala è stato ordinato un limite di 100 persone per spiaggia per la Settimana Santa. L'aggravarsi della pandemia in Brasile e la massiccia circolazione del ceppo Manaus hanno messo sotto scacco gran parte del Cono Sud, dove l'esplosione di casi ha portato all'imposizione di confinamenti in Cile e Paraguay e a chiusure anche parziali in Uruguay; anche la Bolivia rimane vigile decretando in questi giorni nuove misure per prevenire una nuova ondata di contagi.