SPORT
Cagliari
America's Cup, Luna Rossa rinuncia: "No a compromessi"
Dopo due anni di allenamento il team abbandona la competizione in polemica con la decisione di cambiare le regole di classe

Luna Rossa rinuncia alla sfida all'America's Cup in polemica con la decisione ufficializzata ieri dall'Acea (America's Cup Event Authority) di cambiare in corsa le regole di classe delle imbarcazioni. Non più un catamarano da 62 piedi, sul quale il team Prada stava lavorando da quasi due anni nella sua base di Cagliari ma una nuova classe con imbarcazioni da 45 a 50 piedi, per ridurre i costi e invogliare altri consorzi ad entrare in gara.
"Ringrazio tutto il team per l'intenso lavoro svolto durante l'ultimo anno, purtroppo vanificato da questa manovra, senza precedenti nella storia della Coppa America - afferma il presidente di Luna Rossa Challenge, Patrizio Bertelli - Ma nello sport, come nella vita, non si può rincorrere sempre il compromesso del compromesso del compromesso; talvolta si impongono decisioni dolorose ma nette, che sole possono far prendere coscienza delle derive di un sistema e porre così le basi per un futuro di legalità e rispetto dei valori sportivi".
Luna Rossa contesta la decisione si cambiare le regole in corsa e a maggioranza, dopo che erano state adottate all'unanimità meno di un anno fa: "Il risultato della votazione proposta dall'Organizzatore con l'accordo del Defender della 35esima Coppa America di fatto stravolge, a maggioranza, le Regole di Classe delle imbarcazioni con cui verrà disputata questa edizione, già adottate all'unanimità dai concorrenti e in vigore dal giugno 2014", spiega Luna Rossa. "Dopo aver attentamente valutato le gravi implicazioni di questa iniziativa senza precedenti, Team Luna Rossa conferma che si ritirerà dalla 35esima Coppa America".
Team Luna Rossa "ritiene infatti la procedura seguita illegittima, in quanto si fonda su un palese abuso di diritto che utilizza surrettiziamente le modalità per la modifica del Protocollo allo scopo di ribaltare la Regola di Classe, la quale richiede invece l'unanimità dei team iscritti. Si pretende così di introdurre imbarcazioni sostanzialmente monotipo, in totale contrasto con la più che centenaria tradizione della Coppa America, accordando inoltre un ulteriore periodo di due mesi per apportare modifiche regolamentari decise a maggioranza", prosegue il sindacato italiano.
"Tutto ciò rende non credibili ed aleatorie le basi tecniche di quella che dovrebbe essere invece la più sofisticata competizione velica al mondo. Questo radicale cambiamento comporta anche uno spreco di
importanti risorse già investite sulla base del regolamento sancito nel giugno dello scorso anno, cosicché la addotta pretesa di contenere i costi si rivela un puro pretesto volto ad annullare il lavoro di ricerca e sviluppo di alcuni team, favorendo invece precostituite posizioni tecnico-sportive mediante il cambio del principale elemento della gara, la barca", prosegue il team.
"A conferma di ciò, è opportuno ricordare che il Team Luna Rossa ha spesso avanzato proposte che avrebbero contenuto i costi senza snaturare le caratteristiche dell'imbarcazione, ma tali proposte sono state tutte puntualmente respinte dal Defender", aggiunge Team Luna Rossa che "ha anche preso in considerazione la possibilità di un ricorso alla Corte Arbitrale prevista dal Protocollo, ma ha dovuto constatare che dopo dieci mesi dalla firma del medesimo il Defender ha solo ora avviato le prime formalità per la costituzione di questo importante organismo, contribuendo così a rendere ancora meno affidabile e credibile l'intera governance dell'Evento".
Team Luna Rossa "si rammarica per le ripercussioni che questa non facile decisione potrà avere sui componenti del Team - anche se tutti gli impegni contrattuali verranno onorati - e sulla manifestazione velica prevista a Cagliari per il prossimo giugno e naturalmente per la delusione che provocherà nei numerosissimi appassionati che hanno sostenuto Luna Rossa durante le ultime quattro edizioni della Coppa America". E dopo l'annuncio shock del ritiro, il team di Luna Rossa si appresta a lasciare Cagliari, sede scelta dal team di Prada come base per gli allenamenti. Il centro logistico di Luna Rossa era situato nel Molo Sabaudo da circa un anno e mezzo, un piccolo villaggio con hangar, palestra e sala mensa. Domani la base verrà chiusa per le vacanze di Pasqua e dopo le feste inizierà la fase di smantellamento.
Nel capoluogo sardo si erano trasferite insieme ai novanta componenti della squadra di Luna Rossa anche le rispettive famiglie, con circa duecento persone. Saltate anche le America's Cup World Series che si
sarebbero dovute disputare dal 4 al 7 luglio nelle acque prospicienti il porto di Cagliari.
"Nel merito della decisione non entro, il responsabile del team è libero di decidere e fare le sue scelte - dice Francesco De Angelis, ex skipper di Luna Rossa -. E' strano che ci fosse la possibilità di cambiare queste regole in corso d'opera, e non ci si fosse tutelati maggiormente. Quando si inizia una sfida di America's Cup c'è un Protocollo a cui si deve fare riferimento, che è come un contratto quando acquisti una casa: devi essere sicuro che non cambi. Il Protocollo doveva essere scritto sulla pietra e in realtà non lo era. Di conseguenza i concorrenti o non se ne sono accorti, oppure si sono assunti il rischio sin dall'inizio".
"La vela italiana deve fare un grande applauso e dire grazie a quello che è stato l'armatore che più ha investito per l'Italia e la vela in questi anni, che è Patrizio Bertelli - sottolinea Vasco Vascotto, skipper e tattico triestino, protagonista della Coppa America con Mascalzone Latino -. Ha sognato di portare a casa la Coppa e ha sempre lavorato con legalità ed entusiasmo, sognando ad occhi aperti per tutto questo tempo, ma ha avuto a che fare con delle persone che pensano sempre ai propri interessi e alle proprie tasche".
Tommaso Chieffi, tattico del Moro di Venezia, finalista in Coppa America nel 1992, spera in un ripensamento di Bertelli. "Devo dire che la decisione di Patrizio Bertelli mi ha stupito. Le motivazioni del patron di Luna Rossa sono assolutamente valide, perché non si possono cambiare le regole in corso se non si ha l'unanimità, però penso che ci sia margine per un ripensamento, o almeno me lo auguro".
"Ringrazio tutto il team per l'intenso lavoro svolto durante l'ultimo anno, purtroppo vanificato da questa manovra, senza precedenti nella storia della Coppa America - afferma il presidente di Luna Rossa Challenge, Patrizio Bertelli - Ma nello sport, come nella vita, non si può rincorrere sempre il compromesso del compromesso del compromesso; talvolta si impongono decisioni dolorose ma nette, che sole possono far prendere coscienza delle derive di un sistema e porre così le basi per un futuro di legalità e rispetto dei valori sportivi".
Luna Rossa contesta la decisione si cambiare le regole in corsa e a maggioranza, dopo che erano state adottate all'unanimità meno di un anno fa: "Il risultato della votazione proposta dall'Organizzatore con l'accordo del Defender della 35esima Coppa America di fatto stravolge, a maggioranza, le Regole di Classe delle imbarcazioni con cui verrà disputata questa edizione, già adottate all'unanimità dai concorrenti e in vigore dal giugno 2014", spiega Luna Rossa. "Dopo aver attentamente valutato le gravi implicazioni di questa iniziativa senza precedenti, Team Luna Rossa conferma che si ritirerà dalla 35esima Coppa America".
Team Luna Rossa "ritiene infatti la procedura seguita illegittima, in quanto si fonda su un palese abuso di diritto che utilizza surrettiziamente le modalità per la modifica del Protocollo allo scopo di ribaltare la Regola di Classe, la quale richiede invece l'unanimità dei team iscritti. Si pretende così di introdurre imbarcazioni sostanzialmente monotipo, in totale contrasto con la più che centenaria tradizione della Coppa America, accordando inoltre un ulteriore periodo di due mesi per apportare modifiche regolamentari decise a maggioranza", prosegue il sindacato italiano.
"Tutto ciò rende non credibili ed aleatorie le basi tecniche di quella che dovrebbe essere invece la più sofisticata competizione velica al mondo. Questo radicale cambiamento comporta anche uno spreco di
importanti risorse già investite sulla base del regolamento sancito nel giugno dello scorso anno, cosicché la addotta pretesa di contenere i costi si rivela un puro pretesto volto ad annullare il lavoro di ricerca e sviluppo di alcuni team, favorendo invece precostituite posizioni tecnico-sportive mediante il cambio del principale elemento della gara, la barca", prosegue il team.
"A conferma di ciò, è opportuno ricordare che il Team Luna Rossa ha spesso avanzato proposte che avrebbero contenuto i costi senza snaturare le caratteristiche dell'imbarcazione, ma tali proposte sono state tutte puntualmente respinte dal Defender", aggiunge Team Luna Rossa che "ha anche preso in considerazione la possibilità di un ricorso alla Corte Arbitrale prevista dal Protocollo, ma ha dovuto constatare che dopo dieci mesi dalla firma del medesimo il Defender ha solo ora avviato le prime formalità per la costituzione di questo importante organismo, contribuendo così a rendere ancora meno affidabile e credibile l'intera governance dell'Evento".
Team Luna Rossa "si rammarica per le ripercussioni che questa non facile decisione potrà avere sui componenti del Team - anche se tutti gli impegni contrattuali verranno onorati - e sulla manifestazione velica prevista a Cagliari per il prossimo giugno e naturalmente per la delusione che provocherà nei numerosissimi appassionati che hanno sostenuto Luna Rossa durante le ultime quattro edizioni della Coppa America". E dopo l'annuncio shock del ritiro, il team di Luna Rossa si appresta a lasciare Cagliari, sede scelta dal team di Prada come base per gli allenamenti. Il centro logistico di Luna Rossa era situato nel Molo Sabaudo da circa un anno e mezzo, un piccolo villaggio con hangar, palestra e sala mensa. Domani la base verrà chiusa per le vacanze di Pasqua e dopo le feste inizierà la fase di smantellamento.
Nel capoluogo sardo si erano trasferite insieme ai novanta componenti della squadra di Luna Rossa anche le rispettive famiglie, con circa duecento persone. Saltate anche le America's Cup World Series che si
sarebbero dovute disputare dal 4 al 7 luglio nelle acque prospicienti il porto di Cagliari.
"Nel merito della decisione non entro, il responsabile del team è libero di decidere e fare le sue scelte - dice Francesco De Angelis, ex skipper di Luna Rossa -. E' strano che ci fosse la possibilità di cambiare queste regole in corso d'opera, e non ci si fosse tutelati maggiormente. Quando si inizia una sfida di America's Cup c'è un Protocollo a cui si deve fare riferimento, che è come un contratto quando acquisti una casa: devi essere sicuro che non cambi. Il Protocollo doveva essere scritto sulla pietra e in realtà non lo era. Di conseguenza i concorrenti o non se ne sono accorti, oppure si sono assunti il rischio sin dall'inizio".
"La vela italiana deve fare un grande applauso e dire grazie a quello che è stato l'armatore che più ha investito per l'Italia e la vela in questi anni, che è Patrizio Bertelli - sottolinea Vasco Vascotto, skipper e tattico triestino, protagonista della Coppa America con Mascalzone Latino -. Ha sognato di portare a casa la Coppa e ha sempre lavorato con legalità ed entusiasmo, sognando ad occhi aperti per tutto questo tempo, ma ha avuto a che fare con delle persone che pensano sempre ai propri interessi e alle proprie tasche".
Tommaso Chieffi, tattico del Moro di Venezia, finalista in Coppa America nel 1992, spera in un ripensamento di Bertelli. "Devo dire che la decisione di Patrizio Bertelli mi ha stupito. Le motivazioni del patron di Luna Rossa sono assolutamente valide, perché non si possono cambiare le regole in corso se non si ha l'unanimità, però penso che ci sia margine per un ripensamento, o almeno me lo auguro".