Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Amministrative-Viminale-cosi-al-voto-per-eleggere-1342-sindaci-d9f242c3-bd3d-4e78-8da3-67e354e54a29.html | rainews/live/ | true
POLITICA

La sfida delle urne

Amministrative, si vota per oltre 1.300 sindaci e consigli comunali. Alle 19 affluenza del 46,01%

Occhi puntati sui sette capoluoghi di Regione: Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Cagliari e Trieste. Si vota anche in altri 18 capoluoghi di provincia. Scrutinio dopo le 23

Condividi
Sono più di 13 milioni gli italiani chiamati a votare per le elezioni amministrative. I seggi sono aperti fino alle 23 per eleggere sindaci e consigli comunali nonché i consigli circoscrizionali nelle Regioni a statuto ordinario. L'eventuale turno di ballottaggio si svolgerà domenica 19 giugno sempre dalle 7 alle 23. Sono chiamati al voto 1.342 comuni italiani.

L'affluenza alle 19 è stata del 46,01%. Questa la partecipazione nei 7 capoluoghi regionali interessati: Torino 41,31%, Milano 42,43%, Trieste 42,27%, Bologna 46,44%, Roma 39,39%, Napoli 37,99%, Cagliari 40,16%.

Gli aventi diritto sono 13.316.379, di cui 6.382.798 uomini e 6.933.581 donne, con 15.887 sezioni elettorali. In particolare, nelle regioni a statuto ordinario, sono interessati 1.175 comuni, 12.085.890 elettori, di cui 5.788.827 uomini e 6.297.063 donne, con 14.396 sezioni.

Oltre ai sette capoluoghi regionali, si vota anche in 18 capoluoghi di provincia: Benevento, Brindisi, Carbonia, Caserta, Cosenza, Crotone, Grosseto, Isernia, Latina, Novara, Olbia, Pordenone, Ravenna, Rimini, Salerno, Savona, Varese e Villacidro.

Lo scrutinio inizierà a partire dalle ore 23, subito dopo la conclusione delle operazioni di voto e l'accertamento del numero dei votanti.

Ecco come si vota nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti di regioni a statuto ordinario (scheda azzurra). La scheda reca i nomi e i cognomi dei candidati alla carica di sindaco, scritti entro un apposito rettangolo, sotto il quale sono riportati i contrassegni della lista o delle liste con cui il candidato è collegato. L'elettore, con la matita copiativa, potrà esprimere il proprio voto:

- per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul rettangolo recante il relativo nominativo, situato immediatamente prima dei contrassegni delle liste collegate, e sul contrassegno della lista o di una delle liste collegate al candidato sindaco; in questo caso il voto espresso è valido sia per il candidato alla carica di sindaco sia per la lista collegata prescelta.

- per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul rettangolo recante il relativo nominativo, e per una lista non collegata, tracciando un altro segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso è attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista prescelta non collegata (cosiddetto 'voto disgiunto').

- per una delle liste tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso è valido sia per la lista votata sia per il candidato alla carica di sindaco ad essa collegato.

- solo per candidati alla carica di consigliere comunale, scrivendone il nominativo (solo il cognome o, in caso di omonimia, il cognome e nome e, ove occorra, data e luogo di nascita) nelle righe stampate a fianco del contrassegno della lista di appartenenza dei candidati votati, anche senza segnare il contrassegno della lista stessa; in tal caso il voto è valido sia per i candidati consiglieri votati, sia per la lista cui essi appartengono, sia infine per il candidato alla carica di sindaco ad essa collegato, salvo che l'elettore non si sia avvalso della facoltà di esprimere un voto disgiunto.

Il Viminale evidenzia che:
- le preferenze devono essere manifestate, esclusivamente, per candidati compresi nella lista votata.

- ogni elettore può manifestare non più di due voti di preferenza per candidati alla carica di consigliere comunale; nel caso di espressione di due preferenze, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, a pena di annullamento della seconda preferenza.

Nei comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, qualora nessun candidato abbia conseguito la maggioranza assoluta dei voti validi, per l'elezione del sindaco si procede al turno di ballottaggio tra i due candidati più votati. Le schede per il turno di ballottaggio riportano, prestampati in due distinti appositi rettangoli, i nomi dei due candidati che hanno riportato al primo turno il maggior numero di voti. Il voto si esprime tracciando, con la matita copiativa, un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato che si intende votare.

Ecco come si vota nei comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti di regioni a statuto ordinario (scheda azzurra). L'elettore, con la matita copiativa, potrà esprimere il proprio voto:

- tracciando un segno di voto solo sul nominativo di un candidato alla carica di sindaco; in questo caso il voto è valido sia per il candidato alla carica di sindaco, sia per la lista ad esso collegata.

- tracciando un segno di voto sia sul contrassegno di lista, sia sul nominativo del candidato alla carica di sindaco collegato alla lista votata; anche in questo caso il voto è valido sia per il candidato alla carica di sindaco, sia per la lista ad esso collegata.

- tracciando un solo segno di voto sul contrassegno di lista; il voto è ugualmente valido sia per la lista votata, sia per il candidato alla carica di sindaco ad essa collegato. - manifestando il voto di preferenza per candidati alla carica di consigliere comunale; l'elettore infatti può scrivere il nominativo (solo il cognome o, in caso di omonimia, il cognome e nome e, ove occorra, data e luogo di nascita) nelle righe stampate sotto il contrassegno della lista di appartenenza dei candidati votati, anche senza segnare il contrassegno della lista stessa; in tal caso il voto è valido sia per i candidati consiglieri votati, sia per la lista cui appartengono i candidati votati, sia per il candidato alla carica di sindaco ad essa collegato.

Il Viminale evidenzia che:
- le preferenze devono essere manifestate, esclusivamente, per candidati compresi nella lista votata.

- nei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti ogni elettore può manifestare un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale.

- nei comuni con popolazione compresa tra 5.000 e 15.000 abitanti ogni elettore può manifestare non più di due voti di preferenza per candidati alla carica di consigliere comunale; nel caso di espressione di due preferenze, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, a pena di annullamento della seconda preferenza.

Nei comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti si procede al turno di ballottaggio per l'elezione del sindaco solo in caso di parità di voti fra i due candidati alla carica di sindaco che hanno ottenuto il maggior numero di voti. Le schede per il turno di ballottaggio riportano, prestampati in due distinti appositi rettangoli, i nomi dei due candidati più votati che nella prima votazione hanno riportato esattamente lo stesso numero di voti. Per il ballottaggio il voto si esprime tracciando, con la matita copiativa, un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato che si intende votare.

Il ministero dell'Interno ricorda che gli elettori, per poter esercitare il diritto di voto presso gli uffici elettorali di sezione nelle cui liste risultano iscritti, dovranno esibire, oltre ad un documento di riconoscimento valido, la tessera elettorale personale a carattere permanente, che ha sostituito il certificato elettorale.

Al fine di agevolare il rilascio delle tessere elettorali non consegnate o dei duplicati gli uffici comunali saranno aperti anche domenica 5 giugno per tutta la durata delle operazioni di voto, e quindi dalle ore 7.00 alle ore 23.00.

Primi sindaci eletti
Intanto in Piemonte sono stati, di fatto, eletti i primi sindaci di questa tornata elettorale. Sono Angelo Giverso a Vinadio (Cuneo), Laura Zoggia a Porte (Torino) e Mauro Nicolino a Brosso (Torino). Le rispettive
liste erano le uniche ad essere state presentate e, quindi, era sufficiente che venisse raggiunto il quorum perché fossero eletti.

In Lombardia, a Ono San Pietro, paese bresciano in Vallecamonica, ad urne aperte è già ufficiale il nome di un sindaco: è Elena Broggi, era l'unica candidata per guidare l'amministrazione comunale del
piccolo paese, 994 abitanti. Alle 19 raggiunto il quorum anche a Valnegra e Vilminore di Scalve. Virna Facheris, è il nuovo sindaco di Valnegra, mentre Pietro Orrù, è il primo cittadino di Vilminore

In Toscana superato il quorum a Capraia. In corsa per la carica di sindaco c'è un unico candidato, Gaetano Guarente, primo cittadino uscente, sostenuto da un'unica lista civica, Guarente per Capraia, che riunisce maggioranza e opposizione con l'idea di lavorare insieme per proseguire nell'opera di rilancio dell'isola.

In Calabria a San Lorenzo Bellizzi, comune di 659 abitanti del cosentino alle falde del Pollino, a pochi chilometri dal confine con la Basilicata è stato superato il quorum ed è stato eletto Antonio Cersosimo, infatti, era l'unico candidato sindaco.

Anche in Sardegna, in provincia di Nuoro è stato superato il quorum per Francesco Mario Peddio, eletto sindaco di Gadoni, mentre in Ogliastra, è stato eletto Matteo Piras nuovo sindaco di Cardedu.