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SALUTE

La ricerca italiana

Amniocentesi addio: basterà un prelievo di sangue

Obiettivo dello studio: sostituire l'invasivo esame previsto in gravidanza per scoprire eventuali malformazioni del bambino con le analisi del sangue. Tempi previsti: almeno due anni

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Analisi del sangue
Singapore
Anomalie genetiche svelate non più dalla tradizionale e invasiva amniocentesi, ma da poche gocce di sangue. Questo è l'obiettivo che si pone l'accordo che sarà firmato a breve tra la casa farmaceutica Menarini e la Sign di Singapore (Singapore Immunology Network) della durata di ventiquattro mesi per un progetto di ricerca. Progetto finalizzato a trovare un biomarcatore tra le cellule fetali in circolo associabile ad anomalie e patologie genetiche del feto.

La vera rivoluzione non sarebbe tanto la realizzazione del test, dato che è già disponibile negli Usa dal 2011 e in Italia dallo scorso anno, ma l'affidabilità dei risultati per la comunità scientifica. Questo tipo di esame pur esistendo, infatti, viene considerato solo di screening e non diagnostico. I test in circolazione hanno anche un altro punto svantaggioso, il costo: più di mille euro.

Il progetto a Singapore
"Concluderemo definitivamente a breve l'accordo, siamo alle ultime rifiniture", ha detto Domenico Simone, il direttore di Menarini. "Il progetto coinvolge le autorità di Singapore e Biopolis, centro di ricerca avanzatissimo, dove abbiamo trovato le innovative tecnologie e il giusto ambiente positivo - ha proseguito - per questa nuova avventura scientifica. L'obiettivo iniziale sarà mettere a punto un biomarker che individui le cellule fetali nel sangue per diagnosticare la presenza di malattie genetiche del feto".

L'impresa italiana
"E' una sfida tutta italiana" - ha continuato Simone - è il frutto del genio di un giovane ricercatore pugliese, Gianni Medoro, che in collaborazione con Nicolò Manaresi, esperto di elettroforesi, ha sviluppato questo promettente 'gioiello' presente già con trenta macchinari nei centri scientifici di tutto il mondo, cinque dei quali solo in Italia".

A Singapore, in prima linea nell'impresa, un altro nome italiano, l'immunologa Paola Castagnoli che coordina circa duecento ricercatori. "In sei o sette mesi contiamo di individuare il biomarcatore specifico per questo tipo di problema per passare immediatamente alla fase clinica, valutando la tecnologia in parallelo con le amniocentesi in almeno 1500 test", ha concluso Simone.