ITALIA
La vicenda
Ancona, la figlia della vittima: "Non doveva finire così". Il fidanzato: "Non volevo uccidere"
"Eravamo andati dai miei per un chiarimento''. Lo avrebbe detto nell'interrogatorio davanti al magistrato minorile la 16enne fermata per concorso nell'omicidio della madre e nel ferimento del padre

''Quando Antonio ha sparato sono rimasta impietrita: non doveva finire così. Eravamo andati dai miei per un chiarimento''. Lo avrebbe detto, nell'interrogatorio davanti al magistrato minorile, la 16enne fermata ad Ancona per concorso nell'omicidio della madre e nel ferimento del padre. ''Dopo ho seguito Antonio perché avevo paura''. Antonio è il fidanzato della ragazza, accusato dell'omicidio della madre di quest'ultima, del tentato omicidio del padre della giovane e del possesso abusivo della pistola calibro 9x21, con la quale avrebbe sparato almeno cinque colpi.
''Come sta papà?'' avrebbe chiesto poi ripetutamente la ragazza durante l'interrogatorio. Lo riferisce il difensore. ''Litigavamo è vero, ma non in modo esagerato'', avrebbe aggiunto parlando del genitore.
La ragazza ha pianto, ''era sotto choc'' ha detto il legale, altro che ''glaciale, algida'', come è stato detto. ''Comincia a rendersi conto solo ora della tragedia''. L'avvocato ha poi precisato che la sua assistita non è una nuova Erika: "L'accostamento è assolutamente fuorviante''. Rispondendo alle domande dei giornalisti su una presunta gravidanza della giovane, il legale ha sottolineato: "A noi non risulta che sia incinta".
Il fidanzato: "Non volevo uccidere"
Emergono anche le dichiarazioni che il fidanzato della ragazza, Antonio Tagliata, 18 anni, avrebbe fatto durante l'interrogatorio. "Non volevo uccidere, volevo solo un chiarimento con i genitori della mia ragazza: ma il padre ha avuto un atteggiamento aggressivo, mi è venuto addosso, e io ho sparato. Non ricordo nient'altro" avrebbe detto il giovane. A riferire le parole di Tagliata è l'avvocato difensore, Luca Bartolini, secondo il quale il giovane si sarebbe assunto la responsabilità della sparatoria e avrebbe avuto intenzione di costituirsi subito dopo. Secondo il legale, il giovane non ricorderebbe neppure di aver esploso dei colpi di calibro 9 anche verso la madre della ragazza, Roberta Pierini, uccisa sul colpo.
I genitori avrebbero contrastato la relazione
"Tenevano segregata in casa la mia fidanzata - avrebbe detto ancora il ragazzo - io ero andato lì solo per parlare, per chiarire le cose". Antonio Tagliata e la ragazzina sarebbero poi fuggiti dall'appartamento di Via Crivelli a piedi, e non in motorino, come si era appreso in un primo momento. Sono andati in autobus fino alla stazione di Falconara Marittima, e da lì il ragazzo avrebbe telefonato ai genitori, che nel frattempo si erano recati alla caserma dei carabinieri, ed avrebbe detto: "mandate qualcuno a prendermi".
Il giallo sull'arma del delitto
L'intenzione insomma sarebbe stata quella di costituirsi. Sarebbe stato poi lo stesso 18enne a far ritrovare la pistola in un cassonetto di Via Buonarroti. Al momento però non si sa come se la sia procurata. "Perché ti sei portato dietro un'arma?", gli hanno chiesto gli investigatori: "Per paura, ma non volevo sparare" avrebbe risposto.
La figlia della vittima: "Io la pistola non l'ho toccata"
Proprio a proposito dell'arma la figlia della vittima avrebbe detto: ''Io la pistola non l'ho toccata, non so Antonio dove l'avesse presa''. La giovane è stata sottoposta già ieri alla prova dello Stub, che confermerà o meno la sua versione dei fatti.
''Come sta papà?'' avrebbe chiesto poi ripetutamente la ragazza durante l'interrogatorio. Lo riferisce il difensore. ''Litigavamo è vero, ma non in modo esagerato'', avrebbe aggiunto parlando del genitore.
La ragazza ha pianto, ''era sotto choc'' ha detto il legale, altro che ''glaciale, algida'', come è stato detto. ''Comincia a rendersi conto solo ora della tragedia''. L'avvocato ha poi precisato che la sua assistita non è una nuova Erika: "L'accostamento è assolutamente fuorviante''. Rispondendo alle domande dei giornalisti su una presunta gravidanza della giovane, il legale ha sottolineato: "A noi non risulta che sia incinta".
Il fidanzato: "Non volevo uccidere"
Emergono anche le dichiarazioni che il fidanzato della ragazza, Antonio Tagliata, 18 anni, avrebbe fatto durante l'interrogatorio. "Non volevo uccidere, volevo solo un chiarimento con i genitori della mia ragazza: ma il padre ha avuto un atteggiamento aggressivo, mi è venuto addosso, e io ho sparato. Non ricordo nient'altro" avrebbe detto il giovane. A riferire le parole di Tagliata è l'avvocato difensore, Luca Bartolini, secondo il quale il giovane si sarebbe assunto la responsabilità della sparatoria e avrebbe avuto intenzione di costituirsi subito dopo. Secondo il legale, il giovane non ricorderebbe neppure di aver esploso dei colpi di calibro 9 anche verso la madre della ragazza, Roberta Pierini, uccisa sul colpo.
I genitori avrebbero contrastato la relazione
"Tenevano segregata in casa la mia fidanzata - avrebbe detto ancora il ragazzo - io ero andato lì solo per parlare, per chiarire le cose". Antonio Tagliata e la ragazzina sarebbero poi fuggiti dall'appartamento di Via Crivelli a piedi, e non in motorino, come si era appreso in un primo momento. Sono andati in autobus fino alla stazione di Falconara Marittima, e da lì il ragazzo avrebbe telefonato ai genitori, che nel frattempo si erano recati alla caserma dei carabinieri, ed avrebbe detto: "mandate qualcuno a prendermi".
Il giallo sull'arma del delitto
L'intenzione insomma sarebbe stata quella di costituirsi. Sarebbe stato poi lo stesso 18enne a far ritrovare la pistola in un cassonetto di Via Buonarroti. Al momento però non si sa come se la sia procurata. "Perché ti sei portato dietro un'arma?", gli hanno chiesto gli investigatori: "Per paura, ma non volevo sparare" avrebbe risposto.
La figlia della vittima: "Io la pistola non l'ho toccata"
Proprio a proposito dell'arma la figlia della vittima avrebbe detto: ''Io la pistola non l'ho toccata, non so Antonio dove l'avesse presa''. La giovane è stata sottoposta già ieri alla prova dello Stub, che confermerà o meno la sua versione dei fatti.