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ITALIA

la vicenda

Appalti truccati nella sanità lombarda. Arrestato consigliere leghista Rizzi. E' bufera politica

Le reazioni nel Carroccio. Centinaio: "Chi sbaglia paga". Bossi: "Temo che Maroni venga compresso". Ieri il leader della Lega Matteo Salvini ha deciso di sospendere Rizzi dal partito. Maroni: "Sono stupito e deluso, ma prevale un sentimento diverso: uno anche molto incazzato per quello che è successo"

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Fabio Rizzi (ansa)
"Conosco Rizzi, ho avuto a che fare con lui e quando ho saputo delle indagini mi è caduto il mondo addosso, è stata una doccia fredda. Ho sempre pensato a lui come ad una persona integerrima ma sono convinto che chi sbaglia, paga". Lo ha detto Gian Marco Centinaio, capogruppo Lega Nord al Senato, nel suo intervento ad Agorà (Rai3).

L'arresto del consigliere ed ex senatore leghista Fabio Rizzi "mi dispiace perché ci fa perdere voti. E temo che Maroni venga compromesso direttamente anche lui, visto che ha preso l'interim della sanita'". A dirlo, in un'intervista a Repubblica, il fondatore della lega Nord Umberto Bossi, secondo cui lo scandalo tangenti in Lombardia non colpisce il segretario Matteo Salvini, "è un'altra storia".

Ieri Salvini ha deciso di sospendere Rizzi dal Carroccio, "per il bene della verità, della Lega e dei cittadini della Lombardia". Sempre ieri, il presidente della Regione, Roberto Maroni, ha dichiarato: "Il mio primo sentimento è di stupore e di grande delusione se le accuse fossero confermate. Sono stupito e deluso, ma prevale un sentimento diverso: uno anche molto incazzato per quello che è successo". "Ferma restando la presunzione di innocenza e la piena fiducia nella magistratura - ha detto Maroni - Sono veramente incazzato perché il lavoro che stiamo facendo con grande determinazione per garantire trasparenza qui viene infangato da azioni come quella che oggi è stata portata alla nostra attenzione". "Non copriamo nessuno - ha aggiunto il presidente della Regione - non abbiamo nessuno da difendere. Chi ha sbagliato paga".

I fatti
Ieri i carabinieri del Comando provinciale di Milano hanno eseguito 21 ordinanze di misura cautelare firmate dal Gip del tribunale di Monza, su richiesta della locale procura, nei confronti di 21 persone indagate, a vario titolo, per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, turbata libertà degli incanti e riciclaggio.

Si tratta dell'indagine 'Smile', secondo la quale un gruppo imprenditoriale avrebbe turbato in proprio favore l'aggiudicazione di una serie di appalti pubblici - banditi da diverse Aziende Ospedaliere della Lombardia per la gestione, in outsourcing, di servizi odontoiatrici - corrompendo i funzionari preposti alla gestione delle gare.

Le persone con funzioni pubbliche coinvolte nell'indagine sono 10, tra le quali risulta esserci anche Fabio Rizzi, presidente della commissione Sanità e politiche sociali della Regione Lombardia.

Stando a una nota dei Carabinieri, nel corso delle indagini sono stati ricostruiti episodi corruttivi nei confronti di 10 soggetti investiti di funzioni pubbliche, condizionamenti nell'aggiudicazione e nello svolgimento di appalti indetti da Aziende Ospedaliere della Lombardia, nonché analoghe ingerenze nelle procedure di contrattazione con importanti strutture sanitarie private accreditate con il Sistema Sanitario Nazionale. Ordine di custodia cautelare anche la moglie di Rizzi, alla quale sono stati concessi gli arresti domiciliari. Per entrambi  l'accusa è di associazione per delinquere.