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MONDO

Da un mese

Arabia Saudita, sarà la corte antiterrorismo a giudicare le attiviste in prigione per aver guidato

Secondo quanto riferiscono fonti locali Loujain al-Hathloul, 25 anni, and Maysa al-Amoudi, 33 anni, non sarebbero in prigione per aver violato il divieto di guida ma per le opinioni espresse online. Human Rights Watch denunciato il dilagare della repressione delle autorità saudite sulle persone che criticano il governo su Internet 

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Loujain al-Hathloul e Maysa al-Amoudi (foto Twitter)
Le due giovani saudite in prigione da oltre un mese per aver sfidato i costumi di Ryadh guidando un auto con la patente ottenuta negli Emirati Arabi, sarebbero state deferite oggi alla corte responsabile per i casi di terrorismo. Lo riporterebbero fonti vicine alle protagoniste della vicenda.

Gli attivisti denunciano che la detenzioni delle due giovani è la più lunga che sia mai registrata con riferimento allo stesso reato, ed inedito sarebbe anche il ricorso al Tribunale speciale a Ryadh. 

Secondo quanto riferiscono inoltre le stesse fonti Loujain al-Hathloul, 25 anni, and Maysa al-Amoudi, 33 anni, non sarebbero in prigione per aver violato il divieto di guida ma per opinioni espresse online.

Human Rights Watch ha recentemente denunciato il dilagare della repressione delle autorità saudite sulle persone che pacificamente criticano il governo su Internet. E i giudici starebbero utilizzando vaghe disposizioni di una legge contro il cyber crimine del 2007 contro cittadini sauditi per tweets pacifici e commenti sui social media.

Quando le due attiviste sono state arrestate, i loro profili twitter avevano già oltre 355.000 followers ed erano in prima linea per contrastare il divieto di guida per le donne. I sostenitori della campagna il 26 ottobre scorso hanno chiesto al re Abdullah di perdonare le donne.