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ECONOMIA

"Da illegittimo scioglimento contratto di Arcelor Mittal danno irreparabile"

Arcelor Mittal, commissari ex Ilva: con addio riduzione Pil di 3,5 miliardi di euro

Lo scrivono i legali dei commissari nella memoria di replica ad Arcelor Mittal depositata nella causa civile in corso a Milano. Con la decisione del Tribunale del Riesame sulla facoltà d'uso dell'altoforno 2 "è venuto meno il presupposto di gran parte delle argomentazioni avversarie"

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"Le conseguenze economiche attivate dall'inadempimento di Arcelor Mittal", ossia "il fallimento del progetto di preservazione e rilancio dei Rami d'azienda", porterebbero "ad un impatto economico pari ad una riduzione del Pil di 3,5 miliardi di euro, pari allo 0,2% del Pil italiano e allo 0,7% del Pil del Mezzogiorno".

Lo scrivono i legali dei commissari dell'ex Ilva nella memoria depositata nella causa civile in corso a Milano sull'addio del gruppo franco-indiano al polo siderurgico con base a Taranto. Una memoria di 86 pagine per rispondere a quella presentata a metà dicembre da Mittal, nel procedimento sul ricorso cautelare e d'urgenza dei commissari contro lo scioglimento del contratto.  I legali dei commissari, gli avvocati Giorgio De Nova, Enrico Castellani e Marco Annoni, riprendono nel dettaglio tutta una serie di argomenti e punti già affrontati nel ricorso cautelare contro il recesso dal contratto e rispondono, però, duramente anche all'ultima memoria di Mittal (che potrà replicare ancora entro fine mese).

Con la decisione del Tribunale del Riesame dello scorso 7 gennaio sulla facoltà d'uso dell'altoforno 2 dello stabilimento di Taranto "è così venuto meno, già in fatto, il presupposto di gran parte delle argomentazioni avversarie", scrivono nella memoria di replica ad Arcelor Mittal.

"Su scudo conclamata falsità"
L'affermazione di Arcelor Mittal secondo cui "la mancata estensione temporale dello scudo penale renderebbe 'impossibile attuare il piano ambientale senza incorrere in responsabilità (anche penali) conseguenti a problemi ambientali ereditati dalla precedente gestione' non è una semplice mistificazione ma piuttosto una conclamata falsità", si legge ancora nella memoria di replica presentata dai legali dei commissari.

"Da illegittimo scioglimento contratto da parte Arcelor Mittal danno irreparabile"
Per i legali "l'illegittimo scioglimento del Contratto da parte" di Arcelor Mittal "comporterebbe il gravissimo ed irreparabile danno legato al mancato conseguimento dello scopo al quale era finalizzata la lunga procedura competitiva di vendita degli anni 2016-2018 (ed al quale Arcelor Mittal si era impegnata a seguito della stipulazione del Contratto)" e "quindi alla definitiva e tombale frustrazione del piano per  il rilancio industriale dei Rami d'Azienda, e per lo sviluppo economico e la bonifica ambientale delle aree e territori sui quali insistono".

"Su contratto tesi mistificatoria"
La tesi di Arcelor Mittal di una 'esatta esecuzione' del contratto di affitto degli stabilimenti di Taranto "è del tutto mistificatoria" e porta ad evidenziare come il gruppo "non abbia mai regolarmente adempiuto al contratto e il livello del proprio inadempimento si sia gradualmente accresciuto man mano che la controparte comprendeva la propria inabilità a gestire in modo economicamente efficace i rami d'azienda presi in carico", si legge nella memoria.

"Capitalismo d'assalto su occupazione"
Secondo quanto scritto dai legali dei commissari Arcelor Mittal ha portato avanti le "consuete logiche" di "un certo tipo di capitalismo d'assalto secondo le quali se a valle dell'affare concordato si guadagna, allora 'guadagno io', mentre, se invece si perde,allora 'perdiamo insieme'". Il gruppo "cerca oggi di imporre surrettiziamente una riduzione del personale di circa 5.000 unità", di "dimezzare l'occupazione portandola da 10.700 dipendenti a soltanto 5.700".

Ex Ilva, ha magazzino vuoto e mette in Cig
La conferma che ArcelorMittal, pur con gli "impegni presi" nel corso giudizio civile, "ha continuato a mantenere un magazzino fortemente sbilanciato sul prodotto finito da vendere anziché sull'approvvigionamento di materie prime destinate ad alimentare la futura attività" è "di poche ore fa" con la "messa in cassa integrazione di 250" lavoratori dell' Altoforno 1 per lo "scarso approvvigionamento di materie prime". 

I commissari dell'ex Ilva contestano inoltre ad Arcellor Mittal di non fargli verificare le condizioni dello stabilimento in affitto. "Nonostante gli impegni assunti in udienza - si legge nel documento - si rifiuta ostinatamente di consentire alle ricorrenti qualsiasi tipo di verifica e sopralluogo finalizzati a controllare l'effettiva situazione e la correttezza della ben laconica, generica e del tutto insufficiente informazione ricevuta. Una situazione che evidentemente preclude in larga parte di verificare il reale ed effettivo spessore delle attività di gestione e conduzione dei rami d'azienda".