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ITALIA

Taranto

ArcelorMittal: giudice nega proroga per altoforno 2

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ll giudice del dibattimento, Francesco Maccagnano, ha negato la proroga chiesta da Ilva in amministrazione straordinaria per l'uso dell'altoforno 2 (da parte di ArcelorMittal) al fine di fare gli ulteriori lavori di sicurezza. Lunedì la Procura aveva espresso parere favorevole alla proroga. Con la proroga negata, essendo tra due giorni, 13 dicembre, la scadenza per mettere a norma l'altoforno, l'impianto rischia ora il nuovo sequestro e il riavvio del cronoprogramma per lo spegnimento. Ilva in as impugnerà ora al Tribunale del Riesame il provvedimento di Maccagnano. 

Sull'altoforno 2 del siderurgico di Taranto, se il  Tribunale accogliesse l'istanza di proroga di Ilva, "disapplicherebbe per un termine estremamente ampio un provvedimento cautelare destinato a prevenire la concretizzazione di un rischio ben specifico, ossia quello della verificazione di infortuni della stessa specie di quello occorso ad Alessandro Morricella l'8 giugno 2015". Lo scrive il giudice del dibattimento, Francesco Maccagnano, nel provvedimento di 29 pagine con cui ha negato a Ilva in amministrazione straordinaria, proprietaria dell'impianto, una proroga temporale per gli ulteriori lavori di messa in sicurezza dell'altoforno.

La proroga temporale per gli ulteriori lavori di messa in sicurezza dell'Altoforno 2, chiesta dalla amministrazione straordinaria di Ilva, deve essere negata per i rischi connessi alla salute dei lavoratori. La "sicurezza sui luoghi di lavoro - scrive il giudice Francesco Maccagnano del Tribunale penale di Taranto, nel suo provvedimento - è un 'prius', non un 'posterius'". L'accoglimento dell'istanza di Ilva avallerebbe un rischio "palesemente ingiustificabile" in considerazione dell'arco di tempo complessivo dei lavori.