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ECONOMIA

Ex Ilva

ArcelorMittal: nel nuovo piano 2.900 esuberi subito, 4.700 nel 2023. Tavolo al Mise sospeso

Il ministro Patuanelli: "La strada è stretta e in salita, in arrivo il piano del governo, Stato disposto a investire". Sindacati: piano irricevibile, calcolando anche i lavoratori in amministrazione straordinaria rimarrebbero senza lavoro 6.300 persone. Landini: "Questo piano è un progetto di chiusura". Sciopero il 10 dicembre. Il sindaco di Taranto: una catastrofe annunciata

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Nel nuovo piano industriale di Arcelor Mittal sarebbero previsti 4.700 esuberi, passando dai 10.789 occupati del 2019 ai 6.098 del 2023. Lo ha riferito l'ad della società al tavolo al Mise, presentando alcune dettagliate slide. "L'azienda ha avuto quest'anno uscite di cassa di un miliardo di euro" ha affermato l'ad Lucia Morselli, secondo quanto riferito da fonti presenti.

Secondo il piano industriale 2020-2024 presentato dall'azienda al tavolo al Mise, la produzione passa da 4,5 milioni di tonnellate nel 2019 a 6 milioni di tonnellate nel 2021. 

Patuanelli: "La strada è stretta e in salita. In arrivo il piano del governo"
La strada è stretta e in salita. L'obiettivo sta nel garantire  la continuità produttiva. Tra venerdì e lunedì il governo  presenterà un suo piano industriale che farà diventare Ilva  un esempio di impianto industriale siderurgico, con uso di  tecnologie sostenibili, con forni elettrici e altri impianti  ecosostenibili per arrivare a una produzione di 8 milioni per  tutelare livelli occupazionali" ha detto, secondo quanto riferiscono fonti sindacali, il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, al tavolo con Arcelor Mittal e sindacati al Ministero.

"Stato disponibile a investire"
"Noi vogliamo far diventare lo stabilimento Ilva all'avanguardia nella produzione siderurgica europea. Su questo lo Stato, il governo, è disponibile a investire, a essere presente, a partecipare ad accompagnare l'azienda in questo percorso di transizione. Su queste basi siamo disponibili, ci sembrava che ci fosse una disponibilità dell'azienda, che oggi nel piano illustrato non ho trovato" ha aggiunto il ministro dello Sviluppo economico al termine dell'incontro. "Entro il 20 dicembre dobbiamo avere chiara una cosa: se siamo in grado di andare avanti con la trattativa oppure no". "Sono molto deluso, oggi speravo in qualche passo in avanti  invece non è ancora così". Ma, assicura,  "noi siamo molto cocciuti: faremo le nostre proposte e restiamo al tavolo". Il ministro ha parlato di una  "posizione rigida" da parte del gruppo e ha ammesso:  "Se la posizione è quella di oggi non credo che ci saranno  le condizioni per continuare a trattare". 

Furlan: "Incontro andato malissimo, sul tavolo 6.300 esuberi"

"Non ci sono le condizioni per aprire un confronto. Noi un accordo lo abbiamo fatto un anno fa e nonventi anni fa anni e per noi quello rimane. E con quelle caratteristiche" ha affermato la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. "L'incontro è andato malissimo, rigettiamo la proposta dell'impresa". "Sul tavolo ci sono complessivamente 6300 esuberi tra nuovi e vecchi". "Per noi quindi non esiste alcuna possibilità di aprire una discussione di merito se la proposta dell'azienda rimane questa".

Barbagallo: "Con questi numeri nessuna trattativa. Sciopero il 10 dicembre"

Il nuovo piano di Mittal "parla solo di esuberi e diminuzione della produzione. Abbiamo chiesto al Governo di farci capire la sua posizione, i commissari avevano già delle perplessità" ha commentato il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, al termine dell'incontro. "Abbiamo già indetto la manifestazione per le aziende in crisi il 10 dicembre, ma ora abbiamo deciso - ha sottolineato  - che ci sarà lo sciopero dei lavoratori Ilva con una manifestazione a piazza Santi Apostoli, preceduta da assemblee".

Landini: "Non si riapra trattativa al ribasso. Quello di Mittal è un progetto di chiusura"

Quello presentato da ArcelorMittal Italia "non è un piano industriale: è un progetto di chiusura nel tempo di Taranto e di Ilva" ha affermato il segretario generale della Cgil al termine dell'incontro al Mise. "Abbiamo un accordo firmato un anno fa che prevede investimenti, 8 milioni di tonnellate di acciaio da produrre e quella è la base da cui partire. Per noi la discussione è possibile se si parte dall'accordo che abbiamo firmato".

Il sindaco di Taranto: una catastrofe annunciata
"Catastrofe purtroppo annunciata. Ma è una disfatta nazionale, non solo tarantina, che se non affrontata correttamente e subito segnerà il declino di tutto il Paese. Specie per l'incapacità di affrontare le sfide della modernità e sostenere le aspirazioni e i bisogni delle comunità locali, a oggi inascoltate". Lo afferma il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, commentando la richiesta di esuberi da parte di ArcelorMittal alla ripresa delle trattativa con il governo, respinta dai sindacati.

"Il Governo - aggiunge - ora metta da parte equilibrismi e paure, ci dica come e se intende tenere aperta quella fabbrica, come assicurerà reddito a migliaia di cittadini italiani e bonifiche miliardarie a una città che ha sacrificato tutto per il benessere e il prestigio dell'Italia".