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MONDO

​Erdogan si schiera con Baku, Putin con Erevan

Armenia-Azerbaigian, Turchia: pronti ad aiutare Baku a recuperare i territori occupati

Consiglio di Sicurezza Onu e Ocse convocano riunioni d'emergenza a porte chiuse sulla crisi del Caucaso, mentre proseguono gli scontri fra le forze azere e i separatisti armeni del Nagorno Karabakh. Scambi di accuse fa Baku e Erevan, che denunciano anche uccisioni di civili. Bachelet: proteggere i civili

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La Turchia è determinata ad aiutare l'Azerbaigian a "recuperare le sue terre occupate" nel Nagorno Karabakh, teatro di combattimenti tra le forze di Baku ed i separatisti sostenuti dall'Armenia. Lo ha detto il direttore della comunicazione della presidenza turca, Fahrettin Altun. "La Turchia si impegnerà totalmente ad aiutare l'Azerbaigian a recuperare le sue terre occupate e a difendere i suoi diritti e interessi in base al diritto internazionale", ha dichiarato Altun.

Biden: Trump chieda subito una de-escalation
il candidato democratico alla presidenza, Joe Biden, a poche ore dal primo faccia a faccia con Trump, scrive su Twitter:  "Con le vittime che aumentano rapidamente nel Nagorno-Karabakh, l'Amministrazione Trump deve chiamare immediatamente i leader di Armenia e Azerbaigian per una de-escalation. Deve anche chiedere ad altri Paesi - come la Turchia - di restare fuori da questo conflitto". 

La preoccupazione dell'Onu: proteggere i civili
"Preoccupazione" arriva dall'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, per "la ripresa delle ostilità" tra Armenia e Azerbaigian nel mezzo delle tensioni nel Nagorno Karabakh. "Chiedo la fine immediata dei combattimenti", ha affermato in una dichiarazione, dicendosi "profondamente scossa" dalle notizie di vittime civili. Quindi "l'appello a tutte le parti" a rispettare il diritto umanitario internazionale, "in particolare garantendo protezione alle popolazioni civili" ed evitando danni alle infrastrutture civili. Sulla crisi nel Caucaso al Consiglio di Sicurezza dell'Onu è in programma una discussione d'emergenza a porte chiuse.

Merkel propone Ocse come mediatore
Anche la cancelliera tedesca Angela Merkel ha esortato Armenia e Azerbaigian a dichiarare il cessate il fuoco e a riprendere quanto prima i negoziati per porre fine al conflitto nella regione autonoma del Nagorno-Karabakh. "La cancelliera Angela Merkel ha sentito telefonicamente il primo ministro armeno, Nikol Pashinyan e il capo di stato azero, Ilham Aliyev, per ribadire l'urgenza di un cessate il fuoco e la necessità di un ritorno al tavolo dei negoziati", ha scritto su Twitter il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert. Durante la telefonata, la Merkel ha anche proposto l'Ocse come possibile mediatore del conflitto.

L'Ocse si riunisce a porte chiuse per discutere del conflitto riesploso fra Azerbaigian e Armenia per il Nagorno Karabakh, ha reso noto il presidente di turno, ministro degli Esteri albanese. Gli ambasciatori dei 57 Paesi dell'Organizzazione saranno informati degli ultimi sviluppi della situazione dal diplomatico polacco, Andrzej Kasprzyk, inviato speciale dell'Osce per il conflitto.

La situazione sul terreno
L'Azerbaigian riferisce di "intensi combattimenti" tra le forze azere e i separatisti armeni del Nagorno-Karabakh "sono proseguiti lungo l'intero fronte". Lo riporta la Tass.   

Secondo l'Azerbagian, le forze armene avrebbero tentato di "riprendere le posizioni perdute" con azioni militari nelle direzioni di Fizuli-Jabrailsky e Agder-Tertersky ma sarebbero state respinte dalle truppe azere, che ora riferiscono di portare avanti un'offensiva per conquistare la cittadina di Fizuli. 

Yerevan, da parte sua, sostiene che le forze separatiste armene del Nagorno-Karabakh abbiano"respinto le offensive azere in vari settori della linea del fronte" e annuncia "gravi perdite" tra le file azere. Gli azeri dichiarano invece che "una colonna motorizzata e una unità di artiglieria armene sono state distrutte".  Al momento si ha notizia di almeno 95 persone morte inseguito agli scontri.

La repubblica autoproclamata del Nagorno-Karabakh fa sapere di 84 propri miliziani caduti e ci sono inoltre almeno 11 civili morti, nove in Azerbaigian e 2 sul lato armeno. Le autorità azere non hanno pubblicato informazioni sui loro militari caduti.       

L'Azerbaigian si sta preparando ad un attacco diretto contro l'Armenia. Lo ha detto il ministero degli Esteri armeno, citato dall'agenzia russa Interfax.

"L'esercito azero sta assicurando e fornendo sicurezza e protezione alle nostre infrastrutture" petrolifere: lo ha dichiarato la Socar, la società petrolifera statale dell'Azerbaigian, precisando che "la produzione e l'esportazione di petrolio e gas dall'Azerbagian continua come di consueto" nonostante i combattimenti tra armeni e azeri attorno al Nagorno-Karabakh. Lo riporta l'agenzia Interfax.

L'Armenia accusa le truppe dell'Azerbaigian di bombardare le cittadine armene nei pressi di Vardenis, quindi non nella zona del conteso Nagorno-Karabakh. Lo riporta la Tass. "Al momento, le cittadine nella zona di Vardenis sono sotto il fuoco dell'artiglieria", ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa armeno, Artsrun Hovhannisyan.

L'ambasciatore azero in Russia, Polad Bulbuloglu, nega che le truppe azere bombardino il territorio armeno. "Non una singola bomba è stata fatta cadere sul territorio armeno", ha dichiarato il diplomatico a radio Komsomolskaya Prava. Lo riporta l'agenzia Interfax. 

"L'unica soluzione del conflitto"in Nagorno-Karabakh "è il ritiro dell'Armenia dalle terre azere". Lo ha detto il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, al termine di una visita all'ambasciata di Baku ad Ankara. "Al tavolo negoziale e sul terreno, siamo a fianco dell'Azerbaigian. Vogliamo risolvere questo problema alla radice", ha aggiunto il capo della diplomazia di Ankara.

Il ministero degli Esteri armeno denuncia la morte di un civile durante un attacco azero a Vardenis, in territorio armeno e quindi non nel conteso Nagorno-Karabakh. Lo riporta l'agenzia statale russa Ria Novosti. "Le forze armate azere - sostengono le autorità di Yerevan - hanno colpito infrastrutture militari e civili del distretto di Vardenis, il bersaglio ora è diventata la popolazione civile, con conseguente morte di un civile". L'Azerbaigian sostiene che da Vardenis le truppe armene bombardassero la regione azera di Dashkesan. Yerevan smentisce.

"La Turchia deve interrompere ogni forma di sostegno a questa offensiva, compreso il reclutamento di terroristi stranieri per attaccare gli armeni". E' il nuovo appello del calciatore armeno della Roma, Henrikh Mkhitaryan, sui propri canali social a seguito degli intensi combattimenti che stanno intercorrendo tra le forze azere e i separatisti armeni del Nagorno-Karabakh.

Il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha lanciato un appello all'Azerbaigian ed ai separatisti armeni in conflitto nel Nagorno Karabakh a "porre fine alla violenza" ed a "riprendere i negoziati il più rapidamente possibile".   

"Le due parti devono porre fine alle violenze e lavorare con il gruppo di Minsk per riprendere quanto prima trattative sostanziali", ha dichiarato il capo della diplomazia americana, nel secondo giorno della sua visita in Grecia.