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MONDO

Dopo la revoca dell'asilo

Arresto di Assange. Corbyn: Gb dica no a estradizione in Usa. In carcere anche informatico svedese

Dopo 7 anni trascorsi nell'ambasciata dell'Ecuador, il fondatore di Wikileaks - senza più asilo - è stato arrestato dalla polizia britannica. Nella capitale ecuadoriana è stato arrestato un informatico svedese che si sospetta a legato ad Assange

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Il team legale che assiste Julian Assange, arrestato ieri a Londra dopo quasi 7 anni d'asilo nell'ambasciata dell'Ecuador, conferma la determinazione a opporsi attraverso tutte le vie giudiziarie disponibili alla richiesta d'estradizione presentata dagli Usa alla Gran Bretagna nei confronti del fondatore australiano di Wikileaks.   

Estradarlo rappresenterebbe "un precedente pericoloso", ha sottolineato uno degli avvocati, Jennifer Robinson, citata da diversi media del Regno. Significherebbe aprire le porte alla caccia a qualunque giornalista abbia "pubblicato informazioni vere e verificabili sugli Stati Uniti".

Robinson ha visitato Assange ieri nella camera di sicurezza della stazione di polizia in cui è stato recluso dopo l'arresto e ne ha raccolto il messaggio di gratitudine verso i numerosi difensori dei diritti umani e sostenitori che si sono mobilitati in suo favore in giro per il mondo.

Il 47enne fondatore di Wikileaks non è peraltro parso sorpreso o scioccato dell'accaduto: "Ve l'avevo detto" che finiva così, s'è limitato a dire alla legale.

La posizione di Corbyn
Il Regno Unito deve dire no alla richiesta di estradizione degli Usa contro Julian Assange, arrestato ieri a Londra dopo quasi 7 anni d'asilo nell'ambasciata dell'Ecuador. Lo scrive via Twitter il leader dell'opposizione laburista britannica, Jeremy Corbyn, sottolineando come il fondatore di Wikileaks non possa essere consegnato a Washington per aver svelato "prove di atrocità" commesse dalle forze americane "in Iraq e in Afghanistan".

"L'estradizione di Julian Assange agli Stati Uniti per aver rivelato prove di atrocità in Iraq e in Afghanistan deve avere l'opposizione del governo britannico", twitta Corbyn nel suo primo intervento pubblico sulla vicenda.   

Il numero uno del Labour allega inoltre un video - diffuso a suo tempo da Wikileaks e uscito a quanto pare dagli archivi del Pentagono - che documenta la strage di civili di un raid aereo condotto dagli Usa in territorio iracheno nel 2007. Raid costato la vita fra gli altri anche a due giornalisti dell'agenzia britannica Reuters.   




Ieri, nel breve dibattito alla Camera dei Comuni seguito allo statement fatto da Sajid Javid, ministro dell'Interno del governo Tory di Theresa May, per rivendicare le ragioni dell'arresto di Assange, pure la ministra ombra laburista dell'Interno, Diane Abbott, s'era espressa contro l'estradizione dell'attivista australiano. Limitandosi a riconoscere la necessità che egli risponda del reato di violazione dei termini della cauzione di cui è accusato nel Regno Unito.

Hillary Clinton: 'deve rispondere di quanto fatto'
Julian Assange deve rispondere''per quello che ha fatto''. Lo afferma Hillary Clinton, l'ex segretario di Stato ed ex candidata alla Casa Bianca, reagendo all'arresto del fondatore di Wikileaks.

Minacce a presidente Ecuador, un arresto a Quito
Un informatico svedese residente a Quito, in Ecuador, ritenuto legato a Julian Assange, è stato arrestato con l'accusa di essere l'autore di un tentativo di ricatto ordito per vendetta ai danni del presidente Lenin Moreno. L'uomo, Ola Bini - ha riferito un rappresentante delle autorità - è stato arrestato all'aeroporto di Quito mentre si apprestava ad imbarcarsi su un volo diretto in Giappone.   

Uno svedese con questo nome descrive se stesso su un blog come uno sviluppatore di software residente a Quito, dove lavora per un Centro per l'autonomia digitale (un gruppo con base in Ecuador e in Spagna che si occupa di privacy e cybersecurity), ma senza alcun riferimento a Wikileaks. Anzi su twitter Bini riferiva che il ministro dell'Interno denunciava hacker russi è qualcuno vicino a Wikileaks di lavorare in Ecuador per diffondere notizie "molto preoccupanti".   

"Mi sento vittima di una caccia alle streghe" - ha twittato Bini, arrestato poche ore dopo la cacciata di Assange dall'ambasciata ecuadoriana a Londra.  





L'arresto
Ieri Scotland Yard ha arrestato a Londra Julian Assange. ​Il  fondatore di WikiLeaks  è stato portato via dalla Polizia Metropolitana di Londra dall'ambasciata ecuadoriana, dove si trovava da 7 anni, e trasferito in commissariato. Lunga barba e capelli bianchi, al momento del suo arresto Assange aveva in mano un libro di Gore Vidal: "History of The National Security State". Le immagini dell'arresto di Julian Assange sono state trasmesse dall'agenzia russa Ruptly.

Dopo che l'Ecuador ha revocato al fondatore di Wikileaks l'asilo, l'ambasciata di Quito a Londra lo ha espulso dall'edificio. Assange, dopo l'arresto, è stato portato dinanzi alla Corte dei magistrati di Westminster.

Assange dichiarato colpevole di aver violato i termini della cauzione
Julian Assange è stato riconosciuto colpevole immediatamente di fronte alla Westminster Magistrates' Court di Londra di aver violato i termini della cauzione nel 2012 per non essersi presentato allora dal giudice ed essersi invece rifugiato nell'ambasciata dell'Ecuador. Per questo reato rischia una pena fino a 12 mesi di carcere nel Regno Unito (la sentenza precisa sarà definita più avanti) in attesa che le autorità britanniche decidano anche sulla richiesta di estradizione presentata dagli Usa.

Assange si era dichiarato non colpevole dell'accusa di aver violato i termini della libertà provvisoria concessagli dalla giustizia britannica e di non essersi presentato davanti alla corte di Westminster nel giugno 2012, quando decise di rifugiarsi nell'ambasciata dell'Ecuador a Londra.



L'arresto anche su richiesta di estradizione Usa
Julian Assange è stato arrestato anche a seguito di una richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti, conferma Scotland Yard. Nel comunicato si specifica che ad Assange è stato notificato "un ulteriore mandato d'arresto a nome della autorità Usa alle 10.53 dopo il suo arrivo alla sede centrale della polizia di Londra". Si conferma poi che si tratta di "una richiesta di estradizione sulla base della sezione 73 dell'Extradition Act".

Questa motivazione si aggiunge all'altra, evocata precedentemente dalla polizia di Londra, che è il mandato d'arresto di giugno del 2012 emesso dal tribunale londinese di Westminster Magistrates con l'accusa per Assange di violazione delle condizioni di libertà sorvegliata. Già la legale di Assange, Jen Robinson, aveva annunciato su Twitter che l'arresto era avvenuto "non solo per violazione delle condizioni del rilascio su cauzione ma anche in relazione a una richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti".

Usa: accusato di cospirazione finalizzata alla pirateria informatica
Il fondatore di Wikileaks Julian Assange è accusato dagli Usa di cospirazione con l'ex analista dell'intelligence militare Chelsea Manning, nel 2010, finalizzata alla pirateria informatica: lo ha reso noto il Dipartimento di Giustizia americano. Se condannato, rischia sino ad un massimo di 5 anni.

May: "Nessuno nel Regno Unito è al di sopra della legge"
Theresa May dà "il benvenuto alla notizia" dell'arresto di Assange, parlando alla Camera dei comuni. La premier non si esprime sulle accuse, ma rivendica la cattura come una conferma del fatto che "nessuno nel Regno Unito è al di sopra della legge". May conferma inoltre la richiesta di estradizione da parte degli Usa nei confronti di Assange, lasciandone la valutazione al giudizio delle corti britanniche.

Wikileaks: polizia Gb dentro ambasciata
Assange non è uscito dall'ambasciata dell'Ecuador a Londra, è stato l'ambasciatore a far entrare la polizia britannica all'interno della sede diplomatica, dove il fondatore di Wikileaks è stato arrestato. Lo denuncia in un tweet la stessa organizzazione.
Ministro: Assange risponderà alla Giustizia britannica
"Posso confermare che Julian Assange, 7 anni dopo essere entrato nell'ambasciata ecuadoriana, è ora sotto custodia della polizia per affrontare debitamente la giustizia del Regno Unito". Lo ha detto il ministro dell'interno britannico, Sajid Javid, confermando la notizia dell'arresto data da Scotland Yard. "Voglio ringraziare l'ambasciata dell'Ecuador per la sua cooperazione e la polizia per la sua professionalità: nessuno è al di sopra della legge", ha concluso Javid.

Cremlino: rispettare tutti i diritti di Assange 
Il Cremlino auspica che siano rispettati tutti i diritti del fondatore di Wikileaks, Julian Assange, arrestato questa mattina a Londra. Lo riporta l'agenzia russa Tass.
Sette anni in ambasciata
Il fondatore di Wikileaks,  Julian Assange, è rimasto ospite dell'ambasciata dell'Ecuador a Londra dal 2012, inseguito da un mandato d'arresto, fino ad oggi quando gli è stato revocato l'asilo. La Gran Bretagna lo ha arrestato e gli Stati Uniti sono pronti a processarlo e a valutare quale sia stato il ruolo del portale specializzato nella pubblicazione di documenti governativi riservati nel Russiagate.

Ecco una cronologia della vicenda:
- agosto 2010: una donna accusa Assange di aver approfittato del sonno per stuprarla, senza preservativo. I due erano a Stoccolma per una conferenza di Wikileaks. Lei afferma di avergli sempre rifiutato un rapporto sessuale non protetto.
- dicembre 2010: l'australiano è arrestato in Gran Bretagna, e poi rilasciato su cauzione.
- febbraio 2011: Londra approva la richiesta di estradizione inoltrata dalla Svezia e invita il blogger a presentarsi davanti a un tribunale per il 29 giugno 2012.
- 19 giugno 2012: Julian Assange non si presenterà. Chiede, invece, asilo all'Ecuador, che lo accoglie nella sua ambasciata a Londra.
- 19 maggio 2017: la Svezia archivia le accuse. Riaprirà il caso se Assange rientrerà nel Paese entro agosto 2020, altrimenti scatterà la prescrizione. Resta, per Londra, l'accusa di aver violato gli obblighi legati alla cauzione.
- 11 gennaio 2018: l'Ecuador afferma di aver concesso la cittadinanza ad Assange, chiedendo inoltre a Londra di riconoscerlo come diplomatico in modo da evitargli l'arresto e la probabile estradizione negli Stati Uniti dove deve rispondere della pubblicazione di documenti segreti militari e diplomatici nel 2010. Londra respinge la richiesta. Il presidente dell'Ecuador, Lenin Moreno, chiede "una soluzione positiva a breve termine".
- 13 novembre 2017: Donald Trump Jr. pubblica lo scambio di messaggi con WikiLeaks durante le presidenziali negli Stati Uniti. Secondo l'intelligence americana, l'organizzazione guidata da Julian Assange ha collaborato con il Cremlino per condizionare le elezioni Usa. Due mesi prima era filtrata la notizia che il deputato repubblicano Dana Rohrabacher avrebbe proposto a Donald Trump di offrire l'immunità ad Assange in cambio della sua disponibilità a escludere che sia stata la Russia a fornire a Wikileaks le mail hackerate ai democratici durante la campagna per le presidenziali. Assange, finora, non è mai stato incriminato negli Stati Uniti.
- 6 febbraio 2018: il giudice britannico conferma il mandato di cattura.
- 11 aprile 2019: l'Ecuador ha revocato l'asilo concesso ad Assange e questa mattina l'ambasciata ecuadoregna a Londra lo ha espulso. Ad attenderlo c'erano le autorità britanniche che lo hanno arrestato.