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POLITICA

Parla il responsabile economia del Pd

Articolo 18, Taddei: "Non vogliamo decreto ma legge delega entro l'8 ottobre"

"Il governo non punta ad un decreto con le nuove norme sul mercato del lavoro entro l'8 ottobre, bensì all'approvazione della legge delega da parte del Senato entro quella data"

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Filippo Taddei
Intervenendo alla trasmissione di Maurizio Belpietro, Filippo Taddei, responsabile economia dei democratici, spiega:  "Il governo non punta ad un decreto con le nuove norme sul mercato del lavoro entro l'8 ottobre, bensì all'approvazione della legge delega da parte del Senato entro quella data, cosa che rappresenterebbe un segnale all'Ue". 

"Lei è impaziente - ha detto Taddei a Belpietro che gli domandava se è in arrivo un decreto - prima di arrivare a un decreto, cerchiamo di fare una discussione ordinata. Abbiamo una delega che è una riforma complessiva del mercato del lavoro, mentre si cerca di banalizzare tutto in un derby 'sì' o 'no' all'articolo 18, come se fosse questo il problema. Il mio obiettivo è favorire una pronta applicazione della delega che peraltro ieri è stata approvata dalla Commissione del Senato. Capisco che nella politica sconclusionata italiana ognuno deve vantare un enorme successo. Ma per me conta un solo successo, quello di una riforma che cambia gli ammortizzatori sociali, la formazione dei lavoratori".    

All'insistenza di Belpietro sull'imminenza dell'8 ottobre, Taddei ha replicato: "Nessuno pensa di approvare legge delega entro 8 ottobre, ma di dare un segnale di chiarezza. Abbiamo un sistema di due Camere. La commissione del Senato ha licenziato la delega, che martedì entra in Aula, e noi pensiamo sia possibile una discussione ordinata, seria, profonda che coinvolga il Pd e tutti gli altri in modo da arrivare ad approvazione entro 8 ottobre in Senato".    

"Questo è un segnale: non pensiamo di fare Senato-Camera-Senato entro l'8 ottobre. Va bene andare veloce ma questo sarebbe Speedy Gonzales".    

Infine Taddei ha difeso i contenuti della delega: essa "prevede un contratto a tutele crescenti rivolto a tutti i nuovi contratti. Significa estendere le tutele in termini di indennizzo monetario a quelli che oggi perdono il lavoro. Significa estendere. Oggi abbiamo lavoratori che vengono licenziati individualmente che ricevono poco o nulla. A questi lavoratori noi oggi vogliamo offrire invece un contesto diverso".