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ECONOMIA

Cambia il volto delle città

Artigianato, l'allarme della Cgia: spariscono i mestieri

Le ragioni di questa 'moria' sono dovute alla caduta dei consumi, all'aumento della pressione fiscale e all'esplosione del costo degli affitti che hanno spinto fuori mercato molte attività, all'avvento delle nuove tecnologie e delle produzioni in serie

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La Cgia lancia l'sos: piccoli armatori, magliai, lustrini di mobili, pellicciai, corniciai e impagliatori stanno scomparendo". E' quanto si legge in un comunicato della Cgia, che sottolinea: "Non si attenua la crisi che sta vivendo l'artigianato: anche nell'ultimo anno le imprese attive sono diminuite di 21.780 unità, mentre dall'inizio della crisi (2009) il numero complessivo è crollato di 116 mila attività. Al 31 dicembre 2015 il numero complessivo delle aziende artigiane presenti in Italia è sceso sotto quota 1.350.000".

Crisi e nuove tecnologie fanno scomparire i mestieri
Le ragioni di questa 'moria', spiega la CGIA, sono dovute alla caduta dei consumi delle famiglie e la loro lenta ripresa, l'aumento della pressione fiscale e l'esplosione del costo degli affitti che hanno spinto fuori mercato molte attività, senza contare che l'avvento delle nuove tecnologie e delle produzioni in serie hanno relegato in posizioni di marginalità molte professioni caratterizzate da un'elevata capacità manuale. "Ricordo che nell'ultimo comma dell'articolo 45 della nostra Costituzione si è stabilito che la legge deve provvedere alla tutela e allo sviluppo dell'artigianato, dichiara il segretario della Cgia Renato Mason. "In questi ultimi decenni, invece, questo principio spesso è stato disatteso, in particolar modo dalle norme in materia fiscale che hanno aumentato in maniera sconsiderata il carico fiscale/contributivo sugli artigiani". Il segretario della CGIA aggiunge: "Purtroppo ci preoccupa anche lo stato di salute di alcune professioni storiche dell'artigianato che ormai stanno scomparendo. Vuoi per le profonde trasformazioni che i rispettivi settori stanno subendo o per il fatto che i giovani non si avvicinano più a questi mestieri. I barbieri, i calzolai, i fabbri, i fotografi gli ottici o i corniciai, ad esempio, sono in via di estinzione e oltre a perdere saperi e conoscenze che non recupereremo mai più, la chiusura di queste attività sta peggiorando il volto urbano dei nostri paesi e delle nostre citta'".

Cambia il volto delle città
Oltre al danno economico causato da queste cessazioni, lo studio della Cgia, segnala una ricaduta sociale molto preoccupante del fenomeno. Quando chiude definitivamente la saracinesca una bottega artigiana, la qualità della vita di quel quartiere peggiora notevolmente. C'è meno sicurezza, più degrado e il rischio di un concreto impoverimento del tessuto sociale. 


Le regioni più colpite
A livello territoriale sono state le regioni del Sud ad aver 'patito' le difficoltà maggiori: Sardegna (-14,1 per cento), Abruzzo (-12 per cento) e Basilicata/Sicilia (entrambe con -11,1 per cento) hanno subito le contrazioni più importanti. In questi ultimi 6 anni nessuna delle 20 regioni italiane ha fatto segnare una variazione positiva e, anche nell'ultimo anno, il segno meno compare per tutte le regioni.