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ITALIA

Asse Di Maio-Salvini contro Macron: ipocrita sui migranti, l'Ue sanzioni la Francia

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Un altro barcone con un centinaio di persone si trova nuovamente alla deriva al largo delle coste libiche e l'Italia infila di nuovo i guantoni. Stavolta sul ring non c'è genericamente l'Europa. L'avversario è la Francia ex colonialista, e in particolare Emmanuel Macron lo 'sfruttatore d'Africa'. Parola del vicepremier Luigi Di Maio che torna sull'allarme immigrazione nel Mediterraneo e punta il dito sulle cause, più che gli effetti. "Se oggi la gente parte dall'Africa è perché alcuni Paesi europei, con in testa la Francia, non hanno mai smesso di colonizzare decine di Stati africani". Fa peggio il presidente francese che, per il leader 5 Stelle, "prima ci fa la morale, poi continua a finanziare il debito pubblico con i soldi con cui sfrutta l'Africa". Da qui il suggerimento a Bruxelles di imporre sanzioni a Parigi e portare la questione fino all'Onu, perché no.

Dal canto suo Salvini ripete la formula "meno persone partono, meno muoiono" e garantisce che sarà guerra agli scafisti perché "devono avere la certezza che i porti italiani sono chiusi: è l'unico modo per salvare vite umane", scandisce dall'Abruzzo. Poi si accoda allo scontro con i francesi, ma sceglie il fronte terrorismo: "Con la Francia ho un po' di conti aperti perché ospita da troppi anni terroristi, assassini e delinquenti fuggiti dall'Italia". E taglia corto: "Lezioni non ne prendo da nessuno, tanto meno da Macron".

Tra i due vicepremier si insinua Matteo Renzi che twitta: "Date pure la colpa a chi volete, ma prima salviamoli. La loro vita vale più di un sondaggio. Noi siamo l'Italia!".

Intanto, Di Maio fa sua l'idea delle sanzioni e annuncia: "Nelle prossime settimane ci sarà un'iniziativa parlamentare del M5S che impegnerà sia il governo italiano sia le istituzioni europee a iniziare a sanzionare quei Paesi che non decolonizzano l'Africa".

In serata, Palazzo Chigi interviene sull'imbarcazione a 60 miglia da Misurata e sposta l'attenzione dalla Francia alla Libia: "Siamo in continuo contatto con la Guardia costiera libica perché effettui questo ulteriore intervento e metta in sicurezza i migranti a bordo". Da Palermo invita a non rassegnarsi, la presidente del Senato Elisabetta Casellati: "Non possiamo rassegnarci ad accettare la morte di tanti poveri innocenti. Il Mediterraneo deve essere un mare di pace, non una fossa comune".