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ITALIA

Operazione "Quo vado" della Guardia di Finanza

Assenteismo: giardinaggio e shopping in orario di lavoro, 29 indagati a Siracusa

Le Fiamme gialle hanno ripreso dal 2015 i dipendenti di un Consorzio comunale mentre si assentavano dal posto di lavoro, pur risultando presenti. Assenza media del 40%. Il Procuratore: "Possibile licenziamento"

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Il registro cartaceo sequestrato dalla GdF che testimonia le presenze falsificate

A conclusione di un'indagine coordinata dalla locale Procura, la Guardia di Finanza di Siracusa ha notificato l`avviso di conclusione indagine nei confronti di 29 dipendenti indagati per assenteismo, impiegati presso il Libero consorzio comunale di Siracusa (l'ex provincia regionale) di Siracusa.

L`operazione, chiamata "Quo vado", a tutela della spesa pubblica e del bilancio dello Stato, vede impegnate 24 pattuglie che stanno operando, dalle prime ore dell`alba, in tutta la provincia di Siracusa.

Le indagini - coordinate dal procuratore capo di Siracusa Francesco Paolo Giordano e dirette dal sostituto Antonio Nicastro - sono state eseguite dalla Finanza della compagnia di Siracusa ed hanno consentito di contestare l`ipotesi di truffa aggravata e, per alcuni soggetti, di false attestazioni o certificazioni nell`utilizzo del badge da parte di dipendenti pubblici.

I provvedimenti sono l`epilogo di una complessa attività di polizia giudiziaria avviata nel gennaio 2015, che ha consentito di rilevare condotte illecite da parte di numerosi dipendenti del Libero Consorzio Comunale i quali, anche con la complicità di altri colleghi, si assentavano ingiustificatamente dal posto di lavoro, facendo risultare in maniera fraudolenta la presenza per l`intero turno previsto. Le loro condotte sono state accertate mediante una minuziosa attività di videoregistrazione: le microtelecamere installate nel perimetro di alcune sedi di servizio hanno consentito di rilevare che i dipendenti uscivano dalle strutture senza giustificato motivo durante lo svolgimento del proprio turno lavorativo: la maggior parte erano deputati a mansioni d`ufficio, attività per le quali era esclusa l`attività in servizio esterno. Nel complesso gli investigatori delle Fiamme Gialle hanno visualizzato 6.800 ore effettive di video-registrazioni.



I Finanzieri, a supporto della videosorveglianza, hanno svolto ulteriori attività di riscontro, come pedinamenti e osservazione, con l`ausilio di G.P.S. posizionati sulle autovetture usate dagli indagati. E' stato così accertato che, durante l`orario di lavoro, i dipendenti monitorati si dedicavano ad attività di carattere privato, come shopping per le vie del centro di Ortigia e in centri commerciali dislocati in varie zone della città, in supermercati e mercatini rionali; visite mediche presso strutture sanitarie pubbliche e private; lavori di giardinaggio per conto di privati; lunghe attese nei vari uffici pubblici; spesso venivano videoripresi presso le proprie abitazioni durante il turno di lavoro.

Le operazioni di videoregistrazione hanno inoltre permesso di rilevare ulteriori gravi irregolarità commesse da alcuni dipendenti che ottemperavano alla timbratura del badge di altri colleghi, attestandone in maniera fraudolenta, in loro assenza, l`inizio o la fine del turno di lavoro, consentendogli di raggiungere in netto ritardo l`ufficio e di allontanarsene in largo anticipo o, addirittura, di assentarsene per l`intero turno.

Le risultanze investigative, così come emerse nelle varie fasi delle indagini preliminari, sono state successivamente poste in correlazione con i turni di lavoro riportati nei prospetti mensili di ciascun dipendente acquisiti presso l`ente pubblico. Il riscontro documentale ha fornito la prova dei reati accertati, tant`è che emergeva la contabilizzazione di più ore rispetto a quelle effettivamente prestate, con relativo danno all`Erario. In sintesi le assenze quantificate ammontano a circa 1.114 ore a fronte di 2.538 di servizio programmate nei 137 giorni di durata degli accertamenti: una percentuale di assenza minima del 12,5% e massima del 85,5%, con una media del 40%.

Le maggiori irregolarità sono state comunque accertate presso la sede di via Roma, nei confronti della quasi la totalità degli addetti agli "spazi espositivi", circa 16 dipendenti che erano di certo agevolati dal fatto che utilizzavano un registro cartaceo per riportare il turno di lavoro da loro stessi compilato e custodito, ciò in netto contrasto con le circolari emanate dall`ente inerenti l`obbligo dell`uso del badge personale, disposizioni, queste, recepite fra l`altro da quasi tutti i dipendenti.

L`utilizzo del registro cartaceo consentiva al dipendente "malintenzionato" di sottrarsi arbitrariamente all`orario di servizio, anche per l`intero turno, avendo assicurata la possibilità di operare successivamente (il più delle volte ciò avveniva il giorno dopo) "gli aggiustamenti" necessari per far invece risultare la propria presenza in ufficio nel turno di lavoro svolto. La conseguenza è stata un`alta percentuale di assenza ingiustificata, come ovviamente prevedibile, fino all`85% in un mese lavorativo.

"Prosegue con determinazione, da parte della Procura e in questo caso della Guardia di Finanza, l`attività di controllo della legalità nella pubblica amministrazione e quando c`è impegno e sinergia, i risultati arrivano", ha commentato il procuratore capo Giordano: "I presunti dipendenti infedeli saranno deferiti oltreché all`amministrazione di appartenenza per i profili disciplinari, compreso il possibile licenziamento, in base alla nuova normativa, il cosiddetto decreto Madia, anche alla Procura Regionale presso la Corte dei Conti. Il procedimento di indagini ha messo in rilievo anche l`assenza completa di controlli interni. Un plauso va rivolto agli operatori della GdF per la professionalità e la riservatezza con cui hanno saputo portare a termine questa indagine".