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Coronavirus

Possibili limitazioni all'utilizzo tra i più giovani

AstraZeneca, Cts valuta nuova indicazione su utilizzo per under 50

In discussione c'è anche la scelta degli open day organizzati dalle Regioni. Il Comitato Tecnico Scientifico (Cts) nelle prossime ore potrebbe esprimersi con un nuovo pronunciamento sull'uso nella strategia vaccinale, in particolare per gli under 50

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Una decisione è attesa a breve perché dopo nuovi casi di ricoveri per trombosi, tra cui quello di una 18enne a Genova, l'uso del vaccino Vaxzevria, AstraZeneca, torna a far riflettere. In discussione c'è anche la scelta degli open day aperti anche ai giovani. Il Comitato Tecnico Scientifico (Cts) nelle prossime ore potrebbe esprimersi con un nuovo pronunciamento sull'uso nella strategia vaccinale, in particolare per gli under 50.

Intanto le Regioni continuano a muoversi in ordine sparso, tra chi mantiene gli open day e chi li cancella, mentre aumentano i dubbi sollevati dagli esperti sull'opportunità di non usarlo per i giovani. Sollecitazioni che hanno spinto il Cts a valutare una nuova strategia, soprattutto dopo il caso di trombosi della ragazza 18enne di Genova vaccinata con AstraZeneca. Le nuove valutazioni potrebbero portare a dei limiti di non fattibilità sotto i 30 o i 40 anni, come ha anche spiegato il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, "mentre una revisione non la farei sopra i 50 anni, perché il rapporto tra rischi e benefici è indubbiamente, anche con la circolazione attuale, a favore del beneficio".   

Anche se in Italia il vaccino di AstraZeneca è "già preferenzialmente raccomandato per i soggetti sopra i 60 anni di età", come ha ricordato il coordinatore del Cts Franco Locatelli, molte regioni si sono mosse in ordine sparso, e continuano a farlo. L'Asl Napoli 2 ieri ha revocato l'open day programmato per questa sera con Astrazeneca a tutti i residenti di oltre 18 anni, senza prenotazione. Il presidente della Regione ha poi spiegato che gli Open Day sono stati sospesi in tutta la Campania. "Gli open day con AstraZeneca sono bloccati", assicura il presidente della Regione Vincenzo De Luca a margine di una conferenza stampa a palazzo Santa Lucia.     "Ieri - spiega - abbiamo avuto una riunione con i direttori generali e preso questa decisione per ragioni di prudenza. Le prime dosi di AstraZeneca le somministriamo solo sopra i 60 anni, è una fascia d'età per cui non c'è stato nessun problema in nessuna parte del mondo. Faremo AstraZeneca anche a chi deve fare la seconda dose per completare il ciclo di vaccinazione".   

In Sicilia invece torna l'iniziativa da oggi a domenica 13 giugno per i cittadini dai 18 anni in su, che non presentano fragilità, che potranno vaccinarsi su base volontaria senza prenotazione con AstraZeneca e Johnson & Johnson.

E' proprio quel "in via preferenziale" ad aver consentito ampio margine alle Regioni, che da settimane hanno iniziato a promuovere l'uso di AstraZeneca per i più giovani soprattutto attraverso la formula degli 'Open day'. Le dosi, era il ragionamento, sono in freezer: chi vuole si presenti. Per evitare imperdonabili sprechi ed accelerare la campagna.  Ma le notizie di cronaca degli ultimi giorni, seguite dai numerosi appelli degli esperti (non ultima la lettera aperta dell'associazione Coscioni, firmata da diversi scienziati di primo piano) hanno indotto ministero della Salute, Aifa e Cts a riunirsi per un'ulteriore stretta. Si starebbe valutando di rendere più stringente la raccomandazione eliminando il concetto di "uso preferenziale", ma contestualmente potrebbe abbassarsi il limite suggerito, che a oggi è appunto di 60 anni. Dopo il parere del Cts, sarà probabilmente una circolare del ministero a firma della direzione generale della Prevenzione a comunicare alle Regioni le nuove indicazioni.

Nel Lazio sono aperte da ieri le prenotazioni per un open week over 18 Astrazeneca con vaccinazioni da oggi a domenica 13 giugno con ticket virtuale. Sempre meno, in Abruzzo, gli 'open day' per i vaccini contro il Covid-19, ma per questioni organizzative e logistiche. In Friuli Venezia Giulia, ha ricordato il presidente Massimiliano Fedriga, non sono stati organizzati 'Astra-day' dedicati ai giovani, e Luca Zaia, presidente del Veneto, ha rivendicato la scelta della sua regione di non somministrare più i vaccini a vettore virale (Astrazeneca e J&J) sotto i 60 anni.

Nelle Marche non ci sono stati Astra-Days per i giovani: la scorsa settimana la Regione ha organizzato dei Vax Days per i maturandi ma con il vaccino Pfizer, mentre in Puglia da tempo non si fanno più prime dosi con AstraZeneca, ma solo seconde, perché ci sono oltre 300mila richiami da fare. La Sardegna prosegue sulla strada già intrapresa: non utilizzare AstraZeneca fuori dalle fasce d'età previste, nemmeno in occasione degli Astra-day che sono stati dedicati, nell'Isola, alla somministrazione di seconde dosi per il personale scolastico che sarà impegnato negli esami di maturità. 

Rasi: "AstraZeneca raccomandabile sopra i 60 anni"
"Il vaccino AstraZeneca è raccomandabile per le persone con più di 60 anni". Queste le parole di Guido Rasi, intervenuto a Sky TG24. L'ex direttore esecutivo dell'Ema ha commentato gli Open Day con il vaccino anglo-svedese per i giovani, per i quali il Comitato tecnico-scientifico sta valutando un cambiamento di strategia in considerazione del bilancio rischi-benefici. Lo stesso Rasi ha poi confermato che "bisogna evitare rischi e seguire quanto detto dall'Aifa", ma sul vaccino aggiunge: "Da osservazioni effettuate si vede che l'immunità si allunga". 

Gimbe: "In questa fase riservare a under 50 vaccini mRna"
Nell'attuale quadro epidemiologico italiano, per le persone di età inferiore a 50 anni i rischi dei vaccini a vettore virale superano i benefici", quindi "in questa fase di bassa circolazione virale, i vaccini a mRNA dovrebbero essere riservati alle fasce più giovani, destinando agli over 50 quelli a vettore adenovirale". A spiegarlo, riguardo alle recenti polemiche sugli open day per i giovani e i rari effetti avversi associati al vaccino AstraZeneca, è il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, che, nel nuovo monitoraggio settimanale sottolinea: "è da valutare la possibilità di controindicarne l'uso negli under 30 ed è indispensabile migliorare l'informazione su rischi-benefici con un consenso informato più dettagliato per gli under 50".   

Il profilo beneficio-rischio del vaccino, infatti, si modifica in relazione alla circolazione del virus, perché, come si evince dal documento pubblicato il 23 aprile dall'Agenzia Europea dei Medicinali, il rischio di sviluppare trombosi associata a piastrinopenia aumenta al diminuire dell'età. Ciò significa, si legge nella nota Gimbe, "che nei soggetti più giovani, già a minor rischio di Covid-19 severa, in condizioni di bassa circolazione virale ''incidenza di effetti avversi,seppur molto bassa, supera i potenziali benefici del vaccino nel prevenire ospedalizzazione, ricovero in terapia intensiva o decesso".

A fronte delle indicazioni del Ministero della Salute,che già dal 7 aprile raccomandava AstraZeneca preferenzialmente per gli over 60, "è anacronistico - precisa Cartabellotta - che nelle ultime 3 settimane, su un totale di 1.4 milioni di dosi di vaccini a vettore adenovirale, il 33,1% (473.578) siano state somministrate a under 50 e l'11% (158.156) nella fascia 18-29".Pertanto, conclude, "se da un lato non bisogna rallentare il ritmo della campagna è indispensabile massimizzarne i benefici e minimizzarne i rischi, evitando di compromettere definitivamente la fiducia per i vaccini a vettore virale, AstraZeneca e Johnson&Johnson".

Bassetti, Cts blocchi AstraZeneca in Itali​a
"Visto l'impatto degli enormi errori di comunicazione sia dell'Aifa che del Ministero della Salute sull'opinione pubblica italiana, si decida da domani se il vaccino AstraZeneca non si deve più usare e ci si attrezzi per fare solo vaccini a mRna". Lo chiede l'infettivologo genovese Matteo Bassetti stamani via Facebook invitando il Cts a seguire le decisioni assunte da Norvegia, Danimarca e Austria.    "Non serve limitarlo ad alcune età, a questo punto andrebbe stoppato in tutte le età chiedendo scusa agli italiani per la comunicazione errata e antiscientifica su questo vaccino. -sostiene Bassetti - Si punti quindi unicamente sui vaccini di Pfizer, Moderna e poi su CureVac. Ma deve essere una scelta politica".

Si valuta anche su seconde dosi
E pareri discordanti nella comunità scientifica ci sono anche circa le reazioni alle seconde dosi. Chi ha già fatto la prima dose del  vaccino anti-Covid AstraZeneca senza problemi "può andare avanti  tranquillamente con la seconda senza aspettarsi guai e rogne, perché  le manifestazioni negative a questo vaccino sono molto rare ma  intervengono nell' "arco di un periodo ristretto successivo alla prima  dose, entro i primi giorni, al massimo le prime due settimane dalla  somministrazione. Credo che questo sia il messaggio forte e chiaro da  dare" dice Massimo Galli direttore del dipartimento di  malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, ospite di Agorà, su  Raitre.

Ma di diverso parere è il l professore Mannuccio Mannucci, esperto di coagulazione intervistato dal Corriere della Sera che a proposito dei rischi correlati alle seconde dosi dice: "Il rischio è molto più basso ma non assente. Non si può escludere che chi non ha avuto complicanze dopo la prima inoculazione ne abbia con la seconda".

I dati che arrivano dal Regno Unito parlano di bassa incidenza anche per quel che riguarda le seconde dosi. Meno casi registrati rispetto a quelli verificatisi dopo le prime dosi.

 "Sulla base dei dati pubblicati su Science ad aprile riferiti al Regno Unito, è emerso che il rischio di complicazioni gravidi questo vaccino, come la trombosi associata a trombocitopenia, tra i 20 e 29 anni era di 1,1 per 100.000, mentre il rischio di avere una forma grave di Covid per quella fascia d'età va da 0,8 a 6,9 per 100.000", spiega l'immunologo Giuseppe Remuzzi. Ecco perché l'Ema, continua, "ha scelto di non sconsigliare le somministrazioni per genere o fasce d'età', lasciando la decisione ai singoli Stati, in base alle loro esigenze".

L'Italia aveva deciso di aggiornare il bugiardino e gli avvisi raccomandati dall'Ema, consigliando il vaccino sopra i 60 anni d'età.

Liguria, lotto vaccino sospeso in via cautelativa
In via cautelativa, l'azienda  sanitaria della Liguria Alisa "ha dato indicazioni a tutte le sedi  vaccinali di sospendere, fino a nuova indicazione, la somministrazione del lotto ABX1506 del vaccino AstraZeneca, se presente". E' quanto  viene comunicato in una nota diffusa dall'ente.