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SPORT

Putin convoca i capi delle federazioni sportive

Atletica, il Cremlino contrattacca: “Accuse infondate”. Sospeso il laboratorio antidoping di Mosca

Mosca si difende dalle accuse di doping di Stato contenute nel report della commissione indipendente della Wada. La Federatletica russa sulla richiesta di esclusione per due anni: “Non ci sono motivi per punire gli atleti che non si dopano”. Il Cio chiede alla Iaaf di intervenire e si dice pronto a ritirare le medaglie. Esclusi casi sospetti a Sochi 2014

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Bufera sull'atletica russa (Ansa)
Mosca
Le accuse di doping rivolte alla Federatletica russa dal report della commissione indipendente della Wada sono "infondate". Il giorno dopo la richiesta di esclusione per due anni degli atleti russi dalle competizioni internazionali per la presenza di una sorta di sistema di “doping di Stato”, il Cremlino risponde duramente. L’agenzia internazionale però non si ferma e sospende il laboratorio antidoping di Mosca, il cui direttore rassegna le dimissioni.
 
Il portavoce di Putin: le accuse devono essere provate

Dalla Russia, a parlare è stato il portavoce del presidente Vladimir Putin, Dmitri Peskov, secondo il quale "la questione è che se ci sono delle accuse allora devono essere sostenute da qualche prova. Finché non si sono sentite le prove è difficile percepire le accuse, sono infondate".

Vertice con i capi delle federazioni sportive
Il presidente russo ha inoltre deciso di incontrare i presidenti delle federazioni sportive russe. Il vertice si terrà domani a Sochi e al centro ci sarà la preparazione degli atleti alle Olimpiadi di Rio.
 
Il ministero dello Sport russo promette collaborazione
I segnali che arrivano da Mosca sono contrastanti, con messaggi di indignazione ma anche di apertura al dialogo. Da una parte il ministero dello Sport russo ha garantito che esaminerà  attentamente  tutti i fatti e le conclusioni contenuti nella relazione della commissione indipendente dell’Agenzia mondiale antidoping e che prenderà gli "opportuni provvedimenti". Dall’altra però il dicastero ha anche fatto appello alla Wada perché si basi su fatti e prove e non su informazioni fornite da giornalisti o singoli individui. Il dicastero, guidato dal ministro Vitaly Mutko, ha poi ammesso di essere  pienamente consapevole dei problemi dell'atletica nella Federazione russa e ha ricordato che da parte sua è stato fatto tutto il possibile per porre rimedio alla situazione. Nel comunicato, infine, viene ribadita l’intenzione di mantenere una  posizione ferma nella lotta contro il doping  e la promessa di  collaborazione.
 
La Federatletica russa: gli atleti russi non rinunceranno alle gare
Quanto alla Federazione russa di atletica, ha annunciato che presenterà presto alla Iaaf un documento comprendente il proprio "programma antidoping e le iniziative concrete di attuazione, che sono già state avviate". "Siamo pronti a formare una partnership strategica e solida con la Iaaf - aggiunge in una nota - Una collaborazione vera ed onesta sarebbe molto più efficace di qualsiasi sospensione o isolamento". In ogni caso, il presidente ad interim della Federatletica russa, Vadim Zelicionok, ha affermato che gli atleti russi non rinunceranno alle gare Iaaf. A suo avviso, “non ci sono motivi per punire gli atleti che non si dopano”.

L'ex presidente federale annuncia ricorso al Tas
L'ex presidente della Federatletica russa, Valentin Balakhniciov, ha invece dichiarato che ha intenzione di ricorrere al Tribunale sportivo di arbitrato a Losanna. L'obiettivo è
dimostrare l'inconsistenza delle accuse che sono state mosse a lui e all'atletica leggera russa in generale.
 
Sospeso il laboratorio antidoping di Mosca
La Wada nel frattempo ha preso provvedimenti nei confronti del laboratorio antidoping di Mosca, il cui direttore Grigory Rodchenkov si è dimesso. "La Wada ha agito rapidamente sulla base di una delle principali raccomandazioni formulate dalla commissione indipendente nel suo report - spiega il presidente dell'agenzia mondiale antidoping, Craig Reedie - Il laboratorio di Mosca è provvisoriamente sospeso e lo status dell'accreditamento del laboratorio stesso sarà deciso da una commissione disciplinare che sarà formata a breve per riesaminare il caso".

Il Cio chiede alla Iaaf di intervenire
Il Comitato Olimpico Internazionale ha chiesto alla Iaaf, l'Associazione internazionale
delle federazioni di atletica leggera, di avviare procedure disciplinari contro gli atleti olimpici che hanno violato le leggi sul doping, dicendosi pronto anche a ritirare le loro medaglie. L'esecutivo del Cio ha inoltre ratificato la sospensione provvisoria di Lamine Diack, ex presidente della Iaaf coinvolto nel caso, dalla sua carica di membro onorario del Comitato olimpico internazionale.

Nessun dubbio su Sochi 2014
Inoltre, il Cio fa sapere di aver "studiato il funzionamento del laboratorio accreditato Wada a Sochi durante i Giochi Olimpici Invernali del 2014. L'allora relazione del gruppo osservatore indipendente Wada, così come altri esperti, non fanno menzione di irregolarità. "Pertanto - conclude il Comitato olimpico - il Cio non ha motivo di mettere in discussione la credibilità dei risultati dei test antidoping effettuati ai Giochi Olimpici Invernali 2014. 

La maratoneta Shobukhova: pagai per partecipare ai Giochi di Londra
Intanto emergono dettagli compromettenti. La maratoneta Lilya Shobukhova e il suo allenatore e marito Igor Shobukhov, ad esempio, sostengono di essere stati costretti a pagare 450mila euro ai dirigenti della Federatletica russa per partecipare alle Olimpiadi di Londra nonostante il passaporto biologico della maratoneta risultasse sospetto. In un'intervista a Sport Express, Shobukhova e consorte puntano il dito contro l'ex presidente della federatletica russa Valentin Balakhniciov accusandolo di "estorsione" e dichiarano di aver avuto indietro 300mila euro dopo la squalifica dell'atleta nel 2014.