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MONDO

Attentati del 22 marzo

Attacchi Bruxelles, i morti sono 35. Identificate 28 vittime e confermati 3 arresti per terrorismo

Le autorità belghe hanno identificato formalmente 28 vittime e la procura di Bruxelles ha confermato tre arresti: Yassine A., Mohamed B. e Aboubaker O. 

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Attentato a Bruxelles: esplosioni nella metro di Maalbeek (LaPresse)
Quattro persone decedute in ospedale dopo gli attacchi di Bruxelles. E così il bilancio degli attentanti avenuti martedì scorso nella capitale belga sale a 35 morti, tra cui ci sono anche i tre kamikaze autori della strage. A renderlo noto sono state le autorità belghe, precisando che le altre quattro persone sono decedute in ospedale per le ferite riportate nelle esplosioni. 

La procura di Bruxelles, nel frattempo, ha confermato altri tre arresti dopo le perquisizioni effettuate domenica in diverse città del Belgio: Yassine A., Mohamed B. e Aboubaker O. sono accusati di "partecipazione ad attività di un gruppo terroristico". Le perquisizioni si erano concentrate nella regione di Bruxelles e nella provincia di Anversa, portando al fermo di 9 persone in tutte (sei le hanno rilasciate dopo l'interrogatorio).  La procura federale non ha voluto dare altri dettagli per non compromettere l'esito delle indagini.

Intanto le autorità e i medici legali belgi hanno identificato formalmente 28 vittime, mentre tre famiglie aspettano ancora la verifica ufficiale dell'analisi del Dna e dunque il riconoscimento dei loro cari. Tra le vittime identificate formalmente, 15 sono morte nelle due esplosioni all'aeroporto internazionale di Zaventem: di queste 6 hanno nazionalità belga e 9 sono stranieri (Usa, Svezia, Germania, Francia e Cina).    

Nell'attentato alla metro di Maalbeek, a pochi metri dalle istituzioni comunitarie, sono stati identificati finora 13 vittime: 10 sono belghe e 3 straniere (una è l'italiana, Patricia Rizzo, ma ci sono state anche una vittima svedese e una britannica).  Il centro di Crisi fa notare che le nazionalità degli stranieri morti possono divergere dai dati forniti dal ministero degli Esteri perché alcune vittime avevano doppia o addirittura tripla nazionalità (per esempio Jennifer Scintu Waetzmann che era italiana, tedesca e spagnola).