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MONDO

Aveva 55 anni

Attacchi Copenaghen, tra le vittime il regista e documentarista Finn Norgaard

"È stato una vittima casuale" ha commentato il produttore televisivo Thomas Bartels, amico e collega di Norgaard. Come documentarista si era dedicato al tema dell'integrazione dei migranti

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Finn Norgaard, 55 anni, era uno dei registi televisivi più amati in Danimarca. Noragaard che era anche un produttore di successo, aveva realizzato numerosi documentari raccontando vari temi: la musica, la vita dei detenuti nelle carceri danesi, quella di un gruppo di giovani immigrati in Danimarca.

Dopo essersi laureato in Cinema e Comunicazione all'Università di Copenaghen, Norgaard ha iniziato subito a lavorare, dal 1989 al 2001, per la televisione pubblica danese prima di fondare la sua casa di produzione, la Film Company. Tra le sue creazioni artistiche il documentario "Soul to Soul" nel 1986, e poi la sua pellicola più conosciuta, "Boomerang boy" nel 2004, un racconto sui sogni di un ragazzo australiano che diventa un campione nel lancio del boomerang. Quattro anni dopo "Le Le" un ritratto dei migranti vietnamiti che cercano di integrarsi nella società danese. In veste di produttore aveva poi continuato a dedicarsi al tema dell'integrazione dei migranti.

Secondo il produttore televisivo Thomas Bartels, Norgaard è stata una vittima casuale dell'attacco di ieri. Il loro ultimo progetto insieme è stato un lavoro sui bambini che affrontano il dramma di avere i genitori in carcere. "Era un brav'uomo amato dai suoi amici - ha aggiunto Bartels al quotidiano norvegese VG - rispettato da tutti e molto socievole". Un altro amico del regista, lo psicologo Majken Matzau, lo ricorda come una "persona creativa, con un grande cuore e che ha dedicato la sua vita ai film".