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MONDO

Washington valuta risposta militare

Attacco alle petroliere. Trump: "E' stato l'Iran". Teheran smentisce

Mosca avverte: evitare conclusioni affrettate

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Scontro sempre più acceso fra Washington e Teheran, all'indomani del danneggiamento di due petroliere nel Golfo dell'Oman. L'Iran è responsabile dell'attacco alle petroliere, afferma Donald Trump in un'intervista a Fox. A chi gli chiedeva come gli Stati Uniti reagiranno, Trump ha risposto: "Vedremo cosa succederà".

L'attacco alle due petroliere  "ha la parola Iran scritta ovunque", sostiene Trump. Le immagini mostrano che l'Iran "lo ha fatto", aggiunte nell'intervista.

Lo stretto di Hormuz non sarà chiuso ma se lo sarà non durerà a lungo, ha comunque assicurato il presidente degli Stati Uniti.

Pompeo: risposta economica ma nessuna opzione esclusa
Il segretario di Stato Usa Mike Pompeo promette che la risposta sarà 'economica', ma fonti dell'amministrazione Usa precisano che "tutte le opzioni sono sul tavolo, inclusa quella militare".

Teheran respinge le accuse
L'Iran reagisce tramite la sua missione all'Onu respingendo "categoricamente" le accuse degli Stati Uniti. 

Mosca: evitare conclusioni affrettate 
La Russia invita a evitare "conclusioni affrettate" sugli attacchi alle petroliere nel Golfo di Oman. "Riteniamo necessario - annuncia il ministero degli Esteri di Mosca - trattenersi da conclusioni affrettate. Incolpare qualcuno di avere a che fare con questi incidenti prima della fine di un'indagine internazionale dettagliata e oggettiva non è accettabile". 

Il video
In un video fatto circolare dal Pentagono, annunciato ieri dall'amministrazione Usa, si vede quella che viene descritta come una imbarcazione con dei Guardiani della Rivoluzione iraniani (Pasdaran), intenti a rimuovere quella che appare essere una mina magnetica inesplosa dal fianco della petroliera giapponese, la Kokuka Courageous, danneggiata probabilmente da un'altra mina, ieri nel Golfo di Oman. Le immagini in bianco e nero circolano in queste ore sui media.



Il video, secondo l'amministrazione americana, dimostrerebbe che gli iraniani, dopo l'esplosione di una mina, avrebbero cercato in questo modo di rimuovere prove del loro coinvolgimento nell'attacco.

L'armatore giapponese: attacco dal cielo
L'armatore giapponese di una delle due petroliere attaccate ieri nel Golfo di Oman afferma che il suo equipaggio ha visto una unità iraniana nelle vicinanze. L'armatore, proprietario della petroliera Kokuka Courageous, riferisce tuttavia che sono stati notati 'oggetti volanti' prima dell'esplosione, escludendo in questo modo che a causare i danni siano state le mine, come suggerito dagli Stati Uniti. Durante la conferenza stampa, l'armatore ha anche escluso che la nave fosse stata colpita da un siluro, dicendo che i danni, secondo l'equipaggio, sarebbero provocati da "proiettili".   

La nave non è comunque a rischio di affondamento, ha spiegato il presidente Yutaka Katada della Kokuka Sangyo Co. Il personale, ha spiegato, è tornato a bordo per ripristinare il sistema di sicurezza di alimentazione.   La petroliera giapponese è stata rimorchiata da un'altra unità navale ed è diretta negli Emirati Arabi Uniti.

Iran: le navi non sono state colpite, forse problema tecnico
"Il fuoco nella prima nave è iniziato dal ponte di mezzo, mentre nella seconda un piccolo incendio è cominciato da una centrale elettrica, quindi è improbabile che ci sia stato un attacco di oggetti volanti", come dichiarato dall'armatore della petroliera giapponese Kokuka, "visto che gli esami preliminari mostrano che nulla ha colpito le navi. Potrebbe essere stato un problema tecnico" ha detto il direttore generale dell'autorità portuale dell'Hormuzgan, Allahmorad Afifipour, che sta seguendo glia ccertamenti tecnici sulle petroliere.