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MONDO

Le stragi

Attentati di Parigi, le quattro domande senza risposta

Il quotidiano francese 'Liberation' richiama l'attenzione su alcuni punti poco chiari

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Diverse questioni rimangono da chiarire sugli attentati di Parigi e Saint-Denis, dopo che il flusso di informazioni ha evidenziato alcune incongruenze.Ecco le 4 domande fondamentali ancora senza risposta secondo il quotidiano Liberation:

I terroristi che hanno agito ieri sono ancora in fuga?
Otto terroristi "neutralizzati", hanno detto i funzionari, ma non ci sono informazioni per dire se, a quell'ora, tutti siano stati fermati.  Nella rivendicazione dello stato islamico, arrivata in tarda mattinata, si parla di "otto fratelli con cinture esplosive e fucili d'assalto." Il ministero dell'Interno si rifiuta per ora di confermare se tutti gli assalitori siano stati fermati o meno.

Si conosce il numero complessivo delle vittime?
No. Il bilancio è sempre provvisorio. Secondo le ultime dichiarazioni di Hollande, stamattina alle 11 il bilancio era di 127 morti e 250 feriti, tra cui 99 in "assoluta emergenza". Nel frattempo il numero delle vittime è salito a 128. Solo per la strage al teatro, Bataclan, si parla con certezza di 82 morti.

Si conoscono i nomi delle vittime?
No, l'identificazione richiede tempo. Al Bataclan si è data la priorità all'evacuazione dei feriti e al loro trasferimento negli ospedali. L'identificazione richiederà tempo, molti spettatori avevano lasciato borse e cappotti allo spogliatoio del teatro, dunque anche i documenti di identità.

Un numero verde è stato attivato dalla Prefettura di Parigi, 0800 40 60 05, per avere informazioni sulle vittime. Il numero, come si può immaginare, è preso d'assalto. Per quanto riguarda gli altri attacchi, l'identificazione delle vittime non è ancora completa.

Perché sono stati scelti quei luoghi?​


Nei primi concitati momenti, venerdì sera si era parlato di sette attacchi in contemporanea, poi si è corretto a sei: con l'eccezione dello Stade de France, gli altri cinque posti sono nella zona est di Parigi, in una zona relativamente piccola.

Nella sua rivendicazione, l'Isis ha detto di aver "preso di mira la capitale dell'abominio e della perversione, colei che porta il vessillo della croce in Europa, Parigi." "Otto fratelli con cinture di esplosivi e fucili d'assalto hanno preso di mira luoghi scelti accuratamente in anticipo nel cuore della capitale francese [...]. Parigi tremava sotto i loro piedi e le strade sono diventate strette per loro. Il risultato di questi attacchi è di almeno 200 crociati uccisi".

Il comunicato Isis afferma inoltre: "La Francia e coloro che seguono la sua strada dovrebbe sapere che sono i principali obiettivi dello stato islamico e continueranno a sentire l'odore della morte per essere stati leader della crociata. [...] Questo attacco è solo l'inizio della tempesta e un monito per chi vuole meditare e imparare la lezione."