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ITALIA

Napoli

Atti segreti all'ex parlamentare PdL Cosentino: arrestato maresciallo dei Carabinieri

Informazioni su presunti legami tra l'ex presidente della provincia di Napoli Luigi Cesaro e la camorra

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Nicola Cosentino

Un maresciallo dei carabinieri- Giuseppe Iannini, in servizio nel Gruppo di Castello di Cisterna (Napoli) fino al settembre del 2013-  è stato messo ai domiciliari per rivelazione di segreto di ufficio per avere consegnato atti di indagine riservati all'ex parlamentare del Pdl Nicola Cosentino, indagato in stato di libertà per ricettazione, nell'ambito della stessa inchiesta.

I carabinieri stanno perquisendo l'abitazione di Caserta dell'ex parlamentare, attualmente agli arresti domiciliari, a cui stamattina e' stato notificato un avviso di garanzia per ricettazione aggravata dal metodo mafioso nell'ambito dell'inchiesta che ha portato agli arresti del maresciallo.  Al maresciallo viene contestato il reato di rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio, aggravato dal metodo mafioso.

Il legale di Cosentino: tracce sul pc dell'ex parlamentare
L'accusa di ricettazione contestata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli all'ex parlamentare del Pdl Nicola Cosentino, "riguarderebbe delle informazioni riservate rivelate dal maresciallo dell'Arma attraverso una pen drive il cui utilizzo è emerso dall'analisi del computer del politico". É quanto rende noto l'avvocato Agostino De Caro, legale dell'ex sottosegretario, interpellato dall'Ansa.

"Il computer - dice De Caro - fu oggetto di accertamento in seguito all'arresto di Cosentino avvenuto il 3 aprile del 2014". In quella circostanza Cosentino finì in cella nell'ambito di un'indagine della Dda di Napoli sugli affari della società di famiglia, l'Aversana Petroli; nel corso dell'operazione furono arrestati anche due fratelli dell'ex coordinatore campano del Pdl. I carabinieri inoltre perquisirono l'abitazione di Cosentino in via Giannone a Caserta analizzando attentamente il computer. In quella occasione, fu sequestrata una pen drive con atti d'indagine riservati tra cui verbali di un collaboratore di giustizia che fanno ipotizzare un'attività di "dossieraggio".

Perquisizioni anche a casa Lavitola
I pm della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli hanno disposto anche perquisizioni nelle abitazioni dell'ex direttore dell'Avanti, Valter Lavitola, e dell'ex sottufficiale dei carabinieri Enrico La Monica, già coinvolti nell'indagine sulla cosiddetta P4.