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POLITICA

Parla il governatore della Lombardia

Autonomia. Attilio Fontana: "Siamo nelle mani di cialtroni". Zaia: "Non è Governo che decide testo"

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Attilio Fontana (Ansa)
''Il paese è nelle mani di cialtroni che per un pugno di voti soffocano un volano di crescita come l'autonomia e contrabbandano il tutto come una battaglia nord contro sud''. Spara ad alzo zero Attilio Fontana, dopo il no al pacchetto sull'autonomia proposto dal governo. Per il governatore della Lombardia è giunto il momento di denunciare agli italiani ''i biechi interessi politici'' che si nascondono dietro il mancato accoglimento delle richieste di Lombardia e Veneto.       

''Qualcuno - dice all'Adnkronos - vuole apparire paladino del sud e salvare un po' di voti, ma così facendo fa un danno al paese e al sud stesso''. Dati alla mano, Fontana sostiene che ''dalla riforma dell'autonomia il primo a beneficiarne sarebbe proprio il Mezzogiorno che avrebbe delle opportunità. Invece siamo nelle mani di alcuni cialtroni bravissimi nel comunicare, ma che stanno impedendo che si realizzi l'efficienza per la crescita del Paese e che andrebbe a vantaggio anche del sud''.

Il governatore non capisce come mai '' se con l'autonomia finanziaria il residuo fiscale grazie alla crescita fosse maggiore e quindi ci fossero più risorse, il sud ne dovrebbe avere un danno''. E si chiede dove sarebbe il danno se la Lombardia ''decidesse di far seguire gli studenti da professori che durano tutto il ciclo di studi e non come oggi con supplenti e cambi continui. E magari pagarli anche di più visto che il loro stipendio è una vergogna. Si fa un danno al sud?''.       

La verità è che ''sono tutti in malafede. Non c'e nessuna perdita e nessuna riduzione di trasferimenti. Io parlo di ragazzi e di futuro, loro parlano di centri di potere. Io parlo di crescita e loro si inventano stupidate. Nessuno ha mai detto che ogni regione si trattiene le proprie tasse. Tratteremmo le somme che oggi lo Stato spende per svolgere determinati servizi, dando le stesse prestazioni e pure risparmiando''. 

Il governatore non ha dubbi: ''a questi signori interessa solo gestire il potere, non gliene frega niente che il sud stia meglio, ma in questo modo, con l'assistenzialismo, lo tengono schiavo togliendo a queste straordinarie terre un sacco di opportunità. Hanno bisogno di tenerli in questa situazione di sudditanza perché se il sud riuscisse a emergere riuscirebbe a emergere anche che loro sono degli incapaci e questa è una certezza''.  Basti vedere, secondo Fontana, come nonostante tante parole contro il nord ''Per il sud non si riescano a spendere i fondi europei. Dopo cinque anni il Mezzogiorno ha impiegato l'1% delle risorse, il nord l'83%. E allora non è questione di risorse, ma di capacità: i soldi ci  sono, ma loro non li spendono. Si capisce perché non vogliono fare la riforma''.       

Insomma o ''questo Paese si sveglia e si rende conto che fino a quando restiamo nelle mani di questa gentaglia che si è messa a fare vecchia politica, a fare riforme per accontentare tutti e quindi nessuno, o si  rischia l'abisso. Il paese intero rischia l'abisso. Si rischia di perdere il treno del cambiamento che altre nazioni hanno già preso e che mostrano un'altra velocità. Se si decide di imbrigliare la  Lombardia, poi si imbriglia anche il paese a alla fine questo paese continuando a soffrire rischierà di chiudere per davvero''.

"Sono profondamente offeso che questi cialtroni ci facciano passare per truffatori del Paese e del Sud": il governatore della Lombardia Attilio Fontana torna così a parlare dell'autonomia chiamando anche in causa il premier Giuseppe Conte.  "Mi stupiscono i 5stelle - dice all'Ansa -. E mi stupisce che Conte, che ancora stimo, sia stato coinvolto in questa cialtronata". Una "cialtronata" (ovvero l'intesa sull'autonomia) che se resterà così Fontana afferma che non firmerà mai. 

Zaia: Conte o butta la spugna o presenta testo
"Conte ora ha davanti a sé a due alternative: o ci presenta il testo" sull'autonomia  differenziata "o butta la spugna, ma se butta la spugna manda all'aria  tutto. Io tifo perché ci sia un testo" ma che "si tratti di autonomia vera e non di una presa in giro". Lo dice all'Adnkronos il governatore  del Veneto Luca Zaia, all'indomani dell'ennesimo scontro sull'autonomia differenziata.       

Zaia invita i detrattori a "piantarla coi discorsi sull'unità nazionale minata, sulla secessione, su un Paese di serie A e serie B". 

"Noi stiamo solo chiedendo l'applicazione della Costituzione: chi dice  il contrario, dice che la Costituzione è incostituzionale", aggiunge.

"Io spero che il governo dia vita a un testo, ovvero alla sua proposta da sottoporci. Ricordo che il Veneto la sua proposta  l'ha avanzata nell'ottobre 2018" e che l'esecutivo, mette in chiaro Zaia, "non decide quale autonomia attuare ma quale testo sottoporre a noi Regioni".       

"La Costituzione - ricorda- prevede infatti un'intesa tra governo e Regione. Spero che il governo metta presto fine a questa agonia -  aggiunge riferendosi alle tante riunioni a cui sono seguiti scontri tra i due alleati di governo - e a stretto giro di posta ci sottoponga  una proposta organica, ci sottoponga un articolato. Mettendo fine a  una fase in cui si susseguono tante dichiarazioni che non c'entrano nulla, disinformate. Io dico che il Veneto è disposto a mettere a disposizione il proprio comitato scientifico, composto da accademici,   in qualsiasi momento a Palazzo Chigi, un comitato pronto a spiegare le  ragioni di quel che diciamo".

Finora, dice Zaia ricorrendo a una metafora calcistica, "abbiamo assistito solo al riscaldamento a bordo campo, la partita   inizia col calcio di inizio". E l'obiettivo è portare avanti una partita che consenta di "condensare le due proposte, perché non è il governo che decide il testo - rimarca ancora - la sua idea di autonomia potrebbe non coincidere con la nostra". E l'"esaltazioni dei  grillini" quando ieri, ad esempio, è arrivato lo stop all'assunzione diretta dei docenti "non c'entra nulla con la nostra proposta. E' fondamentale - per il governatore veneto - che si chiuda presto lo   stillicidio di notizie a oltranza, si vada avanti col testo e poi, solo poi, si vedrà se siamo disposti a sottoscriverlo".       

"Per quanto riguarda i 5 stelle - aggiunge Zaia togliendosi un   sassolino dalla scarpa - nessuno ha visto una loro proposta su   autonomia, è chiaro che non hanno progetti, solo commenti sulle idee altri e questo non è corretto. I prossimi giorni saranno decisivi,   vediamo cosa ne viene fuori". L'auspicio del governatore veneto è che   il governo approdi a un testo, e che Conte "non getti via la spugna".

Zaia, se non si fa autonomia Governo non ha senso
"Non fare l'Autonomia vuol dire non dar più senso a questa forma di Governo". Lo ha affermato il presidente del Veneto, Luca Zaia, interpellato dall'Ansa sull'iter dell'Autonomia differenziata.   

"E' impensabile - ha puntualizzato Zaia - che un progetto di autonomia, che è uno dei pilastri fondanti del contratto di Governo ed è la dote che la Lega porta al Governo, venga trattato come un 'progettino' di decima fila, senza nessuna importanza".