Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Avaria-o-errore-umano-nella-scatola-nera-verita-su-elicottero-precipitato-a-Campo-Felice-6b249205-d0b9-4e67-9757-03516bf69dea.html | rainews/live/ | true
ITALIA

Campo Felice

Avaria o errore umano: nella scatola nera la verità sull'elicottero precipitato a Campo Felice

I carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale dell'Aquila, con gli sciatori alpinisti dell'Arma giunti da Selva di Valgardena, si stanno occupando del recupero del registratore di volo dell'elicottero del 118 precipitato ieri mattina su un costone di monte Cefalone. Il velivolo era impegnato nel recupero di un ferito su un campo da sci

Condividi
Saranno i tecnici arrivati sul luogo dell'incidente a stabilire le cause dell'ennesima tragedia che ha colpito l'Abruzzo negli ultimi giorni. Avaria, scarsa visibilità, errore umano: tutte le piste sono aperte e si aspetta l'esito dei rilievi per corroborare l'una o l'altra ipotesi.

Un volo di routine per soccorrere uno sciatore ferito
 Soccorritori reduci dal gelo della tragedia del crollo dell'hotel di Rigopiano in Abruzzo, volavano su una rotta collaudata a bordo di un elicottero del 118 per un intervento molto meno complesso, il recupero di uno sciatore ferito. Ma dove non sono riusciti il terremoto, la slavina e il gelo, stavolta a uccidere molto probabilmente e' stata la nebbia. Ad accertarlo sara' l'inchiesta gia' aperta dalla procura della Repubblica sulla caduta dell'elicottero chesi e' schiantato su Monte Cefalone, a circa 2 mila metri di quota, nel territorio comunale di Lucoli (L'Aquila).

   A perdere la vita tutti e sei gli occupanti: cinque membri dell' equipaggio, Walter Bucci, medico, Giuseppe Serpetti, infermiere, Davide De Carolis, tecnico dell'elisoccorso del Soccorso alpino, aquilani; Mario Matrella, tecnico di volo, foggiano, Gianmarco Zavoli, pilota, riminese. E anche lo sfortunato turista Ettore Palanca, romano.


Le risposte della scatola nera
Il velivolo, un Aw 139 partito dall'Aquila, avrebbe lanciato il segnale di crash mentre si trovava nella frazione di Casamaina. Gli accertamenti della Procura punteranno a verificarlo attraverso l'acquisizione della scatola nera, gia' oggi, tempo permettendo, con una nuova salita in quota.

Testimoni raccontano di un "boato"
Alcuni testimoni hanno anche riferito di aver sentito un boato, tra questi il sindaco di Lucoli, Gian Luca Marrocchi, che ha dichiarato di aver "visto l'elicottero che volava davvero a bassa quota, e poi si e' infilato nella nebbia". "Quando e' tornato indietro ho prestato attenzione poi ho sentito un botto, un forte rumore, penso l'impatto con la montagna e ho chiamato subito il 118", ha detto Loris Fucetola, istruttore di fondo, che ha dato l' allarme.


Immediata e' scattata la macchina dei soccorsi, resi ancora piu' complicati dalla nebbia e dal vento. Tante autoambulanze, alcune condotte da colleghi del 118 con le quali le vittime dell' elicottero avevano condiviso ore di angoscia e di fatica insonne alla ricerca dei dispersi di Rigopiano. E poi auto e fuoristrada del Soccorso alpino e speleologico, del Soccorso alpino della Guardia di finanza, Vigili del fuoco, Carabinieri, Polizia, Esercito, Carabinieri forestali e Protezione civile.    

Al punto dell'incidente si sono arrampicate squadre a piedi di soccorritori, nell'unico modo possibile per raggiungere la zona impervia dove si trova il relitto, con una pendenza vicina al 100% e il suolo e' inclinato di 45 gradi. Subito dopo due gatti delle nevi della stazione sciistica hanno cercato di inerpicarsi per arrivare il piu' vicino possibile, fermandosi ogni volta a meta' strada. Li' e' cominciato un lento e rischioso trasporto in discesa delle salme sulle barelle, nuovamente a piedi. Solo poco dopo le 16 il recupero dei sei corpi si e' concluso e le squadre sono potute tornare in strada, con la fila di autoambulanze che si e' diretta verso l'ospedale 'San Salvatore' dell'Aquila.

La zona, per quanto impervia, e' formalmente sotto sequestro e viene presidiata dalla strada, la statale 696, da una autopattuglia. "Lo schianto c'e' stato una manciata di minuti dopo il decollo. L'elicottero era atterrato, non aveva neanche spento le pale, ha caricato il ferito ed e' decollato di nuovo. Poi la tragedia", ha spiegato Andrea Lallini, il gestore delle piste di sci. "La visibilita' quando siamo arrivati era a circa 20 metri, che con queste condizioni di innevamento sono praticamente nulla: si ha difficolta' a capire l'orizzonte, se si stia in salita e in discesa. Abbiamo avuto molte difficolta' a localizzare il relitto", ha raccontato Paolo Passalacqua, maresciallo della Guardia di finanza comandante del Soccorso alpino dell'Aquila, tra i primissimi ad arrivare sul posto.

Gli ultimi istanti prima della tragedia: Il video dell'Ansa
Dura poco più di un minuto il video ottenuto dall'agenzia Ansa: mostra un normale decollo, in condizioni di visibilità scarsa ma non nulla. Pochi secondi dopo l'elicottero si sarebbe schiantato 




L'autore del video: "Giravamo video vacanze"
"Mi ha fatto un certo effetto rivedere su ANSA.it le immagini che dovevano essere il ricordo di una vacanza per mio figlio e invece sono diventate documento di una assurda tragedia": lo racconta all'ANSA Alessandro Rinaldi, commerciante di San Severo (Foggia), sulla neve con la moglie e i figli Antonio, 6 anni, e Matilde, 4 anni, a Campo Felice.    In vacanza per il terzo anno consecutivo nella stessa localita' abruzzese, Alessandro descrive gli ultimi minuti di attivita' dell'elicottero del 118, prima dello schianto in cui sono morte tutte le sei persone a bordo.    "Era la prima volta che vedevo da vicino con i bambini il decollo e l'atterraggio di un elicottero e soprattutto la straordinaria attivita' dei soccorritori del 118, efficienti e tempestivi piu' di quanto potessi immaginare", racconta Alessandro, ancora incredulo, descrivendo le immagini girate con il suo smartphone.   "La nebbia non ha mai abbandonato Campo Felice negli ultimi giorni", aggiunge. Anche oggi, al momento del soccorso allo sciatore ferito, "eravamo a valle delle piste, con lo slittino con i bimbi, e non si vedeva assolutamente nulla", spiega. "Vedendo l'elicottero, in fase di decollo, mia moglie mi ha detto 'Ma come fanno a volare?' ed io le ho risposto 'Avranno i radar'. Un attimo dopo abbiamo perso di vista il velivolo e siamo andati via. Solo una volta rientrati in hotel, abbiamo scoperto che l'elicottero era caduto. Veramente incredibile. Sembra proprio - conclude - che ci sia un accanimento del destino su queste zone".


Soccorritori del Rigopiano e uno chef del Cavalieri Hilton di Roma: ecco chi erano le 6 vittime
A perdere la vita tutti e sei gli occupanti: cinque membri dell' equipaggio, Walter Bucci, medico, Giuseppe Serpetti, infermiere, Davide De Carolis, tecnico dell'elisoccorso del Soccorso alpino, aquilani; Mario Matrella, tecnico di volo, foggiano, Gianmarco Zavoli, pilota, riminese. E anche lo sfortunato turista Ettore Palanca, romano.


Presidente Mattarella: "Profondo dolore per le vittime"
Il presidente della Repubblica ha espresso il suo profondo dolore per le sei vittime dell'elicottero precipitato in Abruzzo: "Una terra ancora una volta colpita dalla sofferenza e che vede il sacrificio di suoi uomini impegnati generosamente in missione di soccorso".