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POLITICA

Coronavirus

Azzolina insiste: "Dobbiamo fare di tutto per tenere aperte le scuole"

"Credo che, compatibilmente con la situazione epidemiologica, dobbiamo provare a tenerle aperte e anche laddove ci fossero ulteriori limitazioni, più si limitano le attività fuori la scuola più si abbassa il rischio dentro la scuola" 

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"Sono convinta" che con la chiusura delle scuole "rischiamo un disastro educativo, sociologico,formativo, psicologico. Un bambino che deve imparare a leggere e a scrivere, non può farlo da dietro uno schermo. Dobbiamo essere molto prudenti,  i ragazzi hanno diritto ad un pezzo di normalità nella loro vita". Afferma la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina a Radio anch'io su Radio Rai 1.

"Continuerò a battermi per tenere aperte le scuole. Credo che, compatibilmente con la situazione epidemiologica, dobbiamo provare a tenerle aperte  e anche laddove ci fossero ulteriori limitazioni, più si limitano le attività fuori la scuola più si abbassa il rischio dentro la scuola. Guai a pensare che la scuola non sia attività produttiva e a sacrificarla: è la principessa delle attività produttive,senza formazione non abbiamo futuro".  La  Azzolina insiste spiegando che c'è regionalismo delle diseguaglianze

"Non possiamo accumulare dispersione scolastica soprattutto in alcune regioni del sud dove la dispersione c'era già in tempo di pace, figurarsi ora che siamo in tempo di guerra; oggi un bambino campano, a causa di un regionalismo delle diseguaglianze, non ha lo stesso diritto di andare a scuola di un bambino veneto e lombardo". 

Test rapidi a scuola fondamentali ma Asl ora in affanno 
"Come Ministero dell'Istruzione da metà agosto abbiamo chiesto test rapidi. Ora so che il commissario Arcuri ne ha comprati 13 milioni: è importante farli nelle scuole, velocizzare le procedure, significa evitare di mandare in quarantena intere classi. La scuola è un formidabile strumento di tracciamento". Conclude la ministra dell'Istruzione. "Quello che rallenta è che si deve stabilire chi deve farli agli studenti e come. C'è un protocollo dell'Iss di metà agosto: quando ha funzionato andava bene, ora che le Asl sono in affanno è un problema. Con i test rapidi nelle scuole si velocizzano le procedure e soprattutto si scoprono gli eventuali asintomatici. Io li chiedo da metà agosto, sono fondamentali. Non è un problema di chi non mi risponde, ma che ora il Paese e le Asl sono in affanno. Non bisogna pensare alla scuola come un problema in questo Paese, ma è un formidabile mezzo di tracciamento"