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MONDO

BRI

Via della Seta, Bruxelles verso richiamo: gli Stati rispettino unità Unione

Il presidente cinese Xi Jinping in Italia dal 21 al 24 marzo per la sottoscrizione di un memorandum di accordo tra Italia e Cina sulla BRI, Belt and Road Initiative, la Nuova Via della Seta

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di Tiziana Di Giovannandrea
La data del 21 marzo si avvicina. E' il giorno in cui il presidente della Cina Xi Jinping sarà in Italia, accompagnato da circa una settantina di industriali. Il motivo del viaggio è l'intesa che dovrebbe essere sottoscritta dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed il premier cinese sulla BRI, la Belt and Road Initiative, la cosiddetta 'Nuova Via della Seta'.

Si tratta di progetti infrastrutturali, terrestri e marittimi, e quindi porti, navi, ponti, strade, ferrovie ed anche le Vie della Seta digitali con la gestione della frequenza 5G e la relativa cessione.

Immediata l'alzata di scudi da parte degli Stati Uniti e dell'Unione Europea nei confronti dei paesi Ue che vorrebbero stringere un accordo con la Cina sulla 'Nuova Via della Seta' perché l'operazione è vista come una colonizzazione del paese asiatico nei confronti dell'Europa.

Da qui il nuovo richiamo formale che la Commissione Europea intende lanciare nelle prossime ore agli Stati membri che vorrebbero cooperare con la Cina, chiedendo loro di mantenere la "piena unità" dell'Ue. Il collegio dei commissari si riunirà tra qualche ora a Strasburgo ed adotterà una comunicazione sulle relazioni con la Cina, che è destinata ad alimentare il dibattito durante il Vertice dei capi di Stato e di governo del 21 e 22 marzo.

"Nel cooperare con la Cina, tutti gli Stati membri, individualmente o all'interno di quadri di cooperazione subregionali, hanno una responsabilità di assicurare coerenza con il diritto, le regole e le politiche dell'Ue", si legge nella bozza della comunicazione, che l'agenzia di stampa italiana Agi ha anticipato. "Né l'Ue né alcuno dei suoi Stati membri possono effettivamente realizzare i loro obiettivi con la Cina senza piena unità". Nella comunicazione, la Commissione indicherà 15 azioni concrete che dovrebbero essere avallate dal Consiglio europeo per determinare le relazioni future con la Cina sia in termini di sfide che di opportunità'.

La settimana scorsa, Bruxelles rispondendo alle domande sulla decisione dell'Italia di firmare un memorandum d'intesa per entrare a far parte del progetto cinese 'One Belt, One Road' aveva espresso la stessa posizione: "Né l'Unione europea, né alcuno degli Stati membri può raggiungere i propri obiettivi con la Cina senza una piena unità. Tutti gli Stati membri, individualmente e nell'ambito dei quadri di cooperazione subregionali come il formato 16 + 1, hanno la responsabilità di garantire la coerenza con le norme e le politiche del diritto dell'Ue e di rispettare l'unità dell'Unione Europea nell'attuazione delle politiche dell'Ue".

L'eventuale accordo con la Cina tocca anche delicati aspetti di sicurezza nazionale, non a caso il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini a Milano, ieri, ha evidenziato come: "Va tutelato l'interesse nazionale soprattutto quando si parla di telecomunicazioni e di dati sensibili". Anche in considerazione della particolare posizione geografica dell'Italia nel Mediterraneo.