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ITALIA

Banca Popolare di Spoleto, il pm chiede l'archiviazione per Visco

Nella vendita della Banca popolare di Spoleto al gruppo Desio non sono emersi elementi di rilevanza penale. E' questa la motivazione che ha portato la procura spoletina a chiedere l'archiviazione dell'indagine che coinvolge anche il governatore di Bankitalia Ignazio Visco

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La procura di Spoleto ha chiesto l'archiviazione dell'indagine a carico del governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco e di altre sette persone per le vicende della Bps, la Banca Popolare di Spoleto. La richiesta è stata inviata oggi al gip. La richiesta di archiviazione riguarda, oltre a Visco, i commissari nominati dalla Banca d'Italia Giovanni Boccolini, Gianluca Brancadoro e Nicola Stabile, i componenti del comitato di sorveglianza Silvano Corbella, Giovanni Domenichini e Giuliana Scognamiglio e il presidente di Bps Stefano Lado. L'indagine era stata aperta sulla base di una denuncia presentata alla procura di Spoleto da un centinaio di aderenti all'Aspocredit, associazione che raccoglie circa 400 soci della Spoleto credito e servizi, la controllante della Banca popolare di Spoleto prima che questa fosse acquistata dal Banco Desio. Corruzione, abuso d'ufficio e truffa i reati che erano stati ipotizzati e per i quali la procura guidata da Alessandro Cannevale ha chiesto l'archiviazione.

Procura Spoleto: non ci sono elementi di rilevanza penale
Nella vendita della Banca popolare di Spoleto al gruppo Desio non sono emersi elementi di rilevanza penale: à questa in sintesi la motivazione che ha portato la procura spoletina a chiedere l'archiviazione dell'indagine che coinvolge anche il governatore di Bankitalia Ignazio Visco. Dagli accertamenti non sono infatti emerse relazioni personali o conflitti d'interesse ma solo valutazioni tecniche.

La vicenda
Con decreti dell'8 febbraio 2013 Banca Poplare di Spoleto viene commissariata. Il ministero dell'Economia, su proposta della Banca d'Italia, dispone infatti lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo. Amministrazione straordinaria anche per la Spoleto credito e servizi, azionista di controllo della Banca popolare spoletina. Il 22 luglio 2013 l'ex presidente della Banca Giovannino Antonini viene arrestato (ai domiciliari e poi tornato in libertà il 20 novembre dello stesso anno) nell'ambito di un'indagine della procura di Roma per corruzione in atti giudiziari che coinvolge anche il giudice del Tar del Lazio, Franco Angelo Maria De Bernardi. Al centro del fascicolo pure il ricorso ai giudici amministrativi contro il commissariamento della Spoleto credito e servizi. Il 4 novembre del 2013 la terza sezione del Tar conferma il commissariamento della Banca popolare di Spoleto respingendo le richieste di nove ex amministratori, tutti in passato componenti del Cda della Spoleto credito e servizi. Il 5 febbraio 2014 i commissari straordinari vengono prorogati per sei mesi. Tra l'11 e il 12 giugno 2014 arrivano il via libera della Banca d'Italia e dell'Antitrust all'acquisto della Banca popolare di Spoleto da parte del banco di Desio. Il primo agosto del 2014 Banca Popolare di Spoleto entra a far parte del Gruppo bancario Banco Desio. Il 26 febbraio 2015 il Consiglio di Stato deposita la sentenza con cui accoglie il ricorso contro la legittimità del commissariamento della Spoleto credito e servizi, holding che controllava la Banca popolare di Spoleto, presentato da alcuni allora componenti dell'organo di gestione, poi decaduti. Con decreti del 20 aprile 2015 il ministero dell'Economia e delle Finanze reitera "ora per allora" il decreto con cui era stata disposta l'amministrazione straordinaria della Banca Popolare di Spoleto. Ora gli ultimi sviluppi dell'indagine che hanno portato la procura di Spoleto a indagare anche il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco.