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ECONOMIA

Il rapporto mensile

Banche, Abi: sofferenze novembre ai massimi dal 1996. Tassi mutui in discesa

L’Associazione Bancaria italiana mostra i dati sui prestiti alle famiglie e alle imprese, sulla raccolta e sui mutui 

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Le sofferenze bancarie tornano a crescere e toccano nuovi record. Lo scrive l'Abi (Associazione Bancaria Italiana) secondo cui i crediti erogati dalle banche a soggetti che sono diventati insolventi sono aumentati nonostante la crisi. A novembre, secondo il rapporto mensile dell’Abi, le sofferenze lorde sono state pari a 201,028 miliardi, in risalita dopo essere scese a 199 miliardi a ottobre. Il rapporto tra sofferenze lorde e prestiti è invece stabile al 10,4%, rimanendo vicino ai massimi dalla fine del 1996. A novembre, sottolinea l'Abi, il rapporto tra sofferenze lorde e finanziamenti ha raggiunto il 17,3% per i piccoli operatori economici (era al 16% un anno prima), il 17,8% per le imprese (15,9% a novembre del 2014) e il 7,2% per le famiglie (6,9% nello stesso mese del 2014). Le sofferenze nette, secondo il rapporto dell'associazione bancaria, mostrano a novembre un leggero aumento, passando a 88,8 miliardi dagli 87,2 miliardi di ottobre. A giugno scorso, inoltre, "il numero complessivo degli affidati in sofferenza era pari a 1.188.401 (in prevalenza imprese e famiglie)".  

Tassi sui mutui ai minimi dalla primavera 2010
Intanto i tassi d'interesse sui mutui sono ancora in discesa, ai minimi dalla primavera del 2010. A dicembre, sottolinea l'Abi, il tasso medio sui nuovi prestiti alle famiglie per l'acquisto di abitazioni è diminuito al 2,51% dal 2,57% di novembre, segnando il valore più basso da giugno del 2010. Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono a tasso fisso.  

Boom di mutui nei primi 11 mesi del 2015
E resta alto il numero di mutui concessi per l'acquisto di abitazioni: nei primi undici mesi del 2015 le nuove erogazioni per comprare immobili hanno registrato un incremento annuo del 97,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L'incidenza delle surroghe sul totale dei nuovi finanziamenti e' pari, nei primi 11 mesi, a circa il 32,4%. Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è attestato al 2,51%, il valore più basso da giugno 2010 (2,57% il mese precedente; 5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso.  

Aumentano i prestiti bancari a famiglie e imprese
Tornano ad aumentare anche i prestiti bancari a famiglie e imprese, dopo anni di andamento negativo. A dicembre, il complesso dei finanziamenti a famiglie e imprese segna un +0,45% su base annua, in leggera frenata rispetto al +0,71% di novembre (primo mese in crescita dopo un lungo periodo col segno meno), proseguendo il trend in risalita dal picco negativo di novembre del 2013 (era a -4,5%). Questo di dicembre è il miglior risultato da aprile del 2012. I nuovi prestiti alle aziende, in particolare, nei primi 11 mesi dell'anno hanno segnato un aumento di circa il 13% rispetto allo stesso periodo del 2014. Per i nuovi mutui per l'acquisto di immobili, a gennaio-novembre, c'è stata una crescita del 97,4% su base annua; l'incidenza delle surroghe sul totale dei nuovi finanziamenti è pari a circa il 32,4%.  A dicembre, sottolinea Palazzo Altieri, l'ammontare dei finanziamenti è stato di 1.830,2 miliardi, "nettamente superiore, di quasi 133 miliardi, all'ammontare complessivo della raccolta, 1.697,4 miliardi". Positiva anche la dinamica del totale dei prestiti all'economia: +0,1%, in rallentamento rispetto al +0,8% di novembre. Dalla fine del 2007, prima dell'inizio della crisi, a oggi "i prestiti all'economia sono passati da 1.673 a 1.830,2 miliardi, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.420,5 miliardi".  

Raccolta resta negativa a -0,60%, tramite obbligazioni -13%
A dicembre, spiega l'Abi, diminuisce ancora la raccolta a medio e lungo termine (tramite obbligazioni), a fine 2015  si registra una flessione del 13%, in valore assoluto di 57,5 miliardi di euro, dopo il -13,2% di novembre. I depositi invece aumentano di 47,3 miliardi rispetto a dicembre dell'anno prima: +3,7%, in ripresa nonostante l'impatto del pagamento dell'Imu, dopo il +2,4% di novembre che era influenzato negativamente da Ires e Irpef. Dalla fine del 2007, prima dell'inizio della crisi, a oggi, la raccolta da clientela e' passata da 1.513 a 1.697,4 miliardi di euro, segnando un aumento - in valore assoluto - di quasi 185 miliardi. A dicembre 2015 il tasso medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e societa' non finanziarie) in Italia si è collocato all'1,19% (1,22% il mese precedente; 2,89% a fine 2007). Il tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito) si e' attestato allo 0,53% (0,54% il mese precedente), quello sui Pct allo 0,91% (1,13% il mese precedente). Il rendimento delle obbligazioni e' risultato pari al 2,94% contro il 2,97% del mese precedente.