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ECONOMIA

Il braccio di ferro con Angela Merkel

Banche. Monti: nel 2011 trattative dure, così salvai il credito

"Eccetto per Mps, nessuno allora chiedeva salvataggi" dice dice l'ex premier in un'intervista a Repubblica ricordando i suoi scontri con la cancelliera tedesca. Poi un monito agli attuali leader: "Il peso in Europa non lo si acquista reclamandolo, ma dando un contributo di idee" dice l'ex premier in un'intervista a Repubblica

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"Quando ero premier le banche erano in buone condizioni e nessuno ne chiedeva il salvataggio. Il vero salvataggio lo facemmo ridando solidità ai titoli di Stato". Lo dice in un'intervista a Repubblica l'ex presidente del Consiglio, Mario Monti, ricordando i suoi scontri nel 2011 con la cancelliera tedesca Merkel e con un monito agli attuali leader: "Il peso in Europa non lo si acquista reclamandolo, ma dando un contributo di idee".

"L'Europa con il pieno consenso dell'Italia ha scelto la via del bail in nell'agosto 2013. Il tempo per prepararsi non è mancato, speriamo sia stato utilizzato bene", spiega. "Il bail in è un meccanismo nuovo perché fa leva sul senso di responsabilità individuale e non sul tradizionale principio dello Stato provvidenza che paga per tutti. Se andiamo avanti così, con i politici dell'opposizione e della maggioranza che fanno a gara nell'uso strumentale delle preoccupazioni dei risparmiatori, al contagio ci andremo dritti".

"Sarebbe paradossale che l'Italia, salvatasi con le proprie forze nella situazione molto più grave di fine 2011, dovesse mettersi alla mercé della benevolenza altrui proprio mentre reclama un peso maggiore in Europa". A chi rimprovera i governi precedenti di non avere salvato le banche, Monti ricorda che "a quell'epoca le banche italiane - con la cospicua eccezione del Monte dei Paschi di Siena, che salvammo senza alcun onere per i contribuenti - erano nel complesso in buone condizioni e nessuno ne chiedeva il salvataggio. Ma tutte le banche correvano un grande rischio, legato ai molti titoli di Stato detenuti. Il vero 'salvataggio' ha avuto luogo grazie alla ritrovata solidità dei bond".

Subalterno alla Merkel? I "pugni sul tavolo", aggiunge Monti, "avrebbero infranto non i dogmi tedeschi, ma le mani dell' Italia. Invece sono stati quei dogmi a cominciare ad infrangersi di fronte alla forza delle nostre argomentazioni, condivise da altri Paesi".