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ECONOMIA

Mercati

Banche centrali, interventi record ma per le borse nuovo tonfo

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di Fabrizio PattiMilano
La settimana dei mercati si apre con forti vendite di azioni e di titoli di Stato. 
A Piazza Affari dopo il +7% di venerdì, l'indice Ftse Mib segna -6,29%.

Nel resto d'Europa: Londra -6,25%, Parigi -7,75%,Francoforte -6,75%.

Tra i settori a Piazza Affari, scendono banche, -7,37%, industriali, -6,70%, petroliferi, -5,35%, utilities, -2,66%. Il calo maggiore è per i titoli tecnologici, -10%. 

Lo spread Btp Bund sale fino a 249 punti base, vicino al picco di 253 toccato giovedì scorso, dopo l'intervento di Christine Lagarde, presidente della Bce, che aveva detto "Non è compito mio occuparmi di spread". Intervento a cui era seguito quello del capoeconomista della Bce, Philip Lane, che sul sito della banca centrale aveva scritto che l'istituzione si riserva la possibilità di tagliare in futuro i tassi se necessario.

Le banche centrali continuano a muoversi. Domenica sera c'è stato un intervento eccezionale della Fed, la banca centrale statunitense. Ha tagliato i tassi di interesse di un punto, cioè di quattro volte tanto i tagli consueti, portandoli a 0-0,25%. E ha annunciato un piano di acquisto titoli da 700 miliardi di dollari. Ciò nonostante i future sugli indici di Wall Street sono scesi di poco meno del 5%, limite oltre il quale il ribasso viene fermat dalla piattaforma di contrattazione.
Anche in Asia la settimana dei mercati è iniziata con ribassi degli indici azionari: -9,70% per la borsa di Sydney, -3% per quella di Tokyo, nonostante la banca centrale del Giappone abbia annunciato un nuovo piano di acquisti di titoli e prestiti agevolati alle aziende in difficoltà per il coronavirus. 
La banca centrale cinese ha iniettato 100 miliardi di yuan (12,83 miliardi di euro) nel sistema finanziario a un tasso inalterato del 3,15% a un anno, per mantenere la liquidità a un livello elevato. Da oggi scendono anche i requisiti di riserva obbligatori per le banche, mossa che dovrebbe liberare 70 miliardi euro a sostegno dell'economia cinese. 

Il clima di forte incertezza si riflette anche sul prezzo del petrolio, in calo fino a 32,10 dollari al barile per il Brent del Mare del Nord, -5% rispetto a venerdì.