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MONDO

Dopo lo scontro con Trump

Bannon lascia il timone del sito ultraconservatore Breitbart

La rovinosa caduta dell'ex stratega del presidente Usa

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L'ex capo stratega della Casa Bianca ed ex fedelissimo di Donald Trump, Stephen Bannon, ha perso anche l'ultimo posto che gli era rimasto. E' stato costretto a dimettersi dalla presidenza esecutiva del sito ultraconservatore Breitbart che ha diretto dopo la morte del fondatore, e a cui era tornato dopo essere stato di fatto cacciato lo scorso agosto dalla Casa Bianca.

Dopo la pubblicazione del libro "Fire and Fury", in cui ha rivelato a Michael Wolff i retroscena al vetriolo della vita sotto Trump alla Casa Bianca, Bannon - malgrado ieri abbia fatto una tardiva retromarcia - è dunque rimasto solo. 

Il suo destino è stato segnato dall'annuncio - scrive il New York Times - che la massima finanziatrice di Breitbart e seguace di Trump, la miliardaria Rebekah Mercer, ha minacciato di staccare la spina al sito se Bannon fosse rimasto al suo posto dopo la pubblicazione del libro, in cui ha gettato fango sull'entourage del presidente a partire dalla famiglia. In particolare su 'Javanka', come spregiativamente chiama la coppia formata dalla figlia prediletta del presidente, Ivanka, ed il marito, Jared Kushner, con cui ha costantemente litigato credendo di avere più peso della famiglia su Trump.

Ieri retromarcia invece sulle accuse di 'tradimento' rivolte al primogenito di Trump, Donald jr, per un incontro con inviati del Cremlino il 9 giugno del 2016 alla Trump Tower. Bannon ha spiegato che parlava dell'allora capo della campagna elettorale e lobbista Paul Manafort e non di Don jr. 

L'Ad di Breitbart, Larry Solov, ha dichiarato che Bannon e Breitbart definiranno insieme il modo di garantire una transizione senza problemi.