Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Bce-pronti-a-nuove-misure-se-attuali-insufficienti-unione-europea-995dbbd6-2b59-4c97-949f-1c46ddb52666.html | rainews/live/ | true
ECONOMIA

Crisi

La Bce taglia le stime di crescita dell'Eurozona. E S&P avverte: rischio di una terza recessione

Secondo il bollettino mensile dell'Eurotower "i rischi per le prospettive economiche dell’area dell’euro rimangono orientati al ribasso"

Condividi
Gli esperti della Bce hanno deciso di tagliare le stime di crescita dell'Eurozona per quest'anno e per il prossimo. Emerge dall'ultimo bollettino dell'Eurotower, in cui gli analisti hanno ridotto la crescita del Pil nel 2014 a +0,8% dall'iniziale +1%, a +1,2% nel 2015 dal precedente +1,5% e all'1,5% nel 2017 dall'iniziale +1,7%.

E secondo Jean-Michel Six, capo economista Emea di Standard&Poor's, i rischi per l'Eurozona di un triple dip, cioè di una terza recessione, "sono aumentati". "Avvicinandoci al 2015 dobbiamo riconoscere che la ripresa ha perso molto slancio", ha detto Six, affermando che una terza recessione avrebbe un "effetto deleterio".

Il consolidamento
La Bce invita i governi dell'area euro a proseguire sulla strada del consolidamento di bilancio e a non vanificare i progressi compiuti, confidando nella flessibilità consentita dal Patto di Stabilità. "Quanto alle politiche di bilancio - si legge nell'ultimo bollettino mensile dell'Eurotower - i paesi che presentano ancora squilibri nelle finanze pubbliche non dovrebbero vanificare i progressi già compiuti, ma procedere in linea con le regole del Patto di stabilità e crescita. In tutte le fasi procedurali del regime convenuto, il patto dovrebbe rimanere l'ancora della fiducia nella solidità delle finanze pubbliche.

La flessibilità consentita nell'ambito delle regole vigenti dovrebbe permettere ai governi di far fronte agli oneri di bilancio connessi a grandi riforme strutturali, di sostenere la domanda e di realizzare una composizione delle politiche di bilancio più favorevole alla crescita". "La piena e coerente applicazione dell'attuale quadro di sorveglianza macroeconomica e dei conti pubblici dell'area dell'euro - prosegue il rapporto - è indispensabile per ridurre gli elevati rapporti debito/Pil, aumentare la crescita potenziale e rafforzare la capacità di tenuta dell'economia dell'area agli shock".

Disoccupazione
Gli esperti delle proiezioni economiche stimano che "la debolezza della ripresa permetterà una riduzione solo molto lenta della disoccupazione", scrive la Bce, secondo cui le aspettative medie degli economisti sono "stabili nel breve periodo, e corrette al rialzo per l'orizzonte di più lungo periodo". Le stime indicano un tasso di disoccupazione nell'Eurozona all'11,6% per il 2014, all'11,3% per il 2015 e al 10,9% per il 2016, con un calo al 9,5% solo nel 2019 comunque rivisto in rialzo dal precedente 9,4%.