Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Berlino-strage-mercatino-di-natale-rilasciato-pachistano-arrestato-per-errore-attentatore-in-fuga-italiana-dispersa-da337868-0d64-4d67-a07c-7dcc0deb7528.html | rainews/live/ | true
MONDO

Terrorismo

Berlino, l'Isis rivendica la strage. E il vero attentatore è ancora in fuga

Rilasciato il pachistano arrestato lunedì notte: "Non era lui l'attentatore". Polizia e intelligence lavorano senza sosta per catturare il guidatore del tir, partito dall'Italia, che ha travolto la folla al mercatino di Natale uccidendo 12 persone e ferendone altre 48. Per il sito Usa di monitoraggio Site, l'Isis ha rivendicato l'attacco attraverso la sua agenzia di propaganda Amaq

Condividi
Non è stato lui a uccidere 12 persone e a ferirne altre 48 al mercatino di Natale nel cuore di Berlino. Il richiedente asilo pakistano di 23 anni fermato dalla polizia dopo la strage è stato rilasciato. Lo rendono noto le autorità tedesche. L'attentatore, dunque, è ancora in fuga.

L'ufficio del procuratore federale di Karlsruhe ha spiegato che il 23enne, identificato come Navedi B., è stato rilasciato perché non c'erano sufficienti prove per giustificare il suo fermo. A convincere gli inquirenti sarebbe stata la totale assenza di tracce di sangue sull'uomo mentre la cabina del camion ne era completamente imbrattata. L'uomo ha fornito agli inquirenti una quantità considerevole di informazioni durante gli interrogatori e negato di aver alcun ruolo nell'attentato. Gli stessi testimoni che avevano detto di aver seguito il giovane quando era fuggito dalla scena, non sono riusciti a ricostruire i suoi movimenti. Non esiste poi alcuna registrazione in cui compare nella cabina di guida del camion.

Identificate 6 vittime tedesche. Due italiani feriti, dispersa ragazza di Sulmona
Oltre all'autista del tir, di nazionalità polacca, sono state identificate finora sei vittime dell'attentato a Berlino e sarebbero tutte tedesche. Lo riferisce la Bild citando il capo dell'Ufficio criminale federale (BKA) Holger Munch. 

Da lunedì sera invece non si hanno più notizie di Fabrizia di Lorenzo, 31enne di Sulmona. Fabrizia vive dal 2013 nella capitale tedesca dove lavora per un'azienda di trasporti.
La madre e il fratello sono partiti per Berlino per essere sottoposti all'esame del DNA. Solo dopo la comparazione del profilo genetico le sue condizioni potranno essere ufficializzate. Anche il padre che lavora alle poste italiane è in partenza: lo ha rivelato lui stesso ai colleghi che lavorano con lui nell'ufficio centrale di Piazza della Brigata Mariella andati a trovarlo a casa subito dopo la divulgazione della notizia.


Ci sarebbero anche due italiani feriti nell'attacco terroristico. Entrambi i nostri connazionali, secondo quanto apprende l'Agi, sarebbero rimasti feriti in modo lieve. Uno dei due sarebbe già stato dimesso dall'ospedale. 




Il vero autista
Il vero autista del camion lanciato lunedì sera contro la folla a un mercatino di Natale a Berlino sarebbe il 37enne polacco ritrovato morto a bordo del mezzo pesante: lo riferisce l'emittente polacca TVN24, ripresa dalla  Bbc. L'uomo è stato ucciso a colpi di arma da fuoco. Lo riferisce il sito dell'emittente N-Tv citando il ministro dell'Interno del Brandeburgo, Karl-Heinz Schroeterun che partecipava a una teleconferenza di ministri dell'Interno regionali tedeschi.




Il tir rubato poche ore prima. Partì dall'Italia il 16 
ll camion utilizzato nell'attacco a Berlino era stato rubato poche ore prima. Lo riferiscono i media polacchi. Il Tir ha targa polacca ed è di proprietà di una impresa di trasporti di Gryfino, vicino alla frontiera fra Polonia e Germania. Secondo i dati del Gps satellitare, riferisce l'emittente polacca TVN24, il camion è stato parcheggiato ieri verso mezzogiorno a Berlino con un carico di acciaio. Attorno alle 16, il motore del camion è stato acceso varie volte senza però che il mezzo si mettesse in moto, in quelli che potrebbero essere tentativi dell'aggressore per mettere in marcia il Tir. Il mezzo ha poi lasciato il parcheggio alle 19.45, poco prima di piombare sulla folla del mercatino di Natale. Il proprietario dell'impresa di trasporti aveva già detto di aver perso i contatti con il conducente del camion a partire dalle 16 di lunedì pomeriggio.
 Il camion era partito dall'Italia il 16 dicembre ma non c'è alcun collegamento tra l'attentato e il nostro Paese. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate della sicurezza, il tir ha passato la frontiera del Brennero attorno alle 18 di venerdì scorso, dopo aver caricato dei laminati in uno stabilimento della Brianza, in Lombardia.

SITE: Isis rivendica l'attacco
Secondo il sito americano che monitora le attività jihadiste sui social media SITE Intelligence Group, l'Isis avrebbe rivendicato l'attacco.  La rivendicazione è arrivata da 'Amaq', agenzia di stampa dell'autoproclamato Stato islamico. L'uomo che ha compiuto l'attentato - afferma il sito citato su Twitter da Rita Katz, responsabile di Site - è un "soldato" che ha risposto alla chiamata dell'Isis.




Merkel: giorno duro
"Questo è un giorno molto duro: dobbiamo desumere che si tratti di un attentato terroristico": lo ha detto la cancelliera Angela Merkel in una dichiarazione fatta a Berlino e trasmessa da varie tv. "Penso innanzitutto ai morti e ai feriti, 12 persone che ieri erano fra di noi, festeggiavano e avevano progetti per i giorni di festa, non sono più tra noi". Rivolgendosi ai feriti, la cancelliera ha aggiunto: "Voglio che sappiano che noi tutti siamo con loro e speriamo che possano guarire e continuare a vivere". "Io, come milioni di persone in Germania, sono inorridita, scossa e profondamente triste per quello che è successo ieri sera alla Breitscheidtpaltz", ha detto la cancelliera Angela Merkel parlando di "un atto barbaro e inconcepibile". "So che per noi tutti sarebbe particolarmente difficile da tollerare se si confermasse che a compiere questo atto è stata una persona che ha chiesto protezione e asilo in Germania. Non vogliamo vivere paralizzati dalla paura e dal male". Merkel ha aggiunto che non si rinuncerà ai mercatini di Natale. "Anche se in queste ore risulta difficile troveremo la forza per vivere come desideriamo in Germania, liberi, insieme e aperti".