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POLITICA

L'ex premier ai microfoni di Radio Anch'io analizza la situazione politica

Berlusconi: Al governo con Renzi? Perché no. Bce cambi o usciamo da euro. Grillo? Dittatore

Non esclude il ritorno al governo e spiega che l'uscita dall'euro potrebbe essere una necessità. L'ex cavaliere parla di tutto: da Grillo che "vuole fare il dittatore" alle riforme che non gli hanno fatto fare sino alla crisi ucraina che rischia di "far tornare la guerra fredda"

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Silvio Berlusconi
Uscire dall’euro ed entrare nel governo Renzi. Introdurre il Daspo a vita ma non accollare ai club i costi della sicurezza. E poi trovare un nuovo leader per Fi ed introdurre l’elezione diretta del Capo dello Stato e, infine, una “grande sorpresa” per gli anziani dalla casa di cura di Cesano Boscone. Dai microfoni di Radio Anch’io Silvio Berlusconi interviene su tutte le questioni più “calde” di questi giorni, compresa la delicata situazione ucraina dove vede il “rischio di tornare alla guerra fredda”, senza dimenticare la politica italiana dove riscopre il valore delle primarie che ora sono “indispensabili” e senza risparmiare una stoccata a Beppe Grillo che “vuole fare il dittatore”.
 
La politica italiana
"Dovremo guardare a quello che succederà. Non escludo però, per il bene del Paese, di stare tutti insieme". Apre Berlusconi ad un ritorno al governo di Forza Italia. Dopo l’uscita dall’esecutivo Letta e la conseguente dissoluzione del Pdl, l’ex premier non esclude ora un ritorno al governo anche se “Renzi ha un problema di credibilità perché non è stato eletto, e questo peserà con gli altri leader europei”, mentre rilancia l’idea dell’elezione diretta del Capo dello Stato: "Noi con chiarezza abbiamo indicato che sarebbe ora di avere un presidente della Repubblica non deciso dai segretari nel chiuso di una stanza ma di avere un Presidente della Repubblica deciso dai cittadini”. Ai microfoni di Radio Anch’io Berlusconi torna poi sulle riforme che i suoi governi non sono riusciti a compiere: "Avevamo anche noi, come la Dc e il Psi, alleati che non ci hanno consentito di fare le riforme, piccoli partiti che da sempre pensano esclusivamente al loro particolare interesse e non a quello comune e, sempre, alla loro voglia di continuare nel mestiere delle politica e alla loro voglia di tenersi la sedia, oltre a un'opposizione per cui valeva il 'tanto peggio tanto meglio".
 
Gli 80 euro di Renzi
Quello degli 80 euro in busta paga "non è provvedimento che può avere ripercussioni su una futura crescita. E’ una mancia elettorale, contrasto questa decisione che è arrivata a dare di più a chi guadagna di più. Addirittura dagli 8mila euro non c'è nessun regalo". Netta la bocciatura dell’ex premier del taglio dell’Irpef. “Contrasto soprattutto - ha aggiunto - che questa manovra la pagano pensionati e famiglie. Per trovare risorse si sono aumentate tasse sulla casa, che è il pilastro delle famiglie, e si sono alzate dal 20 al 26% le tasse sui risparmi di una vita".
 
Politica economica
"L'idea di uscire dall'euro mi pare avventurosa, ma se non dovessimo riuscire a cambiare la politica della Bce e dell'Ue sarà la realtà ad imporre a noi, alla Francia, all'Irlanda e al Portogallo l'uscita dall'euro per ritornare alla nostra moneta". Ne è convinto Berlusconi che spiega "non si può andare avanti così, con l'euro che per noi è una valuta straniera. Ora siamo come l'Argentina. La banca centrale europea deve dare garanzia su tutti i debiti pubblici dei Paesi, deve stampare moneta e deve emettere titoli di Stato. Tutto questo la Germania non l'ha voluto. Noi non vogliamo uscire dall'euro perché abbiamo debiti in euro e ci costerebbe troppo. Dobbiamo imporre alla Germania che la Bce diventi banca centrale di tutti. Se ciò non avenisse allora saremmo costretti tutti ad uscire dall'euro".
 
“I leader non si allevano come polli di batteria”
L’ex cavaliere torna sulla questione leadership. In FI servirebbe una nuova figura di riferimento: “Sarebbe un bene se fosse per noi disponibile un leader nuovo che fosse accettato come tale dai nostri elettori e dalla classe media italiana, ma ad oggi non c'è”. "Io da sempre – ha aggiunto Berlusconi - ho lasciato decidere ai miei figli su quello che intendono fare. Io ho sconsigliato a tutti i miei figli che operano in cose che sanno fare benissimo di entrare in una politica come questa in Italia". Ma se nel suo partito Berlusconi non vede un erede, e spiega l’ex premier che i leader “non si allevano in batteria come i polli, devono far innamorare la gente che se li sceglie”, pronto e duro è l’attacco a quello che senza dubbio è un leader “nuovo” della politica italiana: Beppe Grillo. “Grillo – ha detto l’ex cavaliere - credo che sia un grande pericolo perché ha l'aspirazione di diventare il dittatore di questo Paese”.
 
Calcio e violenza
Sull’idea di introdurre il Daspo a vita, l’ex premier spiega:  "Credo che sia utile applicarlo ai tifosi che lo meritano". Mentre frena sull’ipotesi di far partecipare i club alle spese per la sicurezza: "Non credo sia utile e possibile quello che leggo e cioè che la sicurezza negli stadi debba essere affidata alle società di calcio. Per due motivi: tutte le società presentano bilanci difficili molti in deficit e non possono permettersi questa spesa, due perché non avrebbero mai la competenza per un'efficace sistema di sicurezza".
 
La sorpresa per gli anziani
Concorda con le esigenze di privacy e dice quindi "no alle telecamere" a Cesano Boscone Silvio Berlusconi che confida di "guardare con piacere a questa esperienza, che a poco a poco ho approfondito, e alla possibilità di passare del tempo con chi è stato colpito dalla sfortuna e soffre". "Finirà – ha spiegato l’ex premier - che mi tratterrò più del tempo necessario”. Ma soprattutto annuncia, anche se non svela i particolari, una grande sorpresa per gli anziani che dovrà assistere: “Ho in serbo - rivela - una grande, grande sorpresa. Mi sono bastati - spiega ancora - dieci giorni di approfondimento sui sistemi di cura che si possono applicare".