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ITALIA

Io candidato premier? Non so. C.destra in stallo su candidature

Berlusconi: "Io in campo per Forza Italia". Renzi e Napolitano nel mirino

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L'occasione è una maratona televisiva benefica organizzata dalla tv pugliese Telerama: Silvio Berlusconi dopo giorni di silenzio, lancia un nuovo affondo contro Matteo Renzi e Giorgio Napolitano (preso di mira anche da Renato Brunetta), "reo" secondo il leader azzurro di essere con, Oscar Luigi Scalfano, il "regista dei 4 colpi di Stato" l'ultimo dei quali "ha portato alle dimissioni forzate del governo di centrodestra".
 
Berlusconi è un fiume in piena, non rinuncia a  nessuno dei suoi cavalli di battaglia, dalla denuncia del "terzo governo non eletto dal popolo" a quella del " regime che Renzi vuole instaurare permettendosi di cambiare la Costituzione con una maggioranza illegale e moralmente inaccettabile". L'ex premier torna a puntare il dito contro gli ex colleghi di partito che "eletti con il centrodestra ora sostengono la sinistra" e manda un segnale distensivo ai suoi dirigenti chiarendo ancora una volta che dentro "Fi non ci sarà nessuna rottamazione soprattutto perché i professionisti della politica sono andati tutti via".
 
Nessun accenno alla prossime amministrative, ma la promessa di essere in campo per far risalire a Forza Italia la china dei sondaggi ed arrivare, insieme a tutto il centrodestra, a vincere le prossime elezioni addirittura al primo turno, superando "il 40 per cento dei voti". L'ex premier è consapevole che con gli alleati ci sono diversi nodi da sciogliere non solo in vista delle prossime amministrative ma anche dovendo pensare agli assetti della coalizione alle politiche del 2018. Ecco perché per evitare il rischio di alzare ulteriormente la tensione il Cavaliere evita di entrare nei dettaglio del suo ruolo all'interno del centrodestra. "Io sono incandidabile e ineleggibile per colpa di una sentenza politica", mette in chiaro Berlusconi dribblando la domanda sull'ipotesi che sia ancora lui il candidato premier "Non so, non sta nei mie progetti".
 
Prima però di affrontare il nodo della premiership, il leader azzurro insieme a Matteo Salvini e Giorgia Meloni dovrà sbrigliare la matassa delle candidature alle elezioni di primavera. Gli occhi sono puntati sulle primarie del Pd a Milano in programma per il 7 febbraio. Prima di allora, giurano i big di Forza Italia, il centrodestra non ufficializzerà il proprio candidato. Al di là della tattica, però, quello che appare evidente è che come al solito spetterà ai tre leader trovare un accordo che consenta di superare gli ostacoli.
 
Di incontri ufficiali fissati in agenda non c'è ancora traccia, anzi, l'atteso vertice di questa settimana pare sia stato spostato alla prossima, probabilmente a martedì, quando non solo dovrebbero vedersi i tre leader ma dovrebbe anche riunirsi il tavolo tecnico, composto da delegazioni dei tre partiti, per individuare le candidature mancanti.
 
Il cammino è ancora lungo e soprattutto moltissime sono le incognite. A Milano continua ad essere sul tavolo la candidatura di Alessandro Sallusti ma la 'discesa in campo' di Giuseppe Sala preoccupa gli azzurri milanesi convinti che il commissario Expo abbia il profilo adatto per intercettare il voto degli elettori moderati. Le cose non vanno meglio a Roma dove è Giorgia Meloni a dover sciogliere la riserva.