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POLITICA

"Sarò santo prima di una decina d'anni"

Berlusconi: "Sentenza infondata. A Cesano Boscone saprò aiutare chi ha bisogno"

Alla vigilia dell'inizio dei servizi sociali in una struttura per anziani, l'ex premier parla della condanna nel processo Mediaset. Sulla vicenda Ruby dice: "E' tutta una farsa". Poi su Grillo: "Un piccolo e pericolosissimo Hitler"

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Silvio Berlusconi
Roma
"Si tratta di una pena molto grave per chi da 20 anni sta conducendo una battaglia per la libertà nel suo Paese e invece si trova con una sentenza assolutamente infondata". Alla vigilia dell'inizio dei servizi sociali in una struttura per anziani, Silvio Berlusconi torna a parlare della sua condanna in un’intervista radiofonica. Lo fa con toni relativamente concilianti. "Domani comincerò questa mia presenza a Cesano Boscone con questi anziani malati di Alzheimer. Vivo questa esperienza con la certezza che saprò aiutare chi ha bisogno, è un arricchimento anche per me stesso”.

"Le polemiche sulla sentenza? Forzature fuori dalla realtà" 
Tornando sulle polemiche suscitate dalle sue parole in merito ai servizi sociali con il conseguente avvertimento da parte del Tribunale di Sorveglianza di Milano, Silvio Berlusconi parla di “forzature fuori dalla realtà”. "Io stavo parlando di altro - afferma l'ex premier - Parlavo di una situazione che riguarda il mio Paese e che non gli fa fare bella figura il fatto che persone come me, un uomo di Stato, di sport, un imprenditore, possa essere rieducato con i servizi sociali. Quindi criticavo la cosa in sé, ma ho sempre riconosciuto che la posizione del Tribunale di Sorveglianza è stata sempre corretta. Ho trovato una grande disponibilità ad ascoltarmi e si sono stabiliti rapporti cordiali".

"Sarò santo prima di una decina d'anni" 
A chi gli chiede scherzosamente se, durante lo svolgimento dei servizi sociali, compirà un miracolo e lo faranno santo, l’ex premier risponde: "Io penso che sarò santo molto prima di una decina di anni, perché quello che capiterà circa le situazioni che mi sono state addossate mostrerà a tutti gli italiani come io sono stato paziente e in grado di sopportare delle cose ingiuste che mi sono state rivolte contro dentro una battaglia politica che non dovrebbe farsi con certi sistemi".

Attacchi a Grillo e Boccassini 
Berlusconi attacca poi Beppe Grillo, definito "un piccolo e pericolosissimo Hitler", e torna a parlare del processo Ruby. Il pm Ilda Boccassini – sostiene - "aveva delle  motivazioni, che dentro di lei sono molto forti, di interrogare delle persone che lei pensava potessero farmi male. Tutto quel processo è una farsa, fa parte della tempesta perfetta del 2011 realizzata per il colpo di Stato che poi ha portato il mio governo a dare le dimissioni. Io diedi le dimissioni perché ci stavano venendo sottratti, in maniera precisa e organizzata, nostri parlamentari e non avremmo più avuto la maggioranza".

"Sugli ultras bisogna distinguere" 
Infine, indossando i panni di proprietario del Milan, apre il capitolo delle violenze nella finale di Coppa Italia. "Bisogna assolutamente distinguere – dice - Gli ultras, quelli, per esempio, che conosco io del Milan, sono assolutamente delle persone dallo spirito anche semplice, con una vera passione per la loro squadra. Si identificano con la loro squadra, vedono se stessi, si identificano con i giocatori in campo che diventano i loro eroi. Davvero, nei loro confronti il calcio diventa la metafora della vita".