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POLITICA

L'ex premier a Porta a Porta: "Alle Europee supereremo il 25%"

Berlusconi a Porta a Porta: "Renzi finora non ha portato a casa nulla"

Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ospite di Porta a Porta contesta i provvedimenti economici del governo: "Renzi finora non ha portato a casa nulla". Inoltre il Cavaliere nega di aver dato la parola per il Senato non elettivo. E ad Alfano dice: "Il suo addio, un dolore personale"

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Silvio Berlusconi a Porta a Porta
Roma
"Gli 80 Euro di Renzi sono solo una mancia, finora il governo non ha portato a casa nulla". Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi si scaglia contro il premier Matteo Renzi e contro il provvedimento che assicura 80 Euro in più in busta paga, ai lavoratori che guadagnano meno di 26 mila Euro l'anno. Secondo l'ex premier saranno gli altri contribuenti a pagare questa misura : "Con una mano Renzi darà 80 euro, ma per tutti gli altri sparisce la tredicesima". Pertanto, il leader di Forza Italia definisce il presidente del Consiglio Matteo Renzi "un simpatico tassatore".  Poi, riserva una stoccata al principale partner di maggioranza di Renzi, Angelino Alfano.  L'uscita del leader del Nuovo Centrodestra da Forza Italia è stato "un dolore personale", dice l'ex Cavaliere. Si tratta di persone "alle quali in 20 anni ho dato tutto quello che potevo senza mai chiedere niente, escludo una riconciliazione con Alfano".

L'ex premier torna anche sul patto sulle riforme siglato con Renzi: "Non c'è nessun accordo sul fatto che il Senato sia di natura non elettiva". Per Berlusconi la nuova legge elettorale è "prioritaria rispetto alla riforma di Palazzo Madama". Il leader di Forza Italia, però, esprime dubbi di costituzionalità per l'Italicum - il sistema di voto già passato alla Camera - in caso di approvazione della riforma del Senato: 
"con un sistema monocamerale, la nuova legge elettorale non può essere costituzionale perché una forza politica con una differenza di uno zero virgola può prendere la maggioranza". 

C'è anche spazio per parlare della sentenza di condanna, inflittagli dal Tribunale di Milano e poi confermata dalla Cassazione. Provvedimento che Berlusconi definisce "costruito da una precisa regia". E sulla conseguente decadenza dalla carica di senatore - votata dall'Aula di Palazzo Madama - dice: "Io non mi sono dimesso, perché vittima di una precisa ingiustizia".

Sulle elezioni europee del prossimo 25 maggio, Berlusconi si mostra fiducioso: "supereremo certamente il 25%". Forza Italia, secondo il suo leader, ha ampi margini di crescita elettorale: "alle prossime elezioni politiche saremo il primo partito, superando il 36% del 2008", afferma l'ex premier.  Poi, sulle questioni europee: "la Bce deve diventare una vera banca centrale, stampando moneta ed emettendo Eurobond". Sono queste le condizioni che Berlusconi detta perché "Forza Italia non sostenga l'uscita dall'Euro, nonostante la maggioranza degli italiani guardi con discredito alla moneta unica".

Berlusconi definisce un "colpo di stato" la nascita del governo Monti, a seguito delle sue dimissioni nel novembre 2011: "Napolitano riceveva personalità che poi avrebbero fatto parte del nuovo esecutivo, mentre io ero in carica". E secondo l'ex premier un precedente tentativo di "colpo di stato", ci sarebbe stato già nel dicembre 2010, all'epoca dello strappo di Gianfranco Fini dalla sua maggioranza. "Napolitano aveva promesso all'allora presidente della Camera che sarebbe diventato premier al mio posto". Berlusconi motiva così la sua tesi: "Fini mi fece ascoltare un telefonata, per convincermi che non agiva da solo".