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POLITICA

Attesa per le decisioni del Tribunale di Sorveglianza

Il giorno di Silvio Berlusconi: "Mi offro a un centro disabili"

Detenzione domiciliare, assistenza agli anziani, prescrizioni. Sono queste le alternative sul possibile sul destino del leader di Forza Italia che potranno arrivare dopo l'udienza in corso a Milano

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Silvio Berlusconi potrebbe assistere gli anziani, anche disabili, in una struttura dell'hinterland milanese per mezza giornata una volta alla settimana. E' questa la proposta contenuta in una relazione che l'Uepe, l'Ufficio esecuzione penale esterna, ha depositato al Tribunale di Sorveglianza di Milano in vista dell'udienza di oggi, in cui si discuterà la richiesta di affidamento ai servizi sociali del leader di Forza Italia, condannato in via definitiva per la vicenda Mediaset a quattro anni di carcere, tre dei quali coperti da indulto.

La proposta dei servizi sociali è stata rivelata dal sito on line di Avvenire e confermata da ambienti giudiziairi ma l'ultima parola spetta ai magistrati di Sorveglianza i quali, dopo l'udienza in corso in cui discuteranno anche il sostituto pg Antonio Lamanna e i legali di Berlusconi, avranno cinque giorni (non sono tassativi) per depositare il loro provvedimento. Provvedimento che, sia che disponga l'affidamento in prova sia la detenzione domiciliare, verrà trasmesso alle parti e anche all'ufficio della Procura della Repubblica competente per l'esecuzione.

Nel primo caso entrerà in scena l'Uepe che convocherà il condannato per la firma del verbale in cui sono elencate le prescrizioni come il divieto di frequentare pregiudicati e tossicodipendenti, non uscire di casa dalle 23 alle 6 di mattina e non allontanarsi dalla Regione Lombardia o dalla Provincia di Milano. Da questo momento comincerà a decorrere la pena. Per un anno, salvo gli venga concessa, al termine del primo semestre, la liberazione anticipata di 45 giorni.

Nel caso in cui dovesse essere disposta la detenzione domiciliare, dovrebbero essere i carabinieri ad occuparsene e, eccetto deroghe, il leader di Forza Italia potrebbe uscire di casa solo un paio d'ore al giorno. Ma a pochi giorni dall'udienza davanti al Tribunale di Sorveglianza, nei corridoi di palazzo di giustizia rimbalzano ipotesi di tutti i generi sul destino di Berlusconi e c'è chi malignamente dice che si stanno studiando le prescrizioni e, in particolare, il modo per impedirgli di fare campagna elettorale e politica.

Una speranza, quella di Silvio Berlusconi di presentarsi alle europee, naufragata con la decisione della Corte di Strasburgo che ha rifiutato la richiesta, inviata dall'avvocato Ana Palacio, di applicare la cosiddetta 'regola 39' nei confronti dell'Italia in nome del diritto dei cittadini sancito dalla Convenzione europea a libere elezioni. E quindi a poter scegliere chi votare. La Corte ha motivato la sua decisione spiegando che la norma in questione "non poteva applicarsi al caso specifico". La Palacio chiedeva infatti alla Corteeuropea di imporre all'Italia di sospendere gli effetti della sentenza del primo agosto 2013, relativa al processo sui diritti Mediaset.  Strasburgo, però, ormai usa la 'regola 39' in casi sempre più rari, e solo e unicamente dove sia a rischio la vita o la salute del ricorrente.