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POLITICA

Anticipazione del quotidiano dei vescovi

Avvenire rivela: Berlusconi sconterà la pena assistendo anziani disabili

Mezza giornata la settimana da dedicare ad una comunità nell'hinterland milanese. Sarebbe questa l'indicazione fornita dagli assistenti sociali ai magistrati. Escluse le comunità per tossicodipendenti e per minorenni anche in considerazione della condanna dell'ex premier nel processo Ruby

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Silvio Berlusconi
Roma
A 24 ore scarse dall’appuntamento con il tribunale di sorveglianza salgono le quote di un Silvio Berlusconi affidato ai servizi sociali, mentre scendono quelle che lo vedono costretto ai domiciliari. Secondo un’indiscrezione rilanciata da Avvenire, gli assistenti sociali che hanno fatto visita all’ex premier avrebbero suggerito ai giudici di affidare l’ex premier ad una comunità che assiste gli anziani disabili.

Una soluzione che a Berlusconi ha sempre fatto orrore, quella di essere affidato ai servizi sociali, ma che avrebbe l’indubbio vantaggio di lasciargli la possibilità di fare campagna elettorale e che, nella formula anticipata dal quotidiano dei vescovi, non sarebbe nemmeno troppo gravosa, impegnandolo appena per un giorno alla settimana.

Escluse le comunità per tossicodipendenti e pregiudicati che Berlusconi non potrà avvicinare, ed escluse quelle per il recupero dei minori, vista la sentenza di condanna in primo grado dello stesso ex premier nel processo Ruby, l'Uepe (Ufficio esecuzione penale esterna) avrebbe quindi individuato la comunità attraverso cui effettuare il reinserimento in società dell’ex cavaliere.

La relazione contenente le indicazioni per i magistrati sarebbe già arrivata in tribunale, e la destinazione dove far espiare i 9 mesi di condanna a Berlusconi sarebbe una struttura per gli anziani disabili che non si trova a Milano ma nell'hinterland. Verosimilmente persino più agevole da raggiungere data la sua residenza a Villa San Martino, ad Arcore (Brianza). La scelta non sarebbe inconsueta, data l'entità effettiva della pena da scontare, anche in considerazione del fatto che, contrariamente a quanto avviene solitamente con altri condannati, Berlusconi non ha bisogno di quel lavoro e del reddito che pure è previsto. L’impegno non sarebbe poi particolarmente gravoso, visto che lo impegnerebbe un solo giorno alla settimana, di mattina o di pomeriggio a scelta.

Dimenticandosi per un attimo del nome del condannato, la pena che consiste in una mezza giornata settimanale da dedicare agli anziani, non sembra una pena così dure per la condanna ricevuta, al contrario. Ricordandosi però che il condannato risponde al nome di Berlusconi Silvio, la notizia è che allora l’ex cavaliere avrebbe forse per la prima volta accettato i consigli dei suoi legali e dei suoi “vicini”, accettando quella che ha sempre considerato un’umiliazione intollerabile: l’affidamento ai servizi sociali. Un sacrificio evidentemente da fare sull’altare della cosiddetta agibilità politica.